Dangerous Water

di Simone Murtas
Spesso e volentieri, nel mondo dei videogiochi, si tende a definire "simulatore" qualsiasi titolo inerente il volo o la navigazione che non sia propriamente un arcade, ma che abbia una minima parvenza di realismo. Non è questo il caso di Dangerous Water il quale merita senz'altro l'appellativo di "simulatore" a tutti gli effetti. L'ambientazione è quella delle moderne battaglie sul mare con dispiegamento di navi, sottomarini, elicotteri e aeroplani. Sviluppato dalla Sonalyst, una società la cui attività principale è quella di creare software di simulazione e di gestione per impianti militari come sonar, radar, ESM e simili, Dangerous Water riflette tutta l'esperienza dell'azienda maturata in questo campo. La realizzazione di questo titolo è stata pertanto effettuata in maniera tanto realistica da allontanare probabilmente l'utenza media.


Il titolo può infatti considerarsi come un vero e proprio sistema di controllo militare "adattato" al gioco ed in effetti non ha nessuna di quelle caratteristiche che un videogame deve avere per piacere alla massa. Niente azione frenetica, niente motore grafico all'avanguardia e niente effetti speciali, ma solo pazienza, strategia e profonda conoscenza degli strumenti elettronici di puntamento e localizzazione dei nemici. Il giocatore prenderà in mano il comando di uno dei mezzi a disposizione (come detto in precedenza sottomarini, aerei, elicotteri o navi) e dovrà svolgere le tipiche missioni militari di pattugliamento, intercettazione, scorta o identificazione. Non si avrà la possibilità di pilotare direttamente i mezzi quanto piuttosto quella di comandarli impartendo all'equipaggio le direttive sulla rotta da seguire. Si avrà invece pieno accesso alla strumentazione di bordo e, anzi, sarà questo il vero fulcro delle attività di Dungerous Water. La battaglia vera e propria, infatti, si svolge prevalentemente sul campo elettronico, attraverso gli apparati di identificazione del nemico, di puntamento delle armi e delle contromisure per celarsi ai sensori nemici. Utilizzare opportunamente radar, sonar, scanner radio ed ESM sarà quindi fondamentale per intercettare, identificare e colpire i nemici.

In Dangerous Water, infatti, non si spara "a vista" come negli arcade, ma in maniera molto più simile a ciò che avviene nella guerra moderna. Il puntamento di un mezzo nemico è il risultato di una lunga operazione di identificazione, di posizionamento e di impostazione dell'armamento elettronico che deve seguire dei passaggi ben precisi prima di essere attuata con efficacia. Proprio per questo è facile capire come Dangerous Water sia un gioco "di nicchia": quanti giocatori sono disposti ad inseguire una traccia radio per due ore cercando di non farsi scoprire? A tenere il proprio sommergibile fermo sul fondo del mare senza attivare nessun tipo di rilevamento attivo (radar o ESM) per non farsi scoprire, stando ad ascoltare attentamente il sonar per cercare di capire dove sia il nemico? Quanti sono disposti a sparare alla cieca un missile calcolando la traiettoria in base alle rilevazioni del radar senza "vedere" realmente l'obiettivo?

table_img_3456
Sicuramente non il videogiocatore tipico! Se queste cose possono essere viste come difetti dai più, per gli appassionati sono senz'altro dei notevoli pregi. La riproduzione fedelissima della strumentazione di bordo (diversa nell'aspetto e nelle caratteristiche per ogni mezzo) non può che essere elogiata, così come l'essenzialità della grafica e delle animazioni; effetti speciali o rappresentazioni troppo sofisticate avrebbero reso il gioco molto meno spartano di quanto i veri amanti dei simulatori militari vorrebbero. Il realismo che caratterizza l'utilizzo e la raffigurazione dalle apparecchiature di bordo è coadiuvato dal sistema audio che oltre a simulare i rumori tipici dei mezzi utilizzati sfrutta delle voci reali per le comunicazioni di bordo (divertente il fatto che sui sommergibili russi, ad esempio, l'accento dei soldati sia quello tipico sovietico.). Volendo è possibile utilizzare lo Speech Engine di Windows per impartire direttamente i propri comandi all'equipaggio cosa che non potrà che mandare in estasi i patiti di questo genere di giochi: pronunciare dopo ore di attesa e di studio il fatidico "FIRE!" e sentirsi rispondere "Aye Sir!" è una gran soddisfazione!
Raffinata anche la possibilità data al giocatore di ascoltare direttamente il sonar passivo alla ricerca del minimo segnale esterno del nemico e provare in prima persona le stesse sensazioni delle scene più tese ed emozionanti di film come "Caccia a ottobre rosso". "Allarme rosso" o "U-Boot 96".
Insomma, un simulatore senza compromessi che arriva addirittura a far identificare le navi direttamente al giocatore permettendogli di fotografare i mezzi intercettati e di confrontarli con il database di bordo per capire di cosa si tratti.

Come nella realtà ci si troverà spesso ad avere a che fare con dei semplici punti sul radar o sulla mappa, che dovranno essere analizzati approfonditamente prima di essere identificati. Occorrerà decidere chi sono i nemici e quali gli amici, cercare di non svelare la propria posizione utilizzando radar e scanner radio solo quando si è in copertura, calcolare al millesimo il puntamento delle armi e il tempo di fuoco... insomma qualcosa di veramente sofisticato e decisamente tecnico!

table_img_3789