Dark Sector
di
Pietro Puddu
Il peculiare angolo di ripresa in terza persona di Resident Evil 4 e successivamente il sistema di coperture di Gears of War hanno fatto scuola, inaugurando un filone videoludico, non etichettabile necessariamente quale vero e proprio genere, capace di regalare grandi soddisfazioni. Dopo l'ottimo Uncharted, che trovava la sua personalità nello spirito da commedia d'azione e nell'integrazione di una componente avventurosa, il prossimo venturo Dark Sector promette un'ulteriore variazione sul tema, sullo sfondo di un cupo scenario fanta-tecnologico.
Un'installazione militare a protezione di laboratori segreti nell'europa dell'est, un'operazione di infiltrazione ad alto rischio e la minaccia di un agente mutageno le cui proprietà fanno gola alle maggiori potenze del pianeta costituiscono il setting iniziale; niente di particolarmente originale, a giudicare da elementi come la topica figura dello scienziato folle e dell'eroe solo contro tutti, ma il pretesto per dare il via alla carneficina potrebbe conoscere sviluppi intriganti.
Obbedendo al requisito di ogni storia che si rispetti, qualcosa non va secondo i piani originali e la situazione si complica; la ferita infertagli da un mostruoso guerriero e una protezione vaccinica rivelatasi inefficace conducono il protagonista Hayden Tenno a sperimentare sulla propria pelle il virus Technocyte, subendo una drammatica e apparentemente irreversibile metaforosi genetica. Non tutti i mali vengono per nuocere, come la sorpresa di un braccio divenuto strumento di morte confermerà durante la fuga verso il punto d'estrazione.
E' proprio quest'ultima capacità a costituire il fulcro del combattimento. Come un discobolo futuristico dedito all'arte del massacro, il giocatore lancia contro il nemico la lama rotante divenuta appendice del corpo del proprio avatar, col risultato di un copioso spargimento di sangue e membra. Alla maniera un boomerang intelligente, l'arma completa il suo volo tornando docile in mano al mittente.
Potenza, gittata e possibilità di dirigere la traiettoria dopo il rilascio vengono acquisiti in automatico, con il passare del tempo e dei livelli, mentre il morbo avanza, presumibilmente, da una fase di incubazione verso il suo stadio finale; la meccanica d'utilizzo si amplia in breve con la possibilità di un tiro caricato, capace di uccidere in un sol colpo i nemici standard, da temporizzare accuratamente dosando il tasto R2. Colpire serbatoi di elio liquido, centraline di corrente ad alta tensione o getti di fuoco conferisce alla lama le corrispondenti caratteristiche elementali, da sfruttare, oltre che a fini offensivi, per la risoluzione di semplici enigmi ambientali, che possono andare dalla riattivazione di una porta elettronica in corto circuito allo spegnimento di fiamme che ostruiscono il passaggio.
Nonostante la versatilità di una simile arma biologica consenta di spostare la lotta anche sulla media o breve distanza (in quest'ultimo caso attivando violente uccisioni automatiche alla pressione di un tasto, previo indebolimento dell'avversario), sarà comunque necessario, a fronte degli attacchi dalla distanza di creature e soldati ostili, fare cospicuo affidamento sulla strategia delle coperture, appiattendosi contro mura e pilastri mediante l'ormai consueta interazione contestuale per poi sporgersi del tanto che basta a scagliare la lama o a far fuoco con più tradizionali pistole e fucili. Distribuiti nei livelli, i tombini del Mercato Nero segnano l'accesso ad un negozio in cui spendere la valuta del gioco nell'ampliamento dell'arsenale ed effettuare alcuni upgrade (potenza di fuoco, precisione, capienza dei caricatori) previamente scovati sotto forma di item nascosti.
In aggiunta alle due bocche di fuoco che é possibile portare con sé, sarà possibile raccogliere quelle rilasciate dai nemici, con il vincolo d'utilizzarle nell'immediato e poi gettarle via; sono infatti dotate di un rivelatore di contaminazione che le porterà ad autodistruggersi nell'arco di pochi secondi. L'idea é curiosa, ma la versione preliminare dell'avventura in singleplayer non sembra ancora in grado di conferirle un senso compiuto nell'economia del gameplay.
Un'installazione militare a protezione di laboratori segreti nell'europa dell'est, un'operazione di infiltrazione ad alto rischio e la minaccia di un agente mutageno le cui proprietà fanno gola alle maggiori potenze del pianeta costituiscono il setting iniziale; niente di particolarmente originale, a giudicare da elementi come la topica figura dello scienziato folle e dell'eroe solo contro tutti, ma il pretesto per dare il via alla carneficina potrebbe conoscere sviluppi intriganti.
Obbedendo al requisito di ogni storia che si rispetti, qualcosa non va secondo i piani originali e la situazione si complica; la ferita infertagli da un mostruoso guerriero e una protezione vaccinica rivelatasi inefficace conducono il protagonista Hayden Tenno a sperimentare sulla propria pelle il virus Technocyte, subendo una drammatica e apparentemente irreversibile metaforosi genetica. Non tutti i mali vengono per nuocere, come la sorpresa di un braccio divenuto strumento di morte confermerà durante la fuga verso il punto d'estrazione.
E' proprio quest'ultima capacità a costituire il fulcro del combattimento. Come un discobolo futuristico dedito all'arte del massacro, il giocatore lancia contro il nemico la lama rotante divenuta appendice del corpo del proprio avatar, col risultato di un copioso spargimento di sangue e membra. Alla maniera un boomerang intelligente, l'arma completa il suo volo tornando docile in mano al mittente.
Potenza, gittata e possibilità di dirigere la traiettoria dopo il rilascio vengono acquisiti in automatico, con il passare del tempo e dei livelli, mentre il morbo avanza, presumibilmente, da una fase di incubazione verso il suo stadio finale; la meccanica d'utilizzo si amplia in breve con la possibilità di un tiro caricato, capace di uccidere in un sol colpo i nemici standard, da temporizzare accuratamente dosando il tasto R2. Colpire serbatoi di elio liquido, centraline di corrente ad alta tensione o getti di fuoco conferisce alla lama le corrispondenti caratteristiche elementali, da sfruttare, oltre che a fini offensivi, per la risoluzione di semplici enigmi ambientali, che possono andare dalla riattivazione di una porta elettronica in corto circuito allo spegnimento di fiamme che ostruiscono il passaggio.
Nonostante la versatilità di una simile arma biologica consenta di spostare la lotta anche sulla media o breve distanza (in quest'ultimo caso attivando violente uccisioni automatiche alla pressione di un tasto, previo indebolimento dell'avversario), sarà comunque necessario, a fronte degli attacchi dalla distanza di creature e soldati ostili, fare cospicuo affidamento sulla strategia delle coperture, appiattendosi contro mura e pilastri mediante l'ormai consueta interazione contestuale per poi sporgersi del tanto che basta a scagliare la lama o a far fuoco con più tradizionali pistole e fucili. Distribuiti nei livelli, i tombini del Mercato Nero segnano l'accesso ad un negozio in cui spendere la valuta del gioco nell'ampliamento dell'arsenale ed effettuare alcuni upgrade (potenza di fuoco, precisione, capienza dei caricatori) previamente scovati sotto forma di item nascosti.
In aggiunta alle due bocche di fuoco che é possibile portare con sé, sarà possibile raccogliere quelle rilasciate dai nemici, con il vincolo d'utilizzarle nell'immediato e poi gettarle via; sono infatti dotate di un rivelatore di contaminazione che le porterà ad autodistruggersi nell'arco di pochi secondi. L'idea é curiosa, ma la versione preliminare dell'avventura in singleplayer non sembra ancora in grado di conferirle un senso compiuto nell'economia del gameplay.
Dark Sector
Dark Sector
Dark Sector sarà chiamato, specie nel singleplayer, a dar prova di carattere per quanto concerne l'ambientazione e la varietà di situazioni e nemici; la prova dei primi quattro capitoli si é snodata per lunghi tratti attraverso successioni un po' monotematiche di stanzoni e magazzini, che rischierebbero a lungo andare di diventare poco attraenti. In tutti i modi, le diverse idee originali, lo stile accattivante ed il gameplay in grado di miscelare in modo convincente coperture e attacchi brutali dalla corta distanza costituiscono dei presupposti promettenti per un action game serrato e generoso nella dose di gore.