Dead Rising 3
di
Roberto Vicario
Ci sono giochi che segnano in qualche modo la vita di una console. Se vogliamo, Dead Rising, la saga di Capcom in salsa zombie, é sicuramente un titolo in grado di riportare alla memoria ricordi estremamente positivi per la casa di Redmond e sopratutto per i giocatori. Dead Rising, uscito inizialmente in esclusiva su Xbox 360, é stato il primo titolo per l'allora neonata console, a superare il muro del milione di copie, entrando di diritto nel cuore di tantissimi giocatori. Il ritorno all'ovile dopo la divagazione multiformato del secondo capitolo, ha spinto verso l'alto l'hype dei fan, che memori del successo del primo capitolo si aspettano una performance altrettanto positiva anche con Dead Rising 3. Sarà cosi?
Zombie, zombie e ancora zombie
Il titolo, sviluppato da Capcom Vancouver, ci metterà nei panni di Nick Ramos un meccanico di Los Perdidos città della California. Senza addentrarci troppo nella trama, che lasciamo a voi il piacere di scoprire, possiamo tranquillamente dirvi che il gioco é ambientato dieci anni dopo gli avvenimenti di Fortune City (Dead Rising 2). Questa linea temporale ci permetterà di scoprire più di un collegamento con i capitoli precedenti e, in qualche sporadico caso, di venire a conoscenza di qualche particolare aggiuntivo.
Al di là del plot, le due ore passate a maciullare zombie ci hanno restituito situazioni abbastanza familiari. Fondamentalmente Dead Rising 3 condivide la stessa struttura di gioco dei due capitoli precedenti. Partendo dal classico schema del survival horror in terza persona, all'interno di un mondo open world, dovremo farci largo tra migliaia di zombie per portare a termine diversi tipi di missioni che spaziano da quelle principali, che portano avanti il plot narrativo, ad altre secondarie che ci metteranno davanti a situazioni come: completare obiettivi in un certo lasso temporale, aiutare sopravvissuti oppure uccidere dei nemici particolarmente potenti - una sorta di boss fight slegata però dalla trama - che una volta eliminati lasceranno armi "succose" da utilizzare.
Se la struttura risulta quindi abbastanza familiare, diverse sono state le novità che ci hanno fatto intuire come il titolo sia stato effettivamente migliorato. Uno degli elementi che più era piaciuto ai fan era legato al poiter usare contro i morti viventi una quantità considerevole di armi, con addirittura la possibilità di combinare tra di loro diversi oggetti per creare un armamentario al contempo potente e variegato. In questo episodio si potranno realizzare addirittura vere e proprie armi di distruzione di massa, sfruttando le abilità manuali e le conoscenze tecniche del nostro protagonista.
Nel corso della nostra prova ci siamo divertiti a mescolare tra di loro diverse tipologie di oggetti ed il risultato é stata la creazione di armi alquanto bizzarre che non tradisco la vena umoristica da sempre utilizzata nella serie, regalando anche qualche citazione a giochi del passato come Street Fighter e molti altri.
Oltre alle armi, essendo Nick un meccanico, sarà possibile combinare tra di loro le auto - anch'esse con un sistema alquanto immediato - facendo nascere mezzi di trasporto fuori dal comune ed in grado di attaccare anche nemici armati. Combinando ad esempio una macchina con il furgoncino dei fuochi d'artificio, creeremo un mezzo corazzato che usa i fuochi come oggetti contundenti e vi assicuriamo che é un vero e proprio spettacolo.
La creazione delle armi e dei mezzi, e il relativo sterminio di zombie, sarà ricompensata dal gioco con dei punti esperienza che andranno ad aumentare il grado del nostro personaggio e ci permetteranno di spendere degli ulteriori punti per migliorare diverse abilità come l'attacco melee, quello da armi da fuoco, la resistenza, la vita o più semplicemente la possibilità di avere un inventario più ampio.
Inoltre, sparse per i livelli, troveremo delle safe house in cui potremo far riprendere fiato al protagonista e, all'interno di un apposito armadietto, riprendere in mano una delle nostre precedenti creazioni. Stesso discorso per i mezzi creati, che potremo recuperare in una delle tante officine sparse per Los Perdidos.
A livello di gameplay il titolo punta come sempre sulla quantità degli zombie. Presi in piccoli gruppi i nemici non sono particolarmente temibili, se invece dovessimo venire accerchiati, la situazione diventerebbe decisamente più pericolosa. Oltre agli zombie base, ci saranno versioni speciali come quelli infetti che scoppiano se li tocchiamo, o gli zombie-pompiere che sono immuni a determinati tipi di arma. A questo poi si aggiungo anche nemici umani, decisamente più scaltri dei mangia cervelli, che ci impegneranno in maniera più consistente. In generale, comunque, possiamo affermare che giocato a livello normale il titolo non ci é sembrato particolarmente impegnativo. Sembra essere stata invece migliorata in maniera sensibile l'intelligenza amica che finalmente sarà in grado di cavarsela in maniera indipendente quando si trova in mezzo ai nemici.
Il gioco sfrutterà anche la cooperativa che potremo giocare in compagnia di un amico grazie ad un comodissimo drop in/ drop out. Quello che più ci ha stupito però é stata la perfetta integrazione con kinect. In diverse occasioni ci sarà chiesto di agitare il pad per scrollarci di dosso uno zombie, oppure per farlo cadere dall'auto che stiamo guidando. Potremo utilizzare anche la periferica per richiamare l'attenzione di uno o più zombie urlando all'interno del microfono e molte altre cose sfiziose - anche se futili in ottica di gioco - che puntano a rendere più immersiva l'esperienza di gioco.
A questo bisogna poi aggiungere le funzionalità di smartglass, che ci permetterà di trasformare il nostro smartphone nel telefono del protagonista, con tutta una serie di funzioni annesse ma che purtroppo non abbiamo avuto modo di provare.
La nota dolente arriva però dal comparto tecnico. Sebbene i modelli poligonali sia degli zombie che dei protagonisti di gioco siano più che soddisfacenti, quello che non é stato sistemato dalla build visionata a Colonia, é il frame rate. Gli sviluppatori ci avevano promesso un frame rate fisso su 30 fps mentre in più di un occasione abbiamo dovuto constatare svariati e vistosi cali. Niente che vada ad inficiare in maniera drammatica sull'esperienza, ma comunque un fatto alquanto fastidioso vista la potenza messa a disposizione dello sviluppatore. A questo poi bisogna aggiungere una risoluzione a 720p che messa a confronto con un titolo nativo a 1080p, fa notare qualche differenza. Nulla da segnalare invece sotto l'aspetto audio con un doppiaggio in lingua inglese che ci é sembrato discretamente valido.
Dead Rising 3 ci ha dato la sensazione di offrire un'esperienza molto simile a quella dei precedenti episodi, rimpolpata da una serie di caratteristiche che sono state possibili grazie all'avvento della nuova generazione. Rimane qualche perplessità su alcune limitazioni tecniche emerse durante la nostra prova, che solamente una approfondita recensione potrà eliminare. Restate sintonizzati.
Zombie, zombie e ancora zombie
Il titolo, sviluppato da Capcom Vancouver, ci metterà nei panni di Nick Ramos un meccanico di Los Perdidos città della California. Senza addentrarci troppo nella trama, che lasciamo a voi il piacere di scoprire, possiamo tranquillamente dirvi che il gioco é ambientato dieci anni dopo gli avvenimenti di Fortune City (Dead Rising 2). Questa linea temporale ci permetterà di scoprire più di un collegamento con i capitoli precedenti e, in qualche sporadico caso, di venire a conoscenza di qualche particolare aggiuntivo.
Al di là del plot, le due ore passate a maciullare zombie ci hanno restituito situazioni abbastanza familiari. Fondamentalmente Dead Rising 3 condivide la stessa struttura di gioco dei due capitoli precedenti. Partendo dal classico schema del survival horror in terza persona, all'interno di un mondo open world, dovremo farci largo tra migliaia di zombie per portare a termine diversi tipi di missioni che spaziano da quelle principali, che portano avanti il plot narrativo, ad altre secondarie che ci metteranno davanti a situazioni come: completare obiettivi in un certo lasso temporale, aiutare sopravvissuti oppure uccidere dei nemici particolarmente potenti - una sorta di boss fight slegata però dalla trama - che una volta eliminati lasceranno armi "succose" da utilizzare.
Se la struttura risulta quindi abbastanza familiare, diverse sono state le novità che ci hanno fatto intuire come il titolo sia stato effettivamente migliorato. Uno degli elementi che più era piaciuto ai fan era legato al poiter usare contro i morti viventi una quantità considerevole di armi, con addirittura la possibilità di combinare tra di loro diversi oggetti per creare un armamentario al contempo potente e variegato. In questo episodio si potranno realizzare addirittura vere e proprie armi di distruzione di massa, sfruttando le abilità manuali e le conoscenze tecniche del nostro protagonista.
Nel corso della nostra prova ci siamo divertiti a mescolare tra di loro diverse tipologie di oggetti ed il risultato é stata la creazione di armi alquanto bizzarre che non tradisco la vena umoristica da sempre utilizzata nella serie, regalando anche qualche citazione a giochi del passato come Street Fighter e molti altri.
Oltre alle armi, essendo Nick un meccanico, sarà possibile combinare tra di loro le auto - anch'esse con un sistema alquanto immediato - facendo nascere mezzi di trasporto fuori dal comune ed in grado di attaccare anche nemici armati. Combinando ad esempio una macchina con il furgoncino dei fuochi d'artificio, creeremo un mezzo corazzato che usa i fuochi come oggetti contundenti e vi assicuriamo che é un vero e proprio spettacolo.
La creazione delle armi e dei mezzi, e il relativo sterminio di zombie, sarà ricompensata dal gioco con dei punti esperienza che andranno ad aumentare il grado del nostro personaggio e ci permetteranno di spendere degli ulteriori punti per migliorare diverse abilità come l'attacco melee, quello da armi da fuoco, la resistenza, la vita o più semplicemente la possibilità di avere un inventario più ampio.
Inoltre, sparse per i livelli, troveremo delle safe house in cui potremo far riprendere fiato al protagonista e, all'interno di un apposito armadietto, riprendere in mano una delle nostre precedenti creazioni. Stesso discorso per i mezzi creati, che potremo recuperare in una delle tante officine sparse per Los Perdidos.
A livello di gameplay il titolo punta come sempre sulla quantità degli zombie. Presi in piccoli gruppi i nemici non sono particolarmente temibili, se invece dovessimo venire accerchiati, la situazione diventerebbe decisamente più pericolosa. Oltre agli zombie base, ci saranno versioni speciali come quelli infetti che scoppiano se li tocchiamo, o gli zombie-pompiere che sono immuni a determinati tipi di arma. A questo poi si aggiungo anche nemici umani, decisamente più scaltri dei mangia cervelli, che ci impegneranno in maniera più consistente. In generale, comunque, possiamo affermare che giocato a livello normale il titolo non ci é sembrato particolarmente impegnativo. Sembra essere stata invece migliorata in maniera sensibile l'intelligenza amica che finalmente sarà in grado di cavarsela in maniera indipendente quando si trova in mezzo ai nemici.
Il gioco sfrutterà anche la cooperativa che potremo giocare in compagnia di un amico grazie ad un comodissimo drop in/ drop out. Quello che più ci ha stupito però é stata la perfetta integrazione con kinect. In diverse occasioni ci sarà chiesto di agitare il pad per scrollarci di dosso uno zombie, oppure per farlo cadere dall'auto che stiamo guidando. Potremo utilizzare anche la periferica per richiamare l'attenzione di uno o più zombie urlando all'interno del microfono e molte altre cose sfiziose - anche se futili in ottica di gioco - che puntano a rendere più immersiva l'esperienza di gioco.
A questo bisogna poi aggiungere le funzionalità di smartglass, che ci permetterà di trasformare il nostro smartphone nel telefono del protagonista, con tutta una serie di funzioni annesse ma che purtroppo non abbiamo avuto modo di provare.
La nota dolente arriva però dal comparto tecnico. Sebbene i modelli poligonali sia degli zombie che dei protagonisti di gioco siano più che soddisfacenti, quello che non é stato sistemato dalla build visionata a Colonia, é il frame rate. Gli sviluppatori ci avevano promesso un frame rate fisso su 30 fps mentre in più di un occasione abbiamo dovuto constatare svariati e vistosi cali. Niente che vada ad inficiare in maniera drammatica sull'esperienza, ma comunque un fatto alquanto fastidioso vista la potenza messa a disposizione dello sviluppatore. A questo poi bisogna aggiungere una risoluzione a 720p che messa a confronto con un titolo nativo a 1080p, fa notare qualche differenza. Nulla da segnalare invece sotto l'aspetto audio con un doppiaggio in lingua inglese che ci é sembrato discretamente valido.
Dead Rising 3 ci ha dato la sensazione di offrire un'esperienza molto simile a quella dei precedenti episodi, rimpolpata da una serie di caratteristiche che sono state possibili grazie all'avvento della nuova generazione. Rimane qualche perplessità su alcune limitazioni tecniche emerse durante la nostra prova, che solamente una approfondita recensione potrà eliminare. Restate sintonizzati.
Dead Rising 3
Dead Rising 3
Dead Rising 3 é un more of the same potenziato dal passaggio alla nuova generazione della saga. Sebbene il gioco abbia evidenziato palesi limiti tecnici, il divertimento sembra essere rimasto intatto. Ovviamente un titolo del genere richiede una prova esaustiva per essere giudicato nella sua completezza, vi rimandiamo quindi alla nostra recensione tra poco più di una settimana.