Dead Space 3
di
Roberto Vicario
L'inizio del prossimo anno vedrà l'arrivo di tantissimi titoli molto interessanti tra cui il terzo capitolo di una delle saghe survival horror che più ha spopolato in questa generazione videoludica. Stiamo parlando ovviamente di Dead Space 3, che ci metterà nuovamente nei panni del tecnico Isaac Clarke, ancora una volta impegnato a districarsi tra necromorfi e gli effetti del marchio.
Il classico vince sempre!
Una delle critiche che maggiormente si erano sparse tra i commenti fatti dai fan della serie dopo l'annuncio di questo terzo capitolo, riguardava proprio la caratteristica che da sempre era stata il cardine di tutta l'avventura: la componente survival.
L'annuncio di una cooperativa con un altro giocatore, l'arrivo di un nuovo protagonista e l'ambientazione di gioco con molti spazi aperti, non ha fatto dormire sonni tranquilli, ma la prova fatta negli uffici milanesi di EA ci ha dato la possibilità di toccare con mano elementi che ci ricongiungono perfettamente alle origini della serie. Ma andiamo con calma.
Una premessa é alquanto doverosa: la build da noi testata non era recentissim, ma stiamo parlando di una demo che a spizzichi e bocconi era già stata mostrata sia alla GamesCom che alla GamesWeek. Ovviamente, annullati tutti i limiti temporali abbiamo avuto modo di testare a fondo ogni singolo elemento di questa demo, per una durata totale di un'ora e mezza di gioco.
Le prime fasi di gioco sono quelle che già sono state mostrate a più riprese con Isaac costretto ad un viaggio non molto comodo nello spazio dopo che un problema non meglio precisato alla nave ha costretto lui e l'equipaggio ad un arrivo di fortuna su una delle tante stazioni spaziali. Dopo essere riusciti ad arrivare all'interno del complesso, il capo della spedizione ordina al nostro protagonista di esplorare l'ambiente e scoprire cosa é successo.
Proprio da questo punto in poi, sino alla fine della demo, abbiamo avuto la fortuna di percepire all'interno di angusti e poco illuminati corridoi quel senso di ansia e paura tipico della serie. Abbandonata ogni velleità cooperativa e sfruttando elementi storici del gameplay, il titolo ci ha fatto prendere più di qualche spavento e nell'arco di tutto il nostro giocato la sensazione di “sentirsi a casa” era quanto mai tangibile.
Ad avvalorare ulteriormente questa tesi ci pensa anche un sistema di gioco che é stato modificato pochissimo e che ancora una volta si baserà non solo sull'uccidere necromorfi, ma anche sull'usare il cervello con qualche puzzle ambientale in cui bisognerà sfruttare la stasi e la cinesi in possesso del nostro eroe comune.
Nella demo giocata, oltre ad una serie di medikit avevamo a disposizione unicamente due tipi di armi: l'ormai famosa lama al plasma e una pistola multiraggio. Proprio parlando delle armi da fuoco troviamo la prima vera novità. A differenza dei precedenti capitoli in cui bastava trovare i progetti per avere poi nell'inventario nuovi elementi da comprare, in questo capitolo é stato inserito un vero e proprio tavolo da lavoro che servirà per costruire nuove armi e oggetti con delle risorse che troveremo nel corso dell'avventura. Avremo, infatti, nove materie prime come il tungsteno, piastre di metallo o semiconduttori che serviranno per assemblare nuovi e potenti oggetti. Inoltre, sempre esplorando ogni antro del livello, troveremo oggetti particolari che combinati con le materie prime renderanno ancora più potenti le nostre creazioni.
Per quanto potuto vedere nel corso del nostro hands on, i nuovi necromorfi convivono con altre specie già conosciute. I nuovi mostri non differiscono più di tanto dai precedenti anche se la loro natura decisamente più umanoide lascia aperti molti spiragli sulla trama e sul marchio.
Proprio sotto l'aspetto narrativo il titolo non ha rivelato molto su quello che Isaac dovrà fare, tuttavia essendoci di mezzo il marchio e il finale del secondo che lascia aperti molti spiragli, non dubitiamo assolutamente sulla qualità di quest'ultima.
Una nuova Ishimura?
Ultimo commento sulla componente tecnica che anche in questo caso non si discosta più di tanto da quanto visto nei precedenti capitoli, eccezione fatta per una pulizia e una fluidità decisamente superiori. Lo stile scelto e la carente illuminazione degli ambienti non può non far tornare alla mente i corridoi della Ishimura, la nave spaziale su cui era ambientato il primo capitolo. Scelta voluta? Questo non ci é dato saperlo, ma una cosa é certa: lo stile grafico e il level design contribuisco decisamente a creare un'atmosfera fantastica e che ogni survival horror dovrebbe manifestare.
Purtroppo non possiamo esprimerci sulla componente audio dato che la versione da noi giocata era completamente in inglese, tuttavia siamo sicuri che esattamente per quanto successo con il primo ed il secondo episodio EA si premunirà di localizzare totalmente nella lingua del Bel Paese i dialoghi di gioco.
Insomma, tirando le somme questa prova ci ha ridato certezze che pensavamo essersi definitivamente volatilizzate, tuttavia, se da una parte siamo rincuorati dalla strada nostalgica presa dagli sviluppatori, dall'altra siamo molto curiosi di capire come quest'ultima si amalgamerà con la componente più action e cooperativa. Una cosa é certa, l'interesse su questo titolo, nonostante tutto quello che si é detto sin dal suo annuncio, continua a crescere. Continuate a seguirci per ulteriori aggiornamenti.
Il classico vince sempre!
Una delle critiche che maggiormente si erano sparse tra i commenti fatti dai fan della serie dopo l'annuncio di questo terzo capitolo, riguardava proprio la caratteristica che da sempre era stata il cardine di tutta l'avventura: la componente survival.
L'annuncio di una cooperativa con un altro giocatore, l'arrivo di un nuovo protagonista e l'ambientazione di gioco con molti spazi aperti, non ha fatto dormire sonni tranquilli, ma la prova fatta negli uffici milanesi di EA ci ha dato la possibilità di toccare con mano elementi che ci ricongiungono perfettamente alle origini della serie. Ma andiamo con calma.
Una premessa é alquanto doverosa: la build da noi testata non era recentissim, ma stiamo parlando di una demo che a spizzichi e bocconi era già stata mostrata sia alla GamesCom che alla GamesWeek. Ovviamente, annullati tutti i limiti temporali abbiamo avuto modo di testare a fondo ogni singolo elemento di questa demo, per una durata totale di un'ora e mezza di gioco.
Le prime fasi di gioco sono quelle che già sono state mostrate a più riprese con Isaac costretto ad un viaggio non molto comodo nello spazio dopo che un problema non meglio precisato alla nave ha costretto lui e l'equipaggio ad un arrivo di fortuna su una delle tante stazioni spaziali. Dopo essere riusciti ad arrivare all'interno del complesso, il capo della spedizione ordina al nostro protagonista di esplorare l'ambiente e scoprire cosa é successo.
Proprio da questo punto in poi, sino alla fine della demo, abbiamo avuto la fortuna di percepire all'interno di angusti e poco illuminati corridoi quel senso di ansia e paura tipico della serie. Abbandonata ogni velleità cooperativa e sfruttando elementi storici del gameplay, il titolo ci ha fatto prendere più di qualche spavento e nell'arco di tutto il nostro giocato la sensazione di “sentirsi a casa” era quanto mai tangibile.
Ad avvalorare ulteriormente questa tesi ci pensa anche un sistema di gioco che é stato modificato pochissimo e che ancora una volta si baserà non solo sull'uccidere necromorfi, ma anche sull'usare il cervello con qualche puzzle ambientale in cui bisognerà sfruttare la stasi e la cinesi in possesso del nostro eroe comune.
Nella demo giocata, oltre ad una serie di medikit avevamo a disposizione unicamente due tipi di armi: l'ormai famosa lama al plasma e una pistola multiraggio. Proprio parlando delle armi da fuoco troviamo la prima vera novità. A differenza dei precedenti capitoli in cui bastava trovare i progetti per avere poi nell'inventario nuovi elementi da comprare, in questo capitolo é stato inserito un vero e proprio tavolo da lavoro che servirà per costruire nuove armi e oggetti con delle risorse che troveremo nel corso dell'avventura. Avremo, infatti, nove materie prime come il tungsteno, piastre di metallo o semiconduttori che serviranno per assemblare nuovi e potenti oggetti. Inoltre, sempre esplorando ogni antro del livello, troveremo oggetti particolari che combinati con le materie prime renderanno ancora più potenti le nostre creazioni.
Per quanto potuto vedere nel corso del nostro hands on, i nuovi necromorfi convivono con altre specie già conosciute. I nuovi mostri non differiscono più di tanto dai precedenti anche se la loro natura decisamente più umanoide lascia aperti molti spiragli sulla trama e sul marchio.
Proprio sotto l'aspetto narrativo il titolo non ha rivelato molto su quello che Isaac dovrà fare, tuttavia essendoci di mezzo il marchio e il finale del secondo che lascia aperti molti spiragli, non dubitiamo assolutamente sulla qualità di quest'ultima.
Una nuova Ishimura?
Ultimo commento sulla componente tecnica che anche in questo caso non si discosta più di tanto da quanto visto nei precedenti capitoli, eccezione fatta per una pulizia e una fluidità decisamente superiori. Lo stile scelto e la carente illuminazione degli ambienti non può non far tornare alla mente i corridoi della Ishimura, la nave spaziale su cui era ambientato il primo capitolo. Scelta voluta? Questo non ci é dato saperlo, ma una cosa é certa: lo stile grafico e il level design contribuisco decisamente a creare un'atmosfera fantastica e che ogni survival horror dovrebbe manifestare.
Purtroppo non possiamo esprimerci sulla componente audio dato che la versione da noi giocata era completamente in inglese, tuttavia siamo sicuri che esattamente per quanto successo con il primo ed il secondo episodio EA si premunirà di localizzare totalmente nella lingua del Bel Paese i dialoghi di gioco.
Insomma, tirando le somme questa prova ci ha ridato certezze che pensavamo essersi definitivamente volatilizzate, tuttavia, se da una parte siamo rincuorati dalla strada nostalgica presa dagli sviluppatori, dall'altra siamo molto curiosi di capire come quest'ultima si amalgamerà con la componente più action e cooperativa. Una cosa é certa, l'interesse su questo titolo, nonostante tutto quello che si é detto sin dal suo annuncio, continua a crescere. Continuate a seguirci per ulteriori aggiornamenti.
Dead Space 3
Dead Space 3
Dead Space 3 ha rivelato un inaspettato senso di angoscia e paura che ricorda molto quello vissuto nel primo capitolo. Vista la natura cooperativa del titolo é stata una sorpresa gradita e che farà piacere sopratutto ai tanti fan del gioco in singolo. Rimaniamo in attesa di capire come questa variante si amalgamerà con quella cooperativa.