Dead Space 3
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Dead Space 3 si avvicina sempre di più e dopo avervi parlato della storia, del crafting delle armi e della demo siamo arrivati all'ultima tappa di questo lungo viaggio che ci porterà alla recensione del gioco proprio nei primi giorni del prossimo mese.
In questo articolo vi raccontiamo di un hands on fatto in quel di Londra settimana scorsa, in cui gli sviluppatori ci hanno permesso di giocare in tutta tranquillità i primi 4 capitoli della storia, scoprendo qualcosa di più sulla trama e sul gameplay. Curiosi? continuate a leggere!
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Scelte coraggiose o pericolose?
Una cosa é certa: di questo terzo capitolo della saga “horror” di Electronic Arts se ne é parlato tanto. Sin dal suo annuncio i fan si sono scagliati sul team di sviluppo, gli ormai famosi Visceral Games (autori tra l'altro del discreto Dante's Inferno ispirato alla Divida Commedia di Dante Alighieri), per scelte che a detta loro minavano pesantemente la già fragile struttura “horrorifica” e “survivalista” messa in discussione con il secondo capitolo.
Gli sviluppatori, tuttavia, non sembrano minimamente preoccupati di questo e come ci ha spiegato Yara Khoury, associate producer del gioco, durante la breve introduzione dell'hands on :” Visceral ha cercato di realizzare il miglior Dead Space di sempre.". Ma non solo, perché l'introduzione della cooperativa é semplicemente una prova ulteriore per un brand che, indipendentemente dal singolo pensiero, é riuscito sin dalla sua nascita a vincere numero sfide.
“Con la cooperativa abbiamo cercato di raggiungere l'obiettivo di raccontare una storia complessa e intricata come quella di Isaac, sfruttando allo stesso tempo il punto di vista di un altro personaggio” -ha detto Khoury, confermando che a quanto pare non si fermerà unicamente alla divergenza di prospettive ma anche di sensazioni- “ Isaac é sotto l'influenza del marchio per motivi diversi da quelli di Carver, questo potrebbe portare i giocatori che controllano i diversi personaggi a vedere sullo schermo anche cose differenti.”
Ci é stato inoltre spiegato che per evitare problemi di frazionamento nella divulgazione della storia, gli sviluppatori hanno inserito un sistema di drop in/drop out che permetterà in qualsiasi momento di entrare o uscire dalla campagna del proprio amico, senza che ne venga spezzato il ritmo.
Insomma tutto si può dire tranne che la cooperativa non sia estremamente stimolante e per quanto la demo rilasciata sul marketplace ci abbia fatto già saggiare questa possibilità, possiamo tranquillamente sottolineare che si tratta solamente della punta di un iceberg che pare estremamente solido. Purtroppo, il nostro provato non ci ha permesso di mettere mano ad una sessione più corposa di cooperativa (ma per questo aspettate la nostra recensione), tuttavia ci siamo consolati con una campagna singolo giocatore che ci ha dato modo di capire quanto il single player non sia stato per nulla trascurato.
Quel pianeta nasconde un segreto!
Prima di addentrarci nel sistema di gioco, facciamo un breve ripasso di quello che sappiamo (e di quello che vi possiamo dire) sulla storia alle spalle di Dead Space 3. In questo nuovo capitolo ci troveremo a vivere gran parte dell'avventura su Tau Volantis, pianeta che sembra essere la fonte principale che alimenta il marchio. Isaac dovrà quindi uscire dall'anonimato che si era costruito intorno a lui per aiutare un gruppo di soldati in una missione che da iniziale soccorso diventerà, come vuole la tradizione, fondamentale per le sorti dell'umanità.
I primi quattro capitoli parlano di come i nostri protagonisti si avvicineranno al pianeta innevato attraverso un messaggio di soccorso lanciato da Ellie, conoscenza nota per chi ha giocato Dead Space 2. Passeremo quindi dal nostro appartamento sulla terra allo spazio profondo, fino ad arrivare alla nave CMS Ranoke, dove abbiamo consumato le nostre ore di giocato. A metterci i bastoni tra le ruote, oltre ai classici necromorfi, ci sarà anche la setta di Unitology, che rispetto a quella conosciuta nel secondo capitolo, risulterà essere ancora più potente e costruita come una vera e propria forza terroristica con tanto di capo mosso da intenzioni folli e psicopatiche. Proprio le sparatorie tra umani sono una delle novità inserite dagli sviluppatori e nonostante all'inzio possano far storcere il naso, in realtà si amalgamano perfettamente con il contesto narrativo.
In linea di massima possiamo affermare che quello che abbiamo giocato ci ha soddisfatto, nella stessa identica misura di quanto vi avevamo già raccontato nel nostro hands on dicembrino. Pur essendo a tratti sempre presente, la componente ansiogena del titolo lascia la scena da protagonista all'azione più pura condita da sezioni abbastanza guidate ma spettacolari (le classiche cut scene interattive) e piccoli elementi puzzle che sfruttano la componente cinetica della nostra tuta. Unica pecca, se vogliamo, é una presenza fin troppo massiccia di medipack e munizioni anche a difficoltà più elevate di quella normale, elemento che potrebbe irrititare i puristi della serie.
Non mancano, ovviamente, le novità. Se precedentemente vi avevamo solo accennato del nuovo sistema di crafting, in questa nuova prova abbiamo potuto giocare un po di più con il tavolo di lavoro, divertendoci a modificare le armi in maniera fantasiosa. Questa nuova caratteristica ci permetterà di aggiungere all'arma base due modifiche superiori al tipo di fuoco primario, due per il fuoco secondario e infine due attachments. Questo porterà ad esempio ad avere un plasma cutter con tesla core come fuoco secondario e una serie di gadget opzionali che influiranno sulla mira o sul rinculo, giusto per fare due esempi. Caratteristica che sentendo l'associate producer del gioco, é stata presa molto a cuore dai ragazzi di Visceral:”Quello che abbiamo cercato di realizzare, é un sistema di crafting che permettesse al giocatore di sbizzarrirsi nel creazione delle armi che preferisco per affrontare i nemici. Abbiamo contato oltre 100 combinazioni di creazione”.
Con le risorse che troveremo in giro, oltre a modificare le armi potremo anche creare medikit, pacchi di stasi e tutto quello che ci potrà servire per sopravvivere su Tau Volantis.
Non mancheranno nemmeno i costumi alternativi e la possibilità di potenziare la loro resistenza ai colpi ed alle impervie condizioni climatiche, con un sistema di editing che si espande rispetto ai capitoli precedenti.
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Ulteriore elemento che non abbiamo avuto modo di esplorare a fondo é quello della navigazione e delle missioni secondarie. Proprio sul finire della demo abbiamo scoperto come le missioni secondarie siano strutturare esattamente come le altre missioni "principali". Questo vuol dire che, probabilmente, avremo dei compiti specifici da portare a termine o luoghi da esplorare indipendenti dal quelli della missione primaria. Non vediamo l'ora di scoprirne di più.
Concludiamo la nostra anteprima su Dead Space 3, parlandovi ovviamente del comparto tecnico che per quanto abbiamo potuto vedere risulta abbastanza simile a quello visto nel secondo capitolo. Ovviamente, essendo perfettamente a loro agio con il motore grafico, gli sviluppatori americani hanno ripulito e rifinito sia i modelli poligonali dei mostri che degli umani, portando il livello di definizione ad uno stadio superiore rispetto ai capitoli precedenti, fluidità di gioco compresa.
Insomma, ormai manca davvero poco all'arrivo di Dead Space 3 sugli scaffali della nostra penisola, questa ennesima prova londinese pur non avendoci mostrato molto di più di quanto non avevamo già visto ci ha permesso di prendere confidenza con alcuni elementi del gioco inediti e sopratutto di venire a conoscenza di nuove e interessanti novità riguardanti la componente cooperativa. Continuate a seguirci perché a breve vi daremo il nostro parere definitivo sul gioco.
In questo articolo vi raccontiamo di un hands on fatto in quel di Londra settimana scorsa, in cui gli sviluppatori ci hanno permesso di giocare in tutta tranquillità i primi 4 capitoli della storia, scoprendo qualcosa di più sulla trama e sul gameplay. Curiosi? continuate a leggere!
Scelte coraggiose o pericolose?
Una cosa é certa: di questo terzo capitolo della saga “horror” di Electronic Arts se ne é parlato tanto. Sin dal suo annuncio i fan si sono scagliati sul team di sviluppo, gli ormai famosi Visceral Games (autori tra l'altro del discreto Dante's Inferno ispirato alla Divida Commedia di Dante Alighieri), per scelte che a detta loro minavano pesantemente la già fragile struttura “horrorifica” e “survivalista” messa in discussione con il secondo capitolo.
Gli sviluppatori, tuttavia, non sembrano minimamente preoccupati di questo e come ci ha spiegato Yara Khoury, associate producer del gioco, durante la breve introduzione dell'hands on :” Visceral ha cercato di realizzare il miglior Dead Space di sempre.". Ma non solo, perché l'introduzione della cooperativa é semplicemente una prova ulteriore per un brand che, indipendentemente dal singolo pensiero, é riuscito sin dalla sua nascita a vincere numero sfide.
“Con la cooperativa abbiamo cercato di raggiungere l'obiettivo di raccontare una storia complessa e intricata come quella di Isaac, sfruttando allo stesso tempo il punto di vista di un altro personaggio” -ha detto Khoury, confermando che a quanto pare non si fermerà unicamente alla divergenza di prospettive ma anche di sensazioni- “ Isaac é sotto l'influenza del marchio per motivi diversi da quelli di Carver, questo potrebbe portare i giocatori che controllano i diversi personaggi a vedere sullo schermo anche cose differenti.”
Ci é stato inoltre spiegato che per evitare problemi di frazionamento nella divulgazione della storia, gli sviluppatori hanno inserito un sistema di drop in/drop out che permetterà in qualsiasi momento di entrare o uscire dalla campagna del proprio amico, senza che ne venga spezzato il ritmo.
Insomma tutto si può dire tranne che la cooperativa non sia estremamente stimolante e per quanto la demo rilasciata sul marketplace ci abbia fatto già saggiare questa possibilità, possiamo tranquillamente sottolineare che si tratta solamente della punta di un iceberg che pare estremamente solido. Purtroppo, il nostro provato non ci ha permesso di mettere mano ad una sessione più corposa di cooperativa (ma per questo aspettate la nostra recensione), tuttavia ci siamo consolati con una campagna singolo giocatore che ci ha dato modo di capire quanto il single player non sia stato per nulla trascurato.
Quel pianeta nasconde un segreto!
Prima di addentrarci nel sistema di gioco, facciamo un breve ripasso di quello che sappiamo (e di quello che vi possiamo dire) sulla storia alle spalle di Dead Space 3. In questo nuovo capitolo ci troveremo a vivere gran parte dell'avventura su Tau Volantis, pianeta che sembra essere la fonte principale che alimenta il marchio. Isaac dovrà quindi uscire dall'anonimato che si era costruito intorno a lui per aiutare un gruppo di soldati in una missione che da iniziale soccorso diventerà, come vuole la tradizione, fondamentale per le sorti dell'umanità.
I primi quattro capitoli parlano di come i nostri protagonisti si avvicineranno al pianeta innevato attraverso un messaggio di soccorso lanciato da Ellie, conoscenza nota per chi ha giocato Dead Space 2. Passeremo quindi dal nostro appartamento sulla terra allo spazio profondo, fino ad arrivare alla nave CMS Ranoke, dove abbiamo consumato le nostre ore di giocato. A metterci i bastoni tra le ruote, oltre ai classici necromorfi, ci sarà anche la setta di Unitology, che rispetto a quella conosciuta nel secondo capitolo, risulterà essere ancora più potente e costruita come una vera e propria forza terroristica con tanto di capo mosso da intenzioni folli e psicopatiche. Proprio le sparatorie tra umani sono una delle novità inserite dagli sviluppatori e nonostante all'inzio possano far storcere il naso, in realtà si amalgamano perfettamente con il contesto narrativo.
In linea di massima possiamo affermare che quello che abbiamo giocato ci ha soddisfatto, nella stessa identica misura di quanto vi avevamo già raccontato nel nostro hands on dicembrino. Pur essendo a tratti sempre presente, la componente ansiogena del titolo lascia la scena da protagonista all'azione più pura condita da sezioni abbastanza guidate ma spettacolari (le classiche cut scene interattive) e piccoli elementi puzzle che sfruttano la componente cinetica della nostra tuta. Unica pecca, se vogliamo, é una presenza fin troppo massiccia di medipack e munizioni anche a difficoltà più elevate di quella normale, elemento che potrebbe irrititare i puristi della serie.
Non mancano, ovviamente, le novità. Se precedentemente vi avevamo solo accennato del nuovo sistema di crafting, in questa nuova prova abbiamo potuto giocare un po di più con il tavolo di lavoro, divertendoci a modificare le armi in maniera fantasiosa. Questa nuova caratteristica ci permetterà di aggiungere all'arma base due modifiche superiori al tipo di fuoco primario, due per il fuoco secondario e infine due attachments. Questo porterà ad esempio ad avere un plasma cutter con tesla core come fuoco secondario e una serie di gadget opzionali che influiranno sulla mira o sul rinculo, giusto per fare due esempi. Caratteristica che sentendo l'associate producer del gioco, é stata presa molto a cuore dai ragazzi di Visceral:”Quello che abbiamo cercato di realizzare, é un sistema di crafting che permettesse al giocatore di sbizzarrirsi nel creazione delle armi che preferisco per affrontare i nemici. Abbiamo contato oltre 100 combinazioni di creazione”.
Con le risorse che troveremo in giro, oltre a modificare le armi potremo anche creare medikit, pacchi di stasi e tutto quello che ci potrà servire per sopravvivere su Tau Volantis.
Non mancheranno nemmeno i costumi alternativi e la possibilità di potenziare la loro resistenza ai colpi ed alle impervie condizioni climatiche, con un sistema di editing che si espande rispetto ai capitoli precedenti.
Ulteriore elemento che non abbiamo avuto modo di esplorare a fondo é quello della navigazione e delle missioni secondarie. Proprio sul finire della demo abbiamo scoperto come le missioni secondarie siano strutturare esattamente come le altre missioni "principali". Questo vuol dire che, probabilmente, avremo dei compiti specifici da portare a termine o luoghi da esplorare indipendenti dal quelli della missione primaria. Non vediamo l'ora di scoprirne di più.
Concludiamo la nostra anteprima su Dead Space 3, parlandovi ovviamente del comparto tecnico che per quanto abbiamo potuto vedere risulta abbastanza simile a quello visto nel secondo capitolo. Ovviamente, essendo perfettamente a loro agio con il motore grafico, gli sviluppatori americani hanno ripulito e rifinito sia i modelli poligonali dei mostri che degli umani, portando il livello di definizione ad uno stadio superiore rispetto ai capitoli precedenti, fluidità di gioco compresa.
Insomma, ormai manca davvero poco all'arrivo di Dead Space 3 sugli scaffali della nostra penisola, questa ennesima prova londinese pur non avendoci mostrato molto di più di quanto non avevamo già visto ci ha permesso di prendere confidenza con alcuni elementi del gioco inediti e sopratutto di venire a conoscenza di nuove e interessanti novità riguardanti la componente cooperativa. Continuate a seguirci perché a breve vi daremo il nostro parere definitivo sul gioco.