Dead to Rights 2
Einstein per primo formulò la sua concezione di variabilità della velocità con cui evolvono gli eventi, in funzione della velocità con cui ci si muove. Famoso a tutti è l'esempio ideato dallo scienziato tedesco che confronta due gemelli, uno che staziona sulla Terra e l'altro in orbita attorno alla Terra a velocità prossima a quella della luce, le cui conclusioni riferiscono la diversità di invecchiamento tra due fratelli (in particolare quello che ha passato molto tempo in orbita risulterebbe molto meno invecchiato rispetto all'altro).
Era logico aspettarsi che, prima o poi, anche i videogiochi si avvantaggiassero delle possibilità date dal rallentamento del corso degli eventi e, anche se poco hanno a che fare con la teoria della relatività, poco importa: sulle console (e al cinema) tutto è lecito.
Ecco così apparire per la prima volta il "bullet time", grazie a Max Payne, per poi ripresentarsi con il mediocre Enter the Matrix prima, e quindi con Dead 2 Rights.
Fido alleato
Dopo la non convincente realizzazione del primo capitolo, Namco ritenta l'impresa di infastidire il re Max Payne, proponendo un titolo per molti versi simile al capolavoro Remedy, ma cercando di introdurre aspetti che lo rendano differente e, possibilmente, con una marcia in più. Per questo motivo, già dallo scorso capitolo, il nostro protagonista si vedeva affiancato da Shadow, il suo fido cane, il quale mostrava delle ottime attitudini nell'eliminare i nemici ed, eventualmente, nel riportare l'arma del criminale al padrone, quasi come se fosse il quotidiano abbandonato sulla soglia di casa. Ovviamente non è possibile abusare di questa curiosa attitudine del vostro compagno di viaggio, in quanto ogni volta che richiamerete un suo intervento, la barra del bullet time tenderà a svuotarsi.
Tempo di conferme
Ovviamente in questo D2R2 Shadow è confermato, così come è confermato il caratterino del vostro personaggio, rivelato in toto dalla presentazione iniziale del gioco. Per chi non lo sapesse, vestirete i panni di Jack Slate, un poliziotto dai modi che definire rudi risulta essere un eufemismo, in quanto talvolta vi capiterà quasi di provare compassione per i "poveri" criminali che si troveranno ad avere a che fare con il terribile tutore della legge.
D'altro canto, questa caratteristica di Jack giustificherà ogni strage tra le fila della criminalità di Grant City, distogliendovi da qualunque senso di colpa.
Ma Jack ha da offrirci delle novità: per l'occasione della sua conferma ha deciso di impiegare molto del suo tempo in palestra, dove ha avuto modo di aggiungere una dozzina di nuove abilità al suo repertorio, includendo alcune mosse per disarmare il nemico (vi capiterà troppo spesso di rimanere senza munizioni) e di utilizzarlo come scudo contro il fuoco dei suoi compari...
Ambientazioni devastabili
Anche le ambientazioni ora presentano maggiori opportunità di interazione: potrete rompere bottiglie, bicchieri, far saltare in aria auto e moto, nonché raccogliere estintori, lanciarli verso il nemico e farli esplodere con un paio di proiettili ben assestati. Anche i distributori di bevande possono essere fatti esplodere, accompagnati da un tripudio di effetti luminosi e detriti che si dissolveranno di lì a poco. Il gioco in sé è una sorta di "simulatore di sparatorie e risse": non c'è altro da fare, infatti, che andare in giro per le varie ambientazioni e sparare ad ogni forma di vita (eccetto le piante, ovviamente). Come nel prequel, talvolta vi toccherà affrontare i nemici a mani nude (o al massimo con mazze da baseball), anche se questa fase assume minor importanza e, soprattutto, è stato fatto un passo in avanti per quanto riguarda la meccanica di gestione del personaggio, in questo caso più semplice e intuitiva.
Meno diversivi
Un'altra differenza rispetto al suo predecessore riguarda i minigiochi, assenti in questo caso. Sebbene essi aggiungessero ben poco al gioco, rappresentavano un piacevole diversivo rispetto alla monotonia delle sparatorie. Tecnicamente siamo di fronte a un titolo che non strabilia, né lascia perplessi. Non mancano, tuttavia, spunti per recriminare delle mancanze di attenzione, come le solite ombre che, in questo caso, vengono proiettate verso la fonte luminosa anziché dalla parte opposta.
Per quanto riguarda il gameplay, va detto che il livello di difficoltà si assesta su valori elevati: i nemici sono davvero numerosissimi, molto più dei medikit che troverete in giro per le ambientazioni, e a poco servirà la possibilità di salvare in ogni istante.
Concludendo
Il sistema di controllo è tutto sommato buono, e focalizza l'attenzione sulle tre principali azioni (mira, spara e chinati in cerca di riparo), rendendo il gioco godibile, anche grazie a una gestione delle telecamere che fa onestamente il suo dovere. Grazie a ciò il gioco è in grado di offrire sessioni di gioco caratterizzate da azione pura, un ritmo forsennato (rotto solo da alcune fasi in cui non si riesce a capire che direzione intraprendere) e un discreto coinvolgimento. Non si tratterà di un capolavoro, ma è comunque un titolo divertente.
Era logico aspettarsi che, prima o poi, anche i videogiochi si avvantaggiassero delle possibilità date dal rallentamento del corso degli eventi e, anche se poco hanno a che fare con la teoria della relatività, poco importa: sulle console (e al cinema) tutto è lecito.
Ecco così apparire per la prima volta il "bullet time", grazie a Max Payne, per poi ripresentarsi con il mediocre Enter the Matrix prima, e quindi con Dead 2 Rights.
Fido alleato
Dopo la non convincente realizzazione del primo capitolo, Namco ritenta l'impresa di infastidire il re Max Payne, proponendo un titolo per molti versi simile al capolavoro Remedy, ma cercando di introdurre aspetti che lo rendano differente e, possibilmente, con una marcia in più. Per questo motivo, già dallo scorso capitolo, il nostro protagonista si vedeva affiancato da Shadow, il suo fido cane, il quale mostrava delle ottime attitudini nell'eliminare i nemici ed, eventualmente, nel riportare l'arma del criminale al padrone, quasi come se fosse il quotidiano abbandonato sulla soglia di casa. Ovviamente non è possibile abusare di questa curiosa attitudine del vostro compagno di viaggio, in quanto ogni volta che richiamerete un suo intervento, la barra del bullet time tenderà a svuotarsi.
Tempo di conferme
Ovviamente in questo D2R2 Shadow è confermato, così come è confermato il caratterino del vostro personaggio, rivelato in toto dalla presentazione iniziale del gioco. Per chi non lo sapesse, vestirete i panni di Jack Slate, un poliziotto dai modi che definire rudi risulta essere un eufemismo, in quanto talvolta vi capiterà quasi di provare compassione per i "poveri" criminali che si troveranno ad avere a che fare con il terribile tutore della legge.
D'altro canto, questa caratteristica di Jack giustificherà ogni strage tra le fila della criminalità di Grant City, distogliendovi da qualunque senso di colpa.
Ma Jack ha da offrirci delle novità: per l'occasione della sua conferma ha deciso di impiegare molto del suo tempo in palestra, dove ha avuto modo di aggiungere una dozzina di nuove abilità al suo repertorio, includendo alcune mosse per disarmare il nemico (vi capiterà troppo spesso di rimanere senza munizioni) e di utilizzarlo come scudo contro il fuoco dei suoi compari...
Ambientazioni devastabili
Anche le ambientazioni ora presentano maggiori opportunità di interazione: potrete rompere bottiglie, bicchieri, far saltare in aria auto e moto, nonché raccogliere estintori, lanciarli verso il nemico e farli esplodere con un paio di proiettili ben assestati. Anche i distributori di bevande possono essere fatti esplodere, accompagnati da un tripudio di effetti luminosi e detriti che si dissolveranno di lì a poco. Il gioco in sé è una sorta di "simulatore di sparatorie e risse": non c'è altro da fare, infatti, che andare in giro per le varie ambientazioni e sparare ad ogni forma di vita (eccetto le piante, ovviamente). Come nel prequel, talvolta vi toccherà affrontare i nemici a mani nude (o al massimo con mazze da baseball), anche se questa fase assume minor importanza e, soprattutto, è stato fatto un passo in avanti per quanto riguarda la meccanica di gestione del personaggio, in questo caso più semplice e intuitiva.
Meno diversivi
Un'altra differenza rispetto al suo predecessore riguarda i minigiochi, assenti in questo caso. Sebbene essi aggiungessero ben poco al gioco, rappresentavano un piacevole diversivo rispetto alla monotonia delle sparatorie. Tecnicamente siamo di fronte a un titolo che non strabilia, né lascia perplessi. Non mancano, tuttavia, spunti per recriminare delle mancanze di attenzione, come le solite ombre che, in questo caso, vengono proiettate verso la fonte luminosa anziché dalla parte opposta.
Per quanto riguarda il gameplay, va detto che il livello di difficoltà si assesta su valori elevati: i nemici sono davvero numerosissimi, molto più dei medikit che troverete in giro per le ambientazioni, e a poco servirà la possibilità di salvare in ogni istante.
Concludendo
Il sistema di controllo è tutto sommato buono, e focalizza l'attenzione sulle tre principali azioni (mira, spara e chinati in cerca di riparo), rendendo il gioco godibile, anche grazie a una gestione delle telecamere che fa onestamente il suo dovere. Grazie a ciò il gioco è in grado di offrire sessioni di gioco caratterizzate da azione pura, un ritmo forsennato (rotto solo da alcune fasi in cui non si riesce a capire che direzione intraprendere) e un discreto coinvolgimento. Non si tratterà di un capolavoro, ma è comunque un titolo divertente.
Dead to Rights 2
Dead to Rights 2
Dead 2 Rights 2 riprende quanto mostrato dal prequel, nel tentativo di migliorarsi e avvicinarsi al maestro del genere, quel Max Payne dal quale è stato preso in prestito il bullet time. Il (vano) tentativo di sopravanzare il maestro si concretizza con l'inserimento di elementi particolari, come il vostro alleato Shadow e le sessioni in stile picchiaduro. Il gioco pecca un po' in termini di varietà d'azione, nella cura di taluni dettagli e, soprattutto, nella difficoltà del gioco che si assesta su livelli davvero notevoli. Se riuscirete a chiudere un occhio su questi aspetti, vi troverete di fronte a un titolo capace di regalare momenti d'azione pura.