Deadlock: anteprima sulla nuova IP di Valve

di Simone Marcocchi

Deadlock di Valve è ambientato in un futuro distopico dove il mondo è stato devastato da un evento catastrofico. La società è frammentata in diverse fazioni, ognuna con la propria cultura, storia e obiettivi. Queste fazioni sono in costante lotta per il controllo delle risorse e per la sopravvivenza.
La lore esplora le origini di questo mondo distrutto, rivelando come l’umanità sia arrivata a questo punto critico.

I leader delle fazioni giocano un ruolo cruciale, con storie personali intricate che influenzano le loro decisioni e azioni. Temi di tradimento, alleanze e lotta per il potere sono centrali nella narrazione. Ufficialmente non si parla mai di interconnessioni con Half-Life, eppure appare evidente che quello stile architettonico un po' steampunk mi abbia dato quel tipo di vibrazioni, ma dovremo scoprirlo vivendo - tra l'altro ci sono voci nell'aria che vogliono che Half-Life 3 e il seguito di Alyx siano realtà e non vaporware -.

Un altro MOBA?

In Deadlock di Valve, una partita tipica coinvolge due squadre di sei giocatori che si affrontano in un’arena con quattro corsie. Ogni partita dura circa 20-30 minuti, a seconda delle strategie adottate e delle dinamiche di gioco. I personaggi sono suddivisi in tre categorie principali: Tank, Support e Assassin, ognuno con abilità uniche che influenzano il corso della partita, per questo dovrete farvi una multi-scelta di personaggi a cui siete più legati, qualora il vostro predefinito non fosse disponibile.

I Tank sono robusti e possono assorbire molti danni, i Support forniscono cure e potenziamenti ai compagni di squadra, mentre gli Assassin infliggono danni elevati ma sono più fragili. La difficoltà del gioco varia in base alla competenza dei giocatori e alla loro capacità di coordinarsi con la squadra, ma tenete conto che in tutti i giochi che richiedo così tanto tempo a singola sessione, senza coordinamento non durate molto e questo fattore da solo influenza troppo una partita. La verticalità del campo di battaglia e la necessità di gestire risorse e posizionamento aggiungono un ulteriore livello di complessità, ma soprattutto imparare a gestire le arene così ampie, ciascuna con zone, oggetti da sbloccare e aiuti da fa sfruttare è tosta.

Bello ma...

Come dicevo, la curva di apprendimento è ripida, risultando impegnativa anche per i veterani dei MOBA. La complessità del gioco deriva dalla combinazione di meccaniche tipiche dei MOBA con elementi degli sparatutto in terza persona, richiedendo ai giocatori non solo abilità di mira e coordinazione di squadra, ma anche una gestione strategica delle risorse e delle abilità dei personaggi. Uno dei problemi noti di bilanciamento riguarda la disparità tra le diverse classi di personaggi. I Tank, ad esempio, possono risultare troppo potenti in alcune situazioni, rendendo difficile per le altre classi competere efficacemente. Inoltre, il sistema delle anime, che richiede ai giocatori di confermare le uccisioni sparando alle anime dei nemici caduti, aggiunge un ulteriore livello di complessità che può essere frustrante per i nuovi giocatori. Questo sistema, sebbene innovativo, ha sollevato preoccupazioni riguardo al bilanciamento, poiché i giocatori più esperti possono sfruttarlo per ottenere un vantaggio significativo. 

Quello avvenuto fino ad ora è semplicemente un test, a cui seguirà minimo un altro anno di lavoro per bilanciare per bene le cose, e anche a lavori terminati i nuovi personaggi e le missioni richiederanno ulteriore lavoro ancora anche una volta uscito in early access. Sicuramente è difficile inserirsi nel mondo dei MOBA in modo preponderante, ma questo progetto sembra assumere anche i connotati di un indie a cui eventualmente tagliare i fondi qualora non facesse reclamare il successo dovuto, ad ogni modo manteniamo i riflettori puntati e vediamo come va.