Defiance

di Simone Rampazzi
Difficile pensare o immaginare il nostro pianeta da qui a trenta o quarant'anni, ma moltissime case videoludiche cercano di vederci lungo e ci propongono, con sempre maggiore frequenza, panorami futuristici conditi in qualsiasi salsa, spesso dal carattere forte ed amaro, tendente perfino al catastrofico. Cos'hanno in comune, vi chiederete, tanti videogames che a cadenza continua vengono pubblicati sulle nostre console casalinghe?

Alieni, extraterrestri, gente venuta dallo spazio, da sottoterra, da dietro l'angolo, tutti pronti a reclamare uno spazio non loro, a volte con le buone ed in altri moltissimi casi (purtroppo per noi) con le cattive.



Dopo il successo ottenuto con Rift nel lontano 2006, quest'oggi tocca alla Trion Worlds l'arduo compito di creare un offerta videoludica degna di questo nome, con un titolo che cercherà di farsi spazio nel mercato dei Massive Multiplayer Online.
Parliamo infatti di Defiance, titolo già sviscerato in sordina nel web grazie anche all'omonima serie televisiva (in uscita quasi in contemporanea con il gioco), che ci catapulta su una Terra di un improbabile futuro popolata da varie razze aliene alle prese con progetti di terra-formazione, attività che ormai da molti anni ha mutato radicalmente gran parte dei panorami che abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare nel corso dei secoli. Le attività intestine congiunte di terrestri ed alieni hanno portato anche ad una guerra sanguinosa combattuta per anni, che non ha visto infine né vincitori né vinti. Si é così arrivati ad una tregua forzata (si spera duratura) tra le due fazioni, per cercare di frenare da un lato l'enorme espansionismo alieno e dall'altro una sempre più frequente attività di sciacallaggio che fa vivere il genere umano più onesto in una continua situazione di stallo precario.

Il set é gradevole, l'avventura si presenta fresca e l'audience che potrebbe suscitare non é da sottovalutare, soprattutto considerando un mercato in continuo mutamento e con giocatori sempre disposti al cambiamento (in positivo, ovviamente).

E' chiaro che alcuni elementi possono risultare già visti e rivisti, ma ad oggi conveniamo sul fatto che sia particolarmente arduo inventare un'ambientazione che non subisca una contaminazione di elementi esterni, elementi che abbiamo già visto tra videogames epici in cui cambia la forma, ma non il contenuto.


Tecnicamente, anche se parliamo di un BETA test, il gioco si presenta diretto e fluido, permettendoci in sede di creazione di poter attingere a molteplici elementi di personalizzazione, riuscendo a creare un nostro alter ego decisamente particolareggiato e definito. Aiutati da un interfaccia grafica ancora ai primordi, ma comunque ben delineata, siamo riusciti a farci una gita per le terre di Defiance senza avere grossi problemi, forse grazie anche allo spirito di sopravvivenza sviluppato nel corso del tempo alle prese con altri MMO. Anche il comparto grafico non delude, visto che ci propone ottimi effetti ambientali fusi sapientemente con un mondo aperto a 360 gradi, ricco di particolarità inerenti al tema, come la flora e la fauna visibilmente trasformata e “corrotta”. Come detto sopra, sicuramente qualcosa l'abbiamo già vista, ma é giusto cercare di dare qualche possibilità ad un progetto così giovane che deve solamente crescere.

Tornando alla giocabilità, questo test ci ha catapultato subito nel vivo dell'azione, aiutandoci con un facile tutorial adatto anche ai meno pratici del genere a capire come giostrarci in questa nuova avventura. E' importante capire che in Defiance é la squadra a vincere e non il singolo, soprattutto nelle sezione PvM dove l'unico modo per vincere uno scontro a fuoco contro quelli che sono sembrati un incrocio tra un Molboro ed una Locusta é quello di unire le forse con tutti i player possibili così da subire perdite minori, soprattutto quando poi il boss di turno é un gigantesco, magnifico alieno in...zzato (come direbbe il buon Gioele Dix) come una bestia.



Altro aspetto che sicuramente piacerà ai più é la componente PvP, che abbiamo potuto assaggiare tanto basta per sperare in un implementazione futura da parte del team di sviluppo, visto che ancora molti elementi sono grezzi e da rifinire.

Sicuramente sono molteplici le sfaccettature che ancora devono essere definite, ma speriamo che la Trion riesca a tirar fuori dal cilindro un'offerta videoludica competitiva e duratura. Di certo ne vedremo delle belle!