Destiny

di Roberto Vicario
Parlare di Destiny vuol dire discutere di uno dei progetti più ambiziosi, costosi e imponenti che la storia del mondo video ludico abbia mai prodotto. La creatura nata dalla visionaria fantasia dello studio di sviluppo Bungie (diciamo semplicemente Halo, senza dover aggiungere altro) ha trovato terreno fertile con la multimiliardaria Activision. Un publisher che ha deciso di appoggiare su tutta la linea il progetto, offrendo alla software house americana un contratto di collaborazione lungo ben dieci anni.



Dopo mesi di silenzio, il titolo é stato rivelato al grande pubblico in occasione dell' E3, riscontrando almeno all'impatto un fortissimo consenso di critica ma sopratutto di pubblico.

A distanza di pochi mesi, i ragazzi di Chicago hanno deciso di riportare la stessa identica demo all'interno della Gamescom di Colonia, dandoci la possibilità di scambiare nuovamente quattro battute con loro all'interno di un incontro privato, che ci ha dato anche modo di visionare uno speciale video diario di sviluppo in cui ci viene spiegato come l'idea alla base di Destiny sia quella di creare un unico, grande mondo in cui possano convivere esperienze di gioco singole, cooperative, “massive” e, ovviamente, competitive.

Un universo per tutti i gusti
Nel sentire i ragazzi di Bungie parlarci del loro progetto, si percepisce chiaramente tanto entusiasmo ma allo stesso tempo timore e ansia. Destiny é senza troppi giri di parole il più grande investimento video ludicodella storia e a testimonianza di questo, vi é un massiccio supporto in termini di visibilità da parte del publisher che nello stand dedicato al gioco sullo showfloor della fiera tedesca, ha allestito una specie di anfiteatro da duecento (200!) posti in cui era possibile vedere la stessa demo mostrata all'E3.

Per coloro che ancora non hanno avuto modo di informarsi sul gioco ricordiamo che Destiny é un FPS futuristico in cui impersoneremo i Guardiani, soldati estremamente addestrati, nonché ultimo baluardo dell'unica città rimasta sulla terra. L'esperienza di gioco immaginata da Bungie cerca di mescolare elementi tipici dell'esperienza singolo giocatore, ad altri che ricordano in maniera abbastanza limpida i più classici MMO.


Prima di parlarci del mondo di gioco, gli sviluppatori hanno voluto soffermarsi su un altro elemento estremamente importante: la personalizzazione. Questo elemento risulterà fondamentale perché ci permetterà di personalizzare il nostro alter ego sotto ogni suo aspetto. Una funzione che non sarà semplicemente estetica, ma che ci permetterà, progredendo nel gioco, di andare a modificare e potenziare il nostro arsenale ed immaginiamo molte delle caratteristiche che andranno a comporre le abilità del proprio personaggio.

Purtroppo, interrogati sull'argomento, gli sviluppatori hanno preferito non sbottonarsi più di tanto, lasciandoci intendere che per avere maggior informazioni dovremo attendere ancora un po di tempo.

Ma cosa sarà in grado di offrirci concretamente il mondo di Destiny? Stando alle parole degli sviluppatori, un ambiente dinamico ed estremamente interattivo in cui potremo decidere liberamente l'approccio che vorremo perseguire.

Gli amanti del single player, ad esempio, potranno portare avanti la storia in maniera del tutto indipendente agli avvenimenti multigiocatore. Tuttavia, in qualsiasi momento basterà unirsi ad un gruppo di amici per trasformare in cooperativa un'esperienza che sino a pochi secondi prima era solitaria. In tutto questo, gestiti in maniera del tutto causale, appariranno sulla mappa eventi pubblici che attraverso un sofisticato matchmaking ci porteranno a collaborare con ulteriori giocatori sparsi per il globo, senza conoscere nulla di loro. Ovviamente, stando alla voce di chi ha realizzato il gioco, il giocatore sarà libero di prendere parte o no a questi eventi, in base al proprio gusto o alla voglia in quel preciso istante.



Purtroppo nelle centellinate informazioni che sono state condivise nell'incontro a porte chiuse, non abbiamo avuto modo di capire come verrà gestita la componente competitiva player vs player, anche se in qualche modo questa dovrebbe essere presente.

Quel che é certo, pur non essendo stato mostrato molto di nuovo ad eccezione di qualche sporadico frame, é il fatto che a livello estetico e di design ci troviamo davanti ad un'opera complessa ed estremamente appagante per gli occhi. Un gioco che mostra tutta la maturazione che lo studio di sviluppo ha assimilato nella lavorazione dei vari capitoli di Halo. Brand che in tutta onesta, almeno spiritualmente, sembra essere ancora presente anche in questo Destiny.

Non é dunque un caso se durante la presentazione, l'ampiezza dell'ambiente di gioco, l'approccio alle sparatorie e tanti altri piccoli elementi ci hanno portato a pensare a Master Chief e soci. La nostra é ovviamente solo una suggestione data dall'estremo amore che i ragazzi americani hanno avuto e continuano ad avere nei confronti del loro maggior successo.

Infine, prima di salutarci, gli sviluppatori ci hanno promesso che il titolo una volta rilasciato sarà supportato in maniera massiccia da DLC e seguiti, testimonianza questa della forte collaborazione di lunghissima data che i due pilastri del gaming hanno deciso di siglare.

Insomma, pur continuando a mostrarsi sempre troppo timidamente, Destiny sembra colpire in maniera concreta l'immaginazione sia degli addetti ai lavori che dei giocatori classici. L'ibrido tra singolo e multigiocatore, almeno sulla carta, sembra estremamente interessante ed in grado di portare una ventata di aria fresca all'interno di un settore che, almeno attualmente, soffre di una pesante carenza di innovazione.



Mancano ancora tanti mesi all'uscita di Destiny (si parla di 2014 inoltrato) ma siamo già in febbricitante attesa di poter vedere o provare il titolo di Bungie. Tante sono le domande che attanagliano la nostra, e scommettiamo anche la vostra, mente e sinceramente non vediamo l'ora di poterle saziare di risposte con un approfondito hands on, che speriamo possa arrivare il più fretta possibile. Stay Tuned!