Deus Ex: Human Revolution
di
Deus (tr)Ex
Quando nel 2000 arrivò suoi nostri PC il primo capitolo della saga di Deus Ex, i videogiocatori si trovarono davanti ad un sontuoso connubio tra gioco di ruolo e sparatutto. Alla visuale in prima persona si univa una sofisticata e ricercata anima ruolistica, fatta di scelte morali, decisioni cruciali e una affascinante personalizzazione di J.C. Denton, agente speciale protagonista della storia dotato di impianti e nanosonde, tecnologie avanzate di una New York immersa in un buio anno 2052, abitata da schiere di delinquenti e tossici. Trama e ambientazione fecero entrare Deus Ex nel cuore di milioni di fan, nonostante alcune lacune riguardanti i combattimenti.
Acclamato e premiato in ogni angolo del globo, il gioco non riuscì a ripetersi con il secondo capitolo, arrivato nel 2004, complice una genesitroppo frettolosa su console e la decisione di indugiare maggiormente sulla componente FPS rispetto alla ben più riuscita fase RPG. Dopo un annuncio arrivato nel 2007 e tantissimi mesi di silenzio, ecco nuovamente a parlare di Deus Ex: Human Revolution, terzo capitolo del brand che punta a recuperare gli standard del primo episodio e ha intensificato proprio in questi giorni il volume di notizie rilasciate alla stampa, complice la Gamers Developers Conference tenutasi da poco in quel di San Francisco dove Eidos (che adesso viaggia sotto il marchio Square Enix) ha svelato diverse informazioni sul progetto, dando appuntamento a tutti per il prossimo E3dove mostreràil proseguimento dello sviluppo.
Nonostante non ci sia più a capo del progetto Warren Spector, il team di sviluppo ha le idee molto chiare sul da farsi, a partire da un totale supporto multipiattaforma che porterà il gioco su PC, PlayStation 3 e Xbox 360. Human Revolution porterà indietro di 25 anni le lancette dell'orologio rispetto al primo capitolo, portandoci nel 2027, in un mondo dove le nanosonde non sono ancora state inventate ma l'uomo fa ampio uso di impianti meccanici per migliorare le proprie prestazioni. Saremo trasportati a Detroit e prenderemo le sembianze di Adam Jensen, un soldato cibernetico che mescola i poteri sovrumani degli impianti ad una complessa personalità fatta di paure e timori come a dire che, nonostante il metallo e la robotica lo abbiano reso fortissimo, la “debolezza” umana rimane saldamente al centro della sua personalità.
Ritorno al futuro
Nella visione di Eidos il 2027 sarà come una futura epoca rinascimentale, dove gli studi sulla cibernetica avranno dato vita a nuove scoperte e un importante impulso a tutta la tecnologia. Questo, naturalmente, avrà un prezzo da pagare per quanto riguarda il legame sempre più labile con la natura dell'essere umano, e sarà proprio Adam a vivere un conflitto interno dovuto all'avere impianti meccanici dentro di se, capaci si di migliorarne la forza ma anche in grado di avvicinarlo pericolosamente alle macchine con relativa lontananza dai suoi istinti primordiali. Basta questo a far capire quanto gli sviluppatori abbiano intenzione di lavorare sulla psicologia del protagonista e del mondo che gli girerà intorno, rassicurandoci riguardo alla presenza di elemento ruolistici e una trama degna di questo nome.
Certo, i combattimenti saranno presenti e dovrebbero ricevere un netto miglioramento rispetto al passato, compresa una componente tattica che potrebbe persino riguardare la presenza di piccoli gruppi di soldati legati al proprio comandante al punto che, la morte di esso, potrebbe farli cadere nel caos e renderne goffe tutte le azioni sul campo. Logicamente il tutto sarà accompagnato dalle abilità del nostro personaggio, suddivise in skill da battaglia e altre utili in diverse situazioni. Si va dalla capacità di muoversi in silenzio alla persuasione durante le discussioni, senza dimenticare la possibilità di hakerare computer ed elementi elettronici che potremo trovare lungo il nostro cammino. Insomma, il lavoro del team di Montreal ha voluto basarsi sugli elementi più amati della saga, e questo non può che farci sperare in bene.
Per quel che riguarda il punto di vista tecnico non possiamo sapere molto, se non che gli sviluppatori si sono avvalsi dell'utilizzo del motore grafico visto nell'ultimo Tomb Raider. Circa la verosimiglianza degli elementi futuristici, si é deciso di lavorare in accordo con le vere aziende di cibernetica attive sul mercato mondiale, in modo da ricreare elementi che avessero un contatto con la realtà e che, quindi, potessero sembrare più vicini alla nostra idea di futuro. Abiti e architettura ricreati in game hanno poi preso spunto da stili diversi, cercando di fondere insieme fattori hi-tech con un certo gusto retrò dal sapore a tratti rinascimentale se non vittoriano
L'immagine del futuro
Jonathan Jacques-Belletete, art director del gioco, si é soffermato più volte a discutere del lato artistico e delle immagini che trasmetterà la sua creatura. Parlando dei personaggi il team ha preferito evitare la realizzazione fotorealistica che tanto va di moda oggi, preferendo uno stile serio ma con alcuni elementi più fumettistici, in modo da esaltare e far cadere subito all'occhio del giocatore particolarità ed espressioni di chiunque comparirà sui nostri schermi. Questo dovrebbe calcare la mano sull'aspetto emotivo di ogni “attore”, cosa che andrà di pari passo con le nostre scelte durante i dialoghi, che dovrebbero essere effettuabili tramite l'utilizzo della croce direzionale del pad in base a quel che vorremo dire e al sentimento che esterneremo. Logicamente tutto questo avrà precise ripercussioni sul gioco, compresa la possibilità di prendere diversi bivi e vedere finali multipli in base a come ci comporteremo.
Grande attenzione sarà anche profusa nelle ambientazioni che, oltre a Detroit, vedranno comparire diverse zone, tutte caratterizzate in modo differente. Si andrà dai centri di ricerca alle oasi ecologiche create dall'umanità per preservare il ricordo della flora e della fauna delle epoche precedenti, così da dare anche un maggior senso d'oppressione quando torneremo a camminare nella città futuristica, delineata da colori scuri e tinte grigie. Si é persino lavorato alla creazione di marchi ed etichette di fantasia che potessero ricreare un plausibile aspetto per aziende e multinazionali che domineranno il futuro, elemento necessario per l'immedesimazione del giocatore.
Per avere ulteriori notizie e informazioni, con magari l'aggiunta della possibilità di osservare fasi di gioco vero e proprio, dovremo attendere il prossimo Giugno, visto che gli sviluppatori ci hanno dato appuntamento alla fiera americana E3. Le premesse che parlano di un ritorno alle meccaniche e alle atmosfere del primo Deus Ex non possono che rallegrare tutti i fan di vecchia data, ma dovrebbero quantomeno stimolare la fantasia anche di chi si avvicina alla saga soltanto adesso. Se le promesse dovessero essere mantenute, potremmo ritrovarci tra le mani un titolo di grande interesse. Purtroppo attualmente é impossibile sbilanciarci, ma siamo sicuri che nei prossimi mesi si parlerà sempre di più della nuova Human Revolution...
Quando nel 2000 arrivò suoi nostri PC il primo capitolo della saga di Deus Ex, i videogiocatori si trovarono davanti ad un sontuoso connubio tra gioco di ruolo e sparatutto. Alla visuale in prima persona si univa una sofisticata e ricercata anima ruolistica, fatta di scelte morali, decisioni cruciali e una affascinante personalizzazione di J.C. Denton, agente speciale protagonista della storia dotato di impianti e nanosonde, tecnologie avanzate di una New York immersa in un buio anno 2052, abitata da schiere di delinquenti e tossici. Trama e ambientazione fecero entrare Deus Ex nel cuore di milioni di fan, nonostante alcune lacune riguardanti i combattimenti.
Acclamato e premiato in ogni angolo del globo, il gioco non riuscì a ripetersi con il secondo capitolo, arrivato nel 2004, complice una genesitroppo frettolosa su console e la decisione di indugiare maggiormente sulla componente FPS rispetto alla ben più riuscita fase RPG. Dopo un annuncio arrivato nel 2007 e tantissimi mesi di silenzio, ecco nuovamente a parlare di Deus Ex: Human Revolution, terzo capitolo del brand che punta a recuperare gli standard del primo episodio e ha intensificato proprio in questi giorni il volume di notizie rilasciate alla stampa, complice la Gamers Developers Conference tenutasi da poco in quel di San Francisco dove Eidos (che adesso viaggia sotto il marchio Square Enix) ha svelato diverse informazioni sul progetto, dando appuntamento a tutti per il prossimo E3dove mostreràil proseguimento dello sviluppo.
Nonostante non ci sia più a capo del progetto Warren Spector, il team di sviluppo ha le idee molto chiare sul da farsi, a partire da un totale supporto multipiattaforma che porterà il gioco su PC, PlayStation 3 e Xbox 360. Human Revolution porterà indietro di 25 anni le lancette dell'orologio rispetto al primo capitolo, portandoci nel 2027, in un mondo dove le nanosonde non sono ancora state inventate ma l'uomo fa ampio uso di impianti meccanici per migliorare le proprie prestazioni. Saremo trasportati a Detroit e prenderemo le sembianze di Adam Jensen, un soldato cibernetico che mescola i poteri sovrumani degli impianti ad una complessa personalità fatta di paure e timori come a dire che, nonostante il metallo e la robotica lo abbiano reso fortissimo, la “debolezza” umana rimane saldamente al centro della sua personalità.
Ritorno al futuro
Nella visione di Eidos il 2027 sarà come una futura epoca rinascimentale, dove gli studi sulla cibernetica avranno dato vita a nuove scoperte e un importante impulso a tutta la tecnologia. Questo, naturalmente, avrà un prezzo da pagare per quanto riguarda il legame sempre più labile con la natura dell'essere umano, e sarà proprio Adam a vivere un conflitto interno dovuto all'avere impianti meccanici dentro di se, capaci si di migliorarne la forza ma anche in grado di avvicinarlo pericolosamente alle macchine con relativa lontananza dai suoi istinti primordiali. Basta questo a far capire quanto gli sviluppatori abbiano intenzione di lavorare sulla psicologia del protagonista e del mondo che gli girerà intorno, rassicurandoci riguardo alla presenza di elemento ruolistici e una trama degna di questo nome.
Certo, i combattimenti saranno presenti e dovrebbero ricevere un netto miglioramento rispetto al passato, compresa una componente tattica che potrebbe persino riguardare la presenza di piccoli gruppi di soldati legati al proprio comandante al punto che, la morte di esso, potrebbe farli cadere nel caos e renderne goffe tutte le azioni sul campo. Logicamente il tutto sarà accompagnato dalle abilità del nostro personaggio, suddivise in skill da battaglia e altre utili in diverse situazioni. Si va dalla capacità di muoversi in silenzio alla persuasione durante le discussioni, senza dimenticare la possibilità di hakerare computer ed elementi elettronici che potremo trovare lungo il nostro cammino. Insomma, il lavoro del team di Montreal ha voluto basarsi sugli elementi più amati della saga, e questo non può che farci sperare in bene.
Per quel che riguarda il punto di vista tecnico non possiamo sapere molto, se non che gli sviluppatori si sono avvalsi dell'utilizzo del motore grafico visto nell'ultimo Tomb Raider. Circa la verosimiglianza degli elementi futuristici, si é deciso di lavorare in accordo con le vere aziende di cibernetica attive sul mercato mondiale, in modo da ricreare elementi che avessero un contatto con la realtà e che, quindi, potessero sembrare più vicini alla nostra idea di futuro. Abiti e architettura ricreati in game hanno poi preso spunto da stili diversi, cercando di fondere insieme fattori hi-tech con un certo gusto retrò dal sapore a tratti rinascimentale se non vittoriano
L'immagine del futuro
Jonathan Jacques-Belletete, art director del gioco, si é soffermato più volte a discutere del lato artistico e delle immagini che trasmetterà la sua creatura. Parlando dei personaggi il team ha preferito evitare la realizzazione fotorealistica che tanto va di moda oggi, preferendo uno stile serio ma con alcuni elementi più fumettistici, in modo da esaltare e far cadere subito all'occhio del giocatore particolarità ed espressioni di chiunque comparirà sui nostri schermi. Questo dovrebbe calcare la mano sull'aspetto emotivo di ogni “attore”, cosa che andrà di pari passo con le nostre scelte durante i dialoghi, che dovrebbero essere effettuabili tramite l'utilizzo della croce direzionale del pad in base a quel che vorremo dire e al sentimento che esterneremo. Logicamente tutto questo avrà precise ripercussioni sul gioco, compresa la possibilità di prendere diversi bivi e vedere finali multipli in base a come ci comporteremo.
Grande attenzione sarà anche profusa nelle ambientazioni che, oltre a Detroit, vedranno comparire diverse zone, tutte caratterizzate in modo differente. Si andrà dai centri di ricerca alle oasi ecologiche create dall'umanità per preservare il ricordo della flora e della fauna delle epoche precedenti, così da dare anche un maggior senso d'oppressione quando torneremo a camminare nella città futuristica, delineata da colori scuri e tinte grigie. Si é persino lavorato alla creazione di marchi ed etichette di fantasia che potessero ricreare un plausibile aspetto per aziende e multinazionali che domineranno il futuro, elemento necessario per l'immedesimazione del giocatore.
Per avere ulteriori notizie e informazioni, con magari l'aggiunta della possibilità di osservare fasi di gioco vero e proprio, dovremo attendere il prossimo Giugno, visto che gli sviluppatori ci hanno dato appuntamento alla fiera americana E3. Le premesse che parlano di un ritorno alle meccaniche e alle atmosfere del primo Deus Ex non possono che rallegrare tutti i fan di vecchia data, ma dovrebbero quantomeno stimolare la fantasia anche di chi si avvicina alla saga soltanto adesso. Se le promesse dovessero essere mantenute, potremmo ritrovarci tra le mani un titolo di grande interesse. Purtroppo attualmente é impossibile sbilanciarci, ma siamo sicuri che nei prossimi mesi si parlerà sempre di più della nuova Human Revolution...