Deus Ex: Human Revolution
di
Ferdinando Saggese
Ritorno alle origini, é con questo concetto stampato bene in mente che i ragazzi del team di sviluppo Eidos di Montreal si stanno dedicando a “Deus Ex: Human Revolution”, terzo capitolo della serie che ha spalancato a Warren Spector le porte dell'olimpo videoludico. Il mitico designer ha da tempo lasciato Eidos, e di conseguenza preso le distanze dal suo capolavoro, ma la sua presenza aleggia negli uffici di Digital Bros mentre Jean-Francois Dugas, game director di “Human Revolution”, presenta il gioco alla stampa italiana.
La sua filosofia, il suo lavoro, le sue idee si possono ancora trovare in decine di giochi di nuova produzione e a maggior ragione si troveranno giocando questo titolo. “Deus Ex: Human Revolution” si presenta infatti come un'esperienza che coniugherà a una trama sci-fi di spessore meccaniche di gioco raffinate e appaganti e quella libertà d'azione che contraddistingue la serie sin dal suo fortunato esordio. L'anno é il 2027 e il giocatore vestirà i panni di Adam Jensen, ex S. W. A. T. impiegato come responsabile della sicurezza presso la Sarif Industries, potente corporazione impegnata nello sviluppo di innesti biomeccanici destinati al potenziamento del corpo umano.
La sequenza iniziale porterà Adam nell'ufficio della dottoressa Megan Reed, un'avvenente ricercatrice che lavora a stretto contatto con David Sarif, geniale quanto ambiguo proprietario della compagnia. Dopo un breve filmato in computer grafica, utile per calare il giocatore nell' atmosfera di “Human Revolution”, comincerà una lunga sequenza semi interattiva che, con un meccanismo analogo a quello che ha reso indimenticabile l'introduzione di “Half Life”, rivelerà preziose informazioni su ambientazione e personaggi. Il giocatore si troverà ad ammirare i laboratori dove gli innesti biomeccanici vengono testati, ascoltare le problematiche legate al rigetto dei componenti o alla calibrazione dei movimenti e, cosa ben più importante, venire a conoscenza delle reazioni che queste nuove tecnologie suscitano in tutto il mondo.
Quando Dedalo costruì al figlio le ali di cera con cui avrebbe dovuto salvarsi dal labirinto di Cnosso, non poteva certo immaginare che il sogno proibito di superare i limiti imposti dalla condizione umana si sarebbe nutrito di fallimenti. Ora che l'umanità é a un passo dalla svolta, tuttavia, dubbi di natura etica e morale impediscono la completa realizzazione di quel sogno che ha portato Icaro troppo vicino al sole. Ciò che disturba non é tanto la tecnologia in se, quanto il controllo della stessa da parte dei militari; esiste comunque un piccolo gruppo di fanatici, i puristi, pronto a tutto pur di difendere il risultato di millenni di evoluzione. Un piccolo gruppo, sì, ma con le risorse necessarie per attaccare la sede principale della Sarif Industries ed é proprio durante questo attacco che il giocatore prenderà il controllo di Adam.
Separato da Megan a causa dell'allarme successivo all'attacco, il responsabile della sicurezza dovrà cercare una via per raggiungerla e portarla in salvo. La prima sequenza di gioco, molto lineare, fungerà da tutorial e introdurrà il giocatore a quelle meccaniche che garantiranno libertà d'azione e di approccio con il proseguire dell'avventura. Adam potrà correre, saltare, abbassarsi, imbracciare il fucile e fare fuoco guardando direttamente il mirino dell'arma; potrà inoltre sfruttare le strutture circostanti per ripararsi grazie ad un sistema di coperture che porterà temporaneamente l'inquadratura dalla prima alla terza persona, una caratteristica che potrebbe disorientare il giocatore, sopratutto all'inizio.
I goffi e lenti movimenti del protagonista restituiranno chiaramente la sensazione di un essere imperfetto, che deve fare i conti con limiti che la sua mente non ha. La perfezione dell'ambiente circostante sarà al contrario stravolta dalla ferocia dell'attacco dei puristi. Le particolari scelte di design si concretizzeranno in un'ambientazione dal look odierno ma, al contempo, dal sapore futuristico. Niente eccessi tecnologici, se escludiamo ovviamente gli innesti biomeccanici, come a ribadire che in vent'anni il mondo cambia, ma non troppo. La pallette utilizzata, che proporrà il nero e l'oro come colori dominanti, restituirà la sensazione di una città perennemente avvolta dall'oscurità, rischiarata discontinuamente dalla luce artificiale. In tre parole, una bella atmosfera, che spingerà l'hardware console vicino al massimo delle sue potenzialità.
Il tutorial terminerà quando Adam, ritrovata Megan, dovrà fare i conti con puristi che puristi proprio non sono; uomini più forti del normale che lo ridurranno in fin di vita e rapiranno la bella dottoressa. Partirà quindi un lungo e suggestivo filmato in computer grafica che, proiettando i titoli di testa, racconterà la trasformazione del protagonista da semplice essere umano a macchina perfetta. Alternando scene del doloroso presente a ricordi del passato, il filmato introdurrà nuove linee narrative ad una trama che si preannuncia complessa e matura; il primo piano finale sul volto di una donna misteriosa inviterà poi a premere con forza il tasto start, per immergersi completamente nel mondo di “Deus Ex: Revolution”.
La sua filosofia, il suo lavoro, le sue idee si possono ancora trovare in decine di giochi di nuova produzione e a maggior ragione si troveranno giocando questo titolo. “Deus Ex: Human Revolution” si presenta infatti come un'esperienza che coniugherà a una trama sci-fi di spessore meccaniche di gioco raffinate e appaganti e quella libertà d'azione che contraddistingue la serie sin dal suo fortunato esordio. L'anno é il 2027 e il giocatore vestirà i panni di Adam Jensen, ex S. W. A. T. impiegato come responsabile della sicurezza presso la Sarif Industries, potente corporazione impegnata nello sviluppo di innesti biomeccanici destinati al potenziamento del corpo umano.
La sequenza iniziale porterà Adam nell'ufficio della dottoressa Megan Reed, un'avvenente ricercatrice che lavora a stretto contatto con David Sarif, geniale quanto ambiguo proprietario della compagnia. Dopo un breve filmato in computer grafica, utile per calare il giocatore nell' atmosfera di “Human Revolution”, comincerà una lunga sequenza semi interattiva che, con un meccanismo analogo a quello che ha reso indimenticabile l'introduzione di “Half Life”, rivelerà preziose informazioni su ambientazione e personaggi. Il giocatore si troverà ad ammirare i laboratori dove gli innesti biomeccanici vengono testati, ascoltare le problematiche legate al rigetto dei componenti o alla calibrazione dei movimenti e, cosa ben più importante, venire a conoscenza delle reazioni che queste nuove tecnologie suscitano in tutto il mondo.
Quando Dedalo costruì al figlio le ali di cera con cui avrebbe dovuto salvarsi dal labirinto di Cnosso, non poteva certo immaginare che il sogno proibito di superare i limiti imposti dalla condizione umana si sarebbe nutrito di fallimenti. Ora che l'umanità é a un passo dalla svolta, tuttavia, dubbi di natura etica e morale impediscono la completa realizzazione di quel sogno che ha portato Icaro troppo vicino al sole. Ciò che disturba non é tanto la tecnologia in se, quanto il controllo della stessa da parte dei militari; esiste comunque un piccolo gruppo di fanatici, i puristi, pronto a tutto pur di difendere il risultato di millenni di evoluzione. Un piccolo gruppo, sì, ma con le risorse necessarie per attaccare la sede principale della Sarif Industries ed é proprio durante questo attacco che il giocatore prenderà il controllo di Adam.
Separato da Megan a causa dell'allarme successivo all'attacco, il responsabile della sicurezza dovrà cercare una via per raggiungerla e portarla in salvo. La prima sequenza di gioco, molto lineare, fungerà da tutorial e introdurrà il giocatore a quelle meccaniche che garantiranno libertà d'azione e di approccio con il proseguire dell'avventura. Adam potrà correre, saltare, abbassarsi, imbracciare il fucile e fare fuoco guardando direttamente il mirino dell'arma; potrà inoltre sfruttare le strutture circostanti per ripararsi grazie ad un sistema di coperture che porterà temporaneamente l'inquadratura dalla prima alla terza persona, una caratteristica che potrebbe disorientare il giocatore, sopratutto all'inizio.
I goffi e lenti movimenti del protagonista restituiranno chiaramente la sensazione di un essere imperfetto, che deve fare i conti con limiti che la sua mente non ha. La perfezione dell'ambiente circostante sarà al contrario stravolta dalla ferocia dell'attacco dei puristi. Le particolari scelte di design si concretizzeranno in un'ambientazione dal look odierno ma, al contempo, dal sapore futuristico. Niente eccessi tecnologici, se escludiamo ovviamente gli innesti biomeccanici, come a ribadire che in vent'anni il mondo cambia, ma non troppo. La pallette utilizzata, che proporrà il nero e l'oro come colori dominanti, restituirà la sensazione di una città perennemente avvolta dall'oscurità, rischiarata discontinuamente dalla luce artificiale. In tre parole, una bella atmosfera, che spingerà l'hardware console vicino al massimo delle sue potenzialità.
Il tutorial terminerà quando Adam, ritrovata Megan, dovrà fare i conti con puristi che puristi proprio non sono; uomini più forti del normale che lo ridurranno in fin di vita e rapiranno la bella dottoressa. Partirà quindi un lungo e suggestivo filmato in computer grafica che, proiettando i titoli di testa, racconterà la trasformazione del protagonista da semplice essere umano a macchina perfetta. Alternando scene del doloroso presente a ricordi del passato, il filmato introdurrà nuove linee narrative ad una trama che si preannuncia complessa e matura; il primo piano finale sul volto di una donna misteriosa inviterà poi a premere con forza il tasto start, per immergersi completamente nel mondo di “Deus Ex: Revolution”.
Deus Ex: Human Revolution
Deus Ex: Human Revolution
Abbiamo oltremodo apprezzato la volontà di presentare un progetto tanto vasto ed ambizioso nel migliore dei modi, con una prova che al netto della doverosa introduzione é durata la bellezza di tre ore, dobbiamo tuttavia fare i conti con un embargo che ci obbliga a rivelare meno di un terzo di quanto visto e giocato durante l'evento. Dopo avervi dato (speriamo) un'idea un po' più chiara su trama ed ambientazione, vi diamo appuntamento al 24 febbraio per la seconda parte dell'articolo, dove potremo finalmente illustrare nel dettaglio stile e meccaniche di gioco di “Deus Ex: Human Revolution”. É proprio i caso di dire: “to be continued”.