Deus Ex: Human Revolution
di
Ferdinando Saggese
Ogni volta che il giocatore cercherà di accedere ad un terminale bloccato, “Deus Ex: Human Revolution” proporrà un interessante mini-gioco. Accedendo alla rete e allineando particolari antenne, che potranno essere mono o bidirezionali, sarà possibile indirizzare il flusso di dati che contiene il codice da un particolare punto generatore al terminale interessato. Alcuni passaggi saranno però controllati da particolari antenne, che tracceranno il segnale di Adam per individuarlo. Il giocatore dovrà quindi collegare sorgente e terminale prima che il segnale di controllo, che viaggia in senso opposto, lo raggiunga. La particolarità consiste nel fatto che questo mini-gioco si svolgerà in tempo reale, rendendo Adam vulnerabile ad eventuali attacchi. Un'osservazione più accurata degli ambienti di gioco permetterà in ogni caso di individuare vie meno rischiose per aggirare porte e ascensori bloccati. Seguendo una di queste vie alternative, Adam potrebbe ad esempio imbattersi in un gruppo di dipendenti tenuti in ostaggio. Ovviamente il salvare o il non salvare questi ostaggi non avrà un grande peso sullo sviluppo della storia, ma fornirà preziosi bonus e cambierà sensibilmente il tono del filmato che concluderà la prima missione.
Si parlava di bonus, Adam potrà trovare armi e munizioni differenti da quelli con cui é partito, modificando il suo approccio a missione in corso, oppure oggetti speciali, che potrà combinare accedendo all'inventario. Questo é forse l'aspetto più legato al passato dell'intera produzione, non presentando alcuna differenza da quello pensato per il primo “Deus Ex” e che, per i più giovani di voi, possiamo assimilare a quello implementato nella serie “Resident Evil”. La gestione veloce di armi ed abilità sarà comunque affidata a un sistema più flessibile, basato sulla pressione del tasto “Y” e delle direzioni su analogici e crocetta direzionale. Portata a termine la missione, Adam dovrà affrontare un lungo dialogo con il capo dei puristi che stanno attaccando la fabbrica. Sprovvisto, almeno inizialmente, di particolari abilità legate alla comunicazione, il giocatore dovrà affrontare il dialogo scegliendo non tanto linee di testo, quanto uno tra quattro atteggiamenti, che determineranno le reazioni dell'interlocutore. Un sistema semplice, che condizionerà l'esito dei dialoghi e avrà ripercussioni a lungo termine sulla trama del gioco.
Tenere una linea di condotta moralmente accettabile, piuttosto che farsi una cattiva reputazione nel corso dell'avventura, modificherà sensibilmente l'esperienza di gioco, magari invogliando il giocatore a completare più volte “Deus Ex: Human Revolution”. In conclusione, non possiamo non citare alcuni aspetti della produzione che a nostro avviso meritano ulteriore sviluppo nei mesi che mancano alla pubblicazione. In primo luogo la grande libertà d'azione riservata al giocatore potrebbe essere condizionata da un'intelligenza artificiale raffinata, ma che in alcune occasioni ha dimostrato qualche limite di troppo. In seconda battuta, alcuni passaggi proporranno certamente soluzioni diverse, ma queste potrebbero saltare facilmente all'occhio una volta capita la logica con cui sono state concepite. Ci spieghiamo meglio. Nonostante il numero di ostacoli e difficoltà disseminati per i livelli, lo schema da seguire per risolvere ognuna di esse potrebbe essere molto simile. Davanti all'ennesima telecamera di sorveglianza, ad esempio, il giocatore potrebbe aspettarsi il terminale giusto per disattivarla nel raggio di pochi metri, piuttosto che qualche condotto di aerazione nascosto dalle immancabili casse. Insomma, un ampio delta di possibilità, che speriamo non si appiattisca sempre sulle solite dinamiche.
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Si parlava di bonus, Adam potrà trovare armi e munizioni differenti da quelli con cui é partito, modificando il suo approccio a missione in corso, oppure oggetti speciali, che potrà combinare accedendo all'inventario. Questo é forse l'aspetto più legato al passato dell'intera produzione, non presentando alcuna differenza da quello pensato per il primo “Deus Ex” e che, per i più giovani di voi, possiamo assimilare a quello implementato nella serie “Resident Evil”. La gestione veloce di armi ed abilità sarà comunque affidata a un sistema più flessibile, basato sulla pressione del tasto “Y” e delle direzioni su analogici e crocetta direzionale. Portata a termine la missione, Adam dovrà affrontare un lungo dialogo con il capo dei puristi che stanno attaccando la fabbrica. Sprovvisto, almeno inizialmente, di particolari abilità legate alla comunicazione, il giocatore dovrà affrontare il dialogo scegliendo non tanto linee di testo, quanto uno tra quattro atteggiamenti, che determineranno le reazioni dell'interlocutore. Un sistema semplice, che condizionerà l'esito dei dialoghi e avrà ripercussioni a lungo termine sulla trama del gioco.
Tenere una linea di condotta moralmente accettabile, piuttosto che farsi una cattiva reputazione nel corso dell'avventura, modificherà sensibilmente l'esperienza di gioco, magari invogliando il giocatore a completare più volte “Deus Ex: Human Revolution”. In conclusione, non possiamo non citare alcuni aspetti della produzione che a nostro avviso meritano ulteriore sviluppo nei mesi che mancano alla pubblicazione. In primo luogo la grande libertà d'azione riservata al giocatore potrebbe essere condizionata da un'intelligenza artificiale raffinata, ma che in alcune occasioni ha dimostrato qualche limite di troppo. In seconda battuta, alcuni passaggi proporranno certamente soluzioni diverse, ma queste potrebbero saltare facilmente all'occhio una volta capita la logica con cui sono state concepite. Ci spieghiamo meglio. Nonostante il numero di ostacoli e difficoltà disseminati per i livelli, lo schema da seguire per risolvere ognuna di esse potrebbe essere molto simile. Davanti all'ennesima telecamera di sorveglianza, ad esempio, il giocatore potrebbe aspettarsi il terminale giusto per disattivarla nel raggio di pochi metri, piuttosto che qualche condotto di aerazione nascosto dalle immancabili casse. Insomma, un ampio delta di possibilità, che speriamo non si appiattisca sempre sulle solite dinamiche.
Deus Ex: Human Revolution
Deus Ex: Human Revolution
La sensazione al termine delle tre ore di gioco che hanno scritto questo articolo é che le possibilità offerte da "Deus Ex: Human Revolution" meritano una prova molto più approfondita. Il titolo Square Enix ricorda molto da vicino il primo capitolo della serie, sia in positivo, sia in negativo, é difficile e divertente, ma potrebbe presentare qualche limite. Confermando le buone sensazioni che crediamo emergano dal testo, non possiamo che rinnovare l'appuntamento con voi alla recensione, che analizzando questa produzione nella sua interezza, fornirà un'indicazione precisa sulla sua qualità.