Devil May Cry 2


Ammirazione. Questa parola risuona nella mente di tutti coloro che hanno potuto assistere alle performance di Dante, protagonista di Devil May Cry, mentre, dopo essersi sbarazzato di alcuni demoni con la sue fedeli pistole, sfoderava la sua spada sempre pronta a terminare l'esistenza di coloro che si ponevano davanti al suo cammino. Ammirazione e nient'altro. E questo gioco della Capcom ha molti motivi di ammirazione.

Quando ci siamo risvegliati dal sogno in cui questo seguito ci aveva proiettati, abbiamo capito molte cose. Abbiamo capito che al meglio non c'è mai fine. Nossignore. Chiunque pensasse che il primo Devil May Cry suscitasse ammirazione, si prepari a subire uno shock. Perchè Devil May Cry 2, anche se ancora al sessanta percento di completamento, è riuscito a far sembrare il suo predecessore meno di niente, un lontano ricordo (buono, questo è certo) messo in disparte.
Ma non solo. Si è creato un hype dietro a questo gioco veramente grandiosa, che i possessori di PC conosceranno bene, dato che per ogni nuovo gioco Blizzard la sensazione è la stessa. Ma quando si parla di PlayStation le cose cambiano: tanti giochi e tanto hype alla lunga danno assuefazione e non si notano più. Giochi come Devil May Cry 2, invece, sono l'eccezione.
Entriamo più nei dettagli.



Qui il segreto, in accordo con il carismatico produttore Tsuyoshi Tanaka, è raddoppiare qualunque cosa era presente nel primo capitolo della serie. E così è raddoppiata l'azione, sono raddoppiati i personaggi che potrai controllare (a Dante ora si unisce Lucia, una ragazza particolarmente in gamba con le spade), è raddoppiata la lunghezza del gioco ed è notevolmente migliorata (in questo caso non esageriamo) la grafica.

Il risultato, che del resto è apparso chiaro dallo splendido video che è stato fatto circolare, è che abbiamo a che fare con qualcosa di davvero speciale. Il background dall'aspetto gotico e oscuro, che ora presenta molte più ambientazioni esterne, risulta molto più dettagliato, così come il look dei personaggi che risultano più realistici e diversificati tra loro, grazie al notevole aumento del numero di poligoni.