Devil May Cry 4

di Bizio Cirillo
Sarà forse per il fascino "sinistro" e la tamarraggine del suo protagonista o per l'accesa querelle che da tempo immemore vede contrapposti i detrattori della serie (che trovano la serie troppo lineare e "piatta") ai ben più numerosi sostenitori, convinti invece della bontà di un titolo a loro dire fra i più validi se non il migliore- del genere Hack & Slash, ma quel che è certo è che il debutto di ogni nuovo capitolo di Devil May Cry non passa mai inosservato.
Quest'anno in particolare l'uscita di Devil May Cry 4 rappresenta poi un evento nell'evento. Lo è senza dubbio per gli utenti PS3, da tempo in attesa di un titolo di spessore in grado di raccogliere il testimone lasciato da Playstation 2, lo è a maggior ragione per quelli Xbox 360, finalmente "ammessi" a mettere le mani su uno degli smash hit più importanti della scorsa generazione di console. Vista l'importanza dell'avvenimento, abbiamo ottenuto da Halifax -distributore del gioco per l'Italia- il privilegio di disporre con netto anticipo della versione completa del gioco sia nella sua veste Sony che in quella Microsoft, in modo da offrire ai nostri lettori l'opportunità di avere un'idea più precisa su ciò che li aspetterà il prossimo mese di Febbraio.


Due facce della stessa medaglia
La notizia era già nota da tempo ma non potevamo certo esimerci dal soffermarci sulla principale novità di Devil May Cry 4. Ci riferiamo ovviamente al passaggio di consegne nel ruolo di protagonista fra Dante e Nero, un giovane dal passato oscuro e dal carattere decisamente introverso, costretto suo malgrado ad intervenire nel conflitto fra i difensori della città di Fortuna noti con lo pseudonimo di Ordine e lo stesso Dante, reo dell'uccisione del vecchio saggio a capo della setta.
Naturalmente in realtà nulla è come sembra, ed infatti il faccia a faccia con Dante darà modo al giovane protagonista di scoprire le vere intenzioni del capo dell'Ordine, deciso a conquistare la spada Yamato appartenuta al defunto Vergil (la cui somiglianza con Nero appare addirittura imbarazante) e con essa il controllo della porta dell'inferno sigillata nella notte dei tempi dallo stesso Sparda.

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Eccezion fatta per alcune sostanziali differenze legate per lo più all'età dei protagonisti (poco più che adolescente Nero, decisamente più maturo che in passato Dante) ed al colore dominante dell'abbigliamento (rosso per il secondo, blu per il primo) la presenza di Nero come personaggio principale non stravolge di fatto il sistema di gioco, collaudato, alla base della serie. Esattamente come il ben più famoso Dante, anche Nero dispone infatti di una tecnica di combattimento che prevede l'uso combinato di una spada dalle caratteristiche più uniche che rare (Red Queen) e di un'unica pistola soprannominata Blue Rose (contro le mitiche Ebony ed ivory di Dante), capace di concentrare parte del potere oscuro del suo possessore nei propri proiettili. Come Dante anche Nero è infine capace di trasformarsi per un brevissimo periodo di tempo nella sua forma demoniaca più completa, mentre del tutto inedita è la possibilità per il neo protagonista di sfruttare il potere derivante dal suo braccio destro (l'unica parte del corpo a restare permanentemente nella sua forma demoniaca nonché il vero motivo della diffidenza da parte degli elementi dell'Ordine).