Devil May Cry
di
Redazione
Ci sono poche certezze nella frenetica vita di oggigiorno, ancora meno se un demone decide di schierarsi quale forza tutelatrice del diritto all'esistenza degli esseri umani. Dante, nome quantomai ispirato, é il figlio di Spardal, un demone che già 2000 anni or sono combatté il malefico Satana, nell'intento di proteggere il genere umano dall'eventuale conquista da parte del malefico Diavolo. Dante, affascinante e straordinario incrocio tra un uomo e un diavolo, riprende ora i fili del discorso paterno, abbandonati, come detto, svariati secoli fa. Testimone del tutto un gruppo di game designer e programmatori che, sotto il benevolo (o in questo caso, malefico) sguardo di Shinji Mikami, stanno rinchiudendo in un unico DVD l'intera avventura demoniaca di Spardal, Dante e compagnia bella. Uscita prevista, inizio estate, in Giappone ovviamente
UN EVOLUZIONE A PICCOLI PASSI
Il nome di Shinji Mikami non dovrebbe ormai risuonare nuovo a nessuno: dopo aver dato il via alle danze macabre di Resident Evil (marzo 1996) e aver diretto il ritorno alla vita di colossi d'altri tempi (Dino Crisis, giugno 1999), i recenti obiettivi di Mikami hanno riguardato la vita di un Giappone feudale (Onimusha: Warlords) per passare ora alla descrizione dell'ascesa e caduta di un demone troppo umano per schierarsi incondizionatamente dalla parte di Satana. In maniera uguale e opposta al processo che, secondo le Sacre Scritture, diede proprio i natali a Lucifero... il Satana di cui sopra
Dopo aver recuperato avidamente la demo giocabile di Devil May Cry proposta all'interno dell'edizione nipponica di Resident Evil: Code Veronica, possiamo finalmente stilare qualche prima considerazione. Una premessa va obbligatoriamente fatta: Devil May Cry é stato a lungo uno dei titoli maggiormente attesi dalla redazione di Freegames
Devil May Cry riprende fondamentalmente il discorso affrontato da Capcom in occasione di Onimusha, spostando ulteriormente il tiro e l'equilibrio del gameplay verso l'azione pura e semplice, piuttosto che sulla soluzione di puzzle vari e assortiti. Come in Onimusha, anche in Devil May Cry i combattimenti corpo a corpo e a distanza (nel nostro caso) ricoprono un ruolo fondamentale, offrendo larghe e abbondanti dosi di scontri, come mai si erano visti nei precedenti lavori in 3D della casa di Megaman e Street Fighter. Dante ha a sua disposizione due risorse principali per affrontare l'orda di nemici che, più che mai, é disposta a tutto pur di sbarrargli la strada: una spada che tiene legata dietro le proprie spalle e le armi che può stringere tra le mani, tra cui (visibili in questa demo), due pistole o un sempre godurioso fucile a pompa. L'utilizzo di spada o arma va deciso in ogni momento dal giocatore, che può contare egualmente su entrambe le tipologie d'attacco, senza curarsi troppo della presenza o meno di proiettili (che sono difatti infiniti)
UN EVOLUZIONE A PICCOLI PASSI
Il nome di Shinji Mikami non dovrebbe ormai risuonare nuovo a nessuno: dopo aver dato il via alle danze macabre di Resident Evil (marzo 1996) e aver diretto il ritorno alla vita di colossi d'altri tempi (Dino Crisis, giugno 1999), i recenti obiettivi di Mikami hanno riguardato la vita di un Giappone feudale (Onimusha: Warlords) per passare ora alla descrizione dell'ascesa e caduta di un demone troppo umano per schierarsi incondizionatamente dalla parte di Satana. In maniera uguale e opposta al processo che, secondo le Sacre Scritture, diede proprio i natali a Lucifero... il Satana di cui sopra
Dopo aver recuperato avidamente la demo giocabile di Devil May Cry proposta all'interno dell'edizione nipponica di Resident Evil: Code Veronica, possiamo finalmente stilare qualche prima considerazione. Una premessa va obbligatoriamente fatta: Devil May Cry é stato a lungo uno dei titoli maggiormente attesi dalla redazione di Freegames
Devil May Cry riprende fondamentalmente il discorso affrontato da Capcom in occasione di Onimusha, spostando ulteriormente il tiro e l'equilibrio del gameplay verso l'azione pura e semplice, piuttosto che sulla soluzione di puzzle vari e assortiti. Come in Onimusha, anche in Devil May Cry i combattimenti corpo a corpo e a distanza (nel nostro caso) ricoprono un ruolo fondamentale, offrendo larghe e abbondanti dosi di scontri, come mai si erano visti nei precedenti lavori in 3D della casa di Megaman e Street Fighter. Dante ha a sua disposizione due risorse principali per affrontare l'orda di nemici che, più che mai, é disposta a tutto pur di sbarrargli la strada: una spada che tiene legata dietro le proprie spalle e le armi che può stringere tra le mani, tra cui (visibili in questa demo), due pistole o un sempre godurioso fucile a pompa. L'utilizzo di spada o arma va deciso in ogni momento dal giocatore, che può contare egualmente su entrambe le tipologie d'attacco, senza curarsi troppo della presenza o meno di proiettili (che sono difatti infiniti)
Devil May Cry
Devil May Cry
Devil May Cry si riconferma come uno dei titoli più attesi per PlayStation 2 e, in generale, uno dei giochi più intriganti di questo 2001. La visione e soprattutto l'aver giocato a questa versione dimostrativa hanno confermato un grande studio per il personaggio, un'ottima cura per gli ambienti e in generale un aspetto grafico davvero di grande qualità. Allo stesso modo sembra chiaro che Capcom non intenda stravolgere il mondo dei videogiochi offrendo una ricetta di gioco piuttosto collaudata, ma anche già vista, con elementi ripresi in particolare dal recente Onimusha. Nonostante questo le promesse e le prospettive per Devil May Cry sono tante e tutte interessanti, non rimane che aspettare qualche mese per verificare la versione finale del gioco.