Devil's Third
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Dire che Devil's Third ha avuto qualche problema durante il suo sviluppo, sarebbe come parlare di un fatto conclamato. Il gioco é stato sviluppato da Valhalla Games, studio fondato da Tomonobu Itagaki insieme ad alcuni ex membri del Team Ninja. Dopo l'annuncio il gioco ha subito svariati ritardi, cambiato engine e fallimenti di publisher, ed infine é finalmente pronto ad uscire su Nintendo Wii U dopo che l'azienda giapponese durante il suo direct dedicato all'E3 2014, aveva annunciato l'esclusiva per la sua console.
Abbiamo avuto modo di giocare le prime missioni single player di questo action in terza persona, e siamo pronti a darvi le nostre primissime impressioni.
Partiamo subito con il dire una cosa che a molti di voi, siamo certi, non piacerà. Nelle ore che abbiamo potuto dedicare a Devil's Third abbiamo notato che gli anni di sviluppo sulle sue spalle, e soprattutto il cambio di engine, devono aver reso il compito dei Valhalla Games davvero complesso.
Il codice che abbiamo potuto provare mostrava il fianco a diversi problemi che ovviamente non analizzeremo in questa nostra anteprima e che rimanderemo alla nostra recensione che arriverà a ridosso dell'uscita del gioco la fine del prossimo mese.
Partiamo quindi dal contesto all'interno del quale si svilupperà questo particolare action in terza persona. Gran parte della trama sarà costruita sul famosa sindrome di Kessler proposta alla NASA dall'omonimo scienziato nel 1991. Un gruppo di terroristi sfruttando delle esplosioni programmate e diversi detriti spaziali presenti nella nostra orbita, distrugge tutti saltelli che girano intorno alla terra, sia militari che civili.
Questa decisione non solo trasporta la terra in quella che potrebbe essere chiamata una nuova e moderna “età della pietra” ma rende la forza militare totalmente inadeguata ed obsoleta, avendo la totale mancanza dell'appoggio satellitare.
Il governo americano, decide così di liberare un pericoloso mercenario di nome Ivan richiuso a Guantanamo. Il compito é quello di sabotare dall'interno il gruppo terroristico, in cui si sospetta stiano collaborando anche i vecchi membri della sua squadra.
Sorvolando sui contenuti precisi della storia, che ovviamente non vi sveliamo ora, possiamo dire che lo stile esagerato e a tratti grottesco di Itagaki é ben marcato all'interno del titolo. Ivan é super esagerato nella sua caratterizzazione, così come gran parte dei personaggi buoni e cattivi che incontreremo nel corso della nostra avventura.
Stesso discorso vale per la sceneggiatura - se così vogliamo chiamarla - composta da una plot piuttosto debole e scontato, infarcito però da una serie di dialoghi al limite della banalità tanto da sembrare trash, ma che dobbiamo ammettere, proprio per questo motivo, a volte ci hanno genuinamente fatto sorridere. Certo questo elemento non diventa un'attenuante, ma ci faceva davvero piacere sottolinearlo.
Passando al gameplay ci troviamo davanti ad un prodotto che non innova una formula che abbiamo già avuto modo di vedere all'interno di tanti altri prodotti del genere. La storia ci porterà all'interno di diversi livelli e missioni sparse per il globo. Il nostro personaggio avrà la possibilità di utilizzare due tipologie di attacco: quello corpo a corpo con oggetti contenuti e attacchi all'arma bianca, e quello a distanza con svariate bocche da fuoco.
Il melee rappresenta una versione abbastanza semplificata di quello già visto in altri prodotti di Itagaki. Attacco pesante e leggero, la parata che può essere riversata in contrattacco e la schivata. Ci sarà la possibilità di concatenare combo che ci proietteranno all'interno di una sorta di “fatality” con tanto di kill cam. Ovviamente diverse tipologie di armi che andremo a raccogliere modificheranno l'animazione della finisher.
Nel momento in cui decideremo invece di passare all'attacco con le armi da fuoco, la visuale da terza passerà in prima persona. Nel corso del livello avremo la possibilità di raccogliere armi provenienti da un arsenale abbastanza vasto: fucili, pistole, uzi, fucili da cecchino, lanciamissili guidati e altro ancora. Ne potremo portare solamente due alla volta, intercambiabili in qualsiasi momento attraverso la semplice pressione di un tasto.
Rispetto al corpo a corpo, la fase di shooting sembra leggermente più curata, grazie alla possibilità di accovacciarsi e proteggersi dietro a delle coperture - alcune deteriorabili, altre no - per poi fare fuoco. Peccato che tutto questo, da quello che abbiamo potuto provare, venga vanificato da un sistema di hit point troppo approssimativo, ma sopratutto da un'intelligenza artificiale dei nemici che a livello medio sembra davvero troppo fallace. Ovviamente, in queste settimane che ci separano dalla recensione proveremo a testare il gioco anche a livelli di difficoltà più alti.
A chiudere le varianti nel quale potremo incappare all'interno del gioco ci pensano le boss fight e i collezionabili. Le prime serviranno per giocare e raccontare passaggi cruciali della storia, ed in base al nemico che ci troveremo ad affrontare richiederanno un piccolo studio dei vari pattern di attacco. I collezionabili invece, sono ovviamente ad uso e consumo di coloro che cercano il completamento totale dell'avventura, dovendo così rigiocare il livello per raccoglierli tutti.
Arriviamo infine a parlare delle modalità di gioco. Oltre alla storia avremo la possibilità di cimentarci nelle già citate missioni - da rigiocare singolarmente - che potremo affrontare in modalità time attack per poter poi caricare il nostro punteggio all'interno di leaderboards mondiali o confrontare il nostro risultato con quello dei nostri amici. Il gioco vanta anche una modalità multigiocatore, ma per quello dovrete aspettare ancora qualche settimana prima di una preview molto corposa.
Chiudiamo facendo un breve accenno alla componente tecnica del titolo. Posto che si tratta di una preview e quindi non ci sbilanciamo in giudizi affrettati, Devil's Third sembra, come dicevamo in apertura, soffrire parecchio del cambio di engine. Le animazioni spesso fanno cilecca, così come le texture di alcuni modelli soffrono palesemente di carenza di dettagli. Il problema principale però é il frame rate che, anche in situazioni non particolarmente concitate, subisce drastici e preoccupanti cali.
Ovviamente, tutti questi elementi verranno approfonditi nella già citata recensione che arriverà a fine agosto. Per il momento, se siete interessati al titolo, il prossimo appuntamento da segnarvi sul calendario é quello della preview sul comparto multigiocatore, che arriverà tra qualche settimana.
Abbiamo avuto modo di giocare le prime missioni single player di questo action in terza persona, e siamo pronti a darvi le nostre primissime impressioni.
Un shooting molto particolare
Partiamo subito con il dire una cosa che a molti di voi, siamo certi, non piacerà. Nelle ore che abbiamo potuto dedicare a Devil's Third abbiamo notato che gli anni di sviluppo sulle sue spalle, e soprattutto il cambio di engine, devono aver reso il compito dei Valhalla Games davvero complesso.
Il codice che abbiamo potuto provare mostrava il fianco a diversi problemi che ovviamente non analizzeremo in questa nostra anteprima e che rimanderemo alla nostra recensione che arriverà a ridosso dell'uscita del gioco la fine del prossimo mese.
Partiamo quindi dal contesto all'interno del quale si svilupperà questo particolare action in terza persona. Gran parte della trama sarà costruita sul famosa sindrome di Kessler proposta alla NASA dall'omonimo scienziato nel 1991. Un gruppo di terroristi sfruttando delle esplosioni programmate e diversi detriti spaziali presenti nella nostra orbita, distrugge tutti saltelli che girano intorno alla terra, sia militari che civili.
Questa decisione non solo trasporta la terra in quella che potrebbe essere chiamata una nuova e moderna “età della pietra” ma rende la forza militare totalmente inadeguata ed obsoleta, avendo la totale mancanza dell'appoggio satellitare.
Il governo americano, decide così di liberare un pericoloso mercenario di nome Ivan richiuso a Guantanamo. Il compito é quello di sabotare dall'interno il gruppo terroristico, in cui si sospetta stiano collaborando anche i vecchi membri della sua squadra.
Sorvolando sui contenuti precisi della storia, che ovviamente non vi sveliamo ora, possiamo dire che lo stile esagerato e a tratti grottesco di Itagaki é ben marcato all'interno del titolo. Ivan é super esagerato nella sua caratterizzazione, così come gran parte dei personaggi buoni e cattivi che incontreremo nel corso della nostra avventura.
Stesso discorso vale per la sceneggiatura - se così vogliamo chiamarla - composta da una plot piuttosto debole e scontato, infarcito però da una serie di dialoghi al limite della banalità tanto da sembrare trash, ma che dobbiamo ammettere, proprio per questo motivo, a volte ci hanno genuinamente fatto sorridere. Certo questo elemento non diventa un'attenuante, ma ci faceva davvero piacere sottolinearlo.
Passando al gameplay ci troviamo davanti ad un prodotto che non innova una formula che abbiamo già avuto modo di vedere all'interno di tanti altri prodotti del genere. La storia ci porterà all'interno di diversi livelli e missioni sparse per il globo. Il nostro personaggio avrà la possibilità di utilizzare due tipologie di attacco: quello corpo a corpo con oggetti contenuti e attacchi all'arma bianca, e quello a distanza con svariate bocche da fuoco.
Il melee rappresenta una versione abbastanza semplificata di quello già visto in altri prodotti di Itagaki. Attacco pesante e leggero, la parata che può essere riversata in contrattacco e la schivata. Ci sarà la possibilità di concatenare combo che ci proietteranno all'interno di una sorta di “fatality” con tanto di kill cam. Ovviamente diverse tipologie di armi che andremo a raccogliere modificheranno l'animazione della finisher.
Nel momento in cui decideremo invece di passare all'attacco con le armi da fuoco, la visuale da terza passerà in prima persona. Nel corso del livello avremo la possibilità di raccogliere armi provenienti da un arsenale abbastanza vasto: fucili, pistole, uzi, fucili da cecchino, lanciamissili guidati e altro ancora. Ne potremo portare solamente due alla volta, intercambiabili in qualsiasi momento attraverso la semplice pressione di un tasto.
Rispetto al corpo a corpo, la fase di shooting sembra leggermente più curata, grazie alla possibilità di accovacciarsi e proteggersi dietro a delle coperture - alcune deteriorabili, altre no - per poi fare fuoco. Peccato che tutto questo, da quello che abbiamo potuto provare, venga vanificato da un sistema di hit point troppo approssimativo, ma sopratutto da un'intelligenza artificiale dei nemici che a livello medio sembra davvero troppo fallace. Ovviamente, in queste settimane che ci separano dalla recensione proveremo a testare il gioco anche a livelli di difficoltà più alti.
A chiudere le varianti nel quale potremo incappare all'interno del gioco ci pensano le boss fight e i collezionabili. Le prime serviranno per giocare e raccontare passaggi cruciali della storia, ed in base al nemico che ci troveremo ad affrontare richiederanno un piccolo studio dei vari pattern di attacco. I collezionabili invece, sono ovviamente ad uso e consumo di coloro che cercano il completamento totale dell'avventura, dovendo così rigiocare il livello per raccoglierli tutti.
Arriviamo infine a parlare delle modalità di gioco. Oltre alla storia avremo la possibilità di cimentarci nelle già citate missioni - da rigiocare singolarmente - che potremo affrontare in modalità time attack per poter poi caricare il nostro punteggio all'interno di leaderboards mondiali o confrontare il nostro risultato con quello dei nostri amici. Il gioco vanta anche una modalità multigiocatore, ma per quello dovrete aspettare ancora qualche settimana prima di una preview molto corposa.
Chiudiamo facendo un breve accenno alla componente tecnica del titolo. Posto che si tratta di una preview e quindi non ci sbilanciamo in giudizi affrettati, Devil's Third sembra, come dicevamo in apertura, soffrire parecchio del cambio di engine. Le animazioni spesso fanno cilecca, così come le texture di alcuni modelli soffrono palesemente di carenza di dettagli. Il problema principale però é il frame rate che, anche in situazioni non particolarmente concitate, subisce drastici e preoccupanti cali.
Ovviamente, tutti questi elementi verranno approfonditi nella già citata recensione che arriverà a fine agosto. Per il momento, se siete interessati al titolo, il prossimo appuntamento da segnarvi sul calendario é quello della preview sul comparto multigiocatore, che arriverà tra qualche settimana.