Disciples II: Dark Prophecy
Uno dei generi più in voga é, al momento, quello degli strategici in tempo reale. Per fortuna, però, c'é qualcuno che ha ancora il coraggio di proporre qualcosa di diverso. Questo é, a grandi linee, ciò che sta facendo Strategy First Inc., che all'uscita di decine di RTS risponde con il suo nuovo gioco di strategia a turni. Scelta coraggiosa, dal momento che di giochi a turni puri se ne vedono ormai veramente pochi (ancora meno degli ibridi, ovvero quei giochi che propongono entrambe le modalità di gioco - vedi pure M.A.X. 2). Ma non é finita: infatti Dark Prophecy oltre ad essere "turn based", offre anche una ambientazione in stile Fantasy, riportando quindi alla mente vecchi classici del calibro di Heroes of Might and Magic o, perché no, Warcraft
Dando uno sguardo ravvicinato a questo seguito, non si può che essere contenti dei progressi fatti rispetto al primo episodio: le novità riguardano principalmente due aspetti del gioco; il primo é ovviamente il comparto grafico. Chi possiede Sacred Lands o perlomeno ci ha fatto una partita, sa sicuramente che la grafica del gioco é tutt'altro che buona. Infatti l'organizzazione degli elementi su schermo non é perfettamente ponderata e tra l'altro la definizione delle varie unità é molto bassa. Proprio per questo motivo, la SFInc, ha deciso di effettuare un pesante restyling grafico al gioco, in modo da renderlo al passo coi tempi. Pur non offrendo elaboratissimi ambienti realizzati tridimensionalmente, Dark Prophecy gode di una piacevolissima grafica in alta risoluzione (800X600) con una invidiabile profondità di colore di 16 bit
Grazie a questo, i personaggi del gioco risultano ben definiti, come anche l'ambientazione ricca di atmosfera e le varie schermate che introducono il giocatore alla partita vera e propria. Queste novità a livello grafico, poi, si rispecchiano anche sui vari incantesimi: infatti ora essi hanno una vivacità e spettacolarità anni luce avanti a quelle del predecessore. Inoltre ora il campo di battaglia é sgombro dagli impedimenti che affliggevano Sacred Lands, offrendo quindi una visuale molto più ampia che permette al giocatore di capire al meglio quello che sta avvenendo
Dando uno sguardo ravvicinato a questo seguito, non si può che essere contenti dei progressi fatti rispetto al primo episodio: le novità riguardano principalmente due aspetti del gioco; il primo é ovviamente il comparto grafico. Chi possiede Sacred Lands o perlomeno ci ha fatto una partita, sa sicuramente che la grafica del gioco é tutt'altro che buona. Infatti l'organizzazione degli elementi su schermo non é perfettamente ponderata e tra l'altro la definizione delle varie unità é molto bassa. Proprio per questo motivo, la SFInc, ha deciso di effettuare un pesante restyling grafico al gioco, in modo da renderlo al passo coi tempi. Pur non offrendo elaboratissimi ambienti realizzati tridimensionalmente, Dark Prophecy gode di una piacevolissima grafica in alta risoluzione (800X600) con una invidiabile profondità di colore di 16 bit
Grazie a questo, i personaggi del gioco risultano ben definiti, come anche l'ambientazione ricca di atmosfera e le varie schermate che introducono il giocatore alla partita vera e propria. Queste novità a livello grafico, poi, si rispecchiano anche sui vari incantesimi: infatti ora essi hanno una vivacità e spettacolarità anni luce avanti a quelle del predecessore. Inoltre ora il campo di battaglia é sgombro dagli impedimenti che affliggevano Sacred Lands, offrendo quindi una visuale molto più ampia che permette al giocatore di capire al meglio quello che sta avvenendo