Dishonored

di Roberto Vicario
Allo stand Bethesda era presente in forma giocabile uno dei livelli che andranno a comporre la campagna principale di Dishonored, titolo realizzato dai talentuosi Arkane Studios, che sin dal suo annuncio é riuscito a costruirsi una reputazione tale da attirare le attenzioni non solo degli addetti ai lavori, ma anche di milioni di giocatori che l'hanno eletto come uno dei giochi più interessanti di questo autunno.

Noi abbiamo avuto la possibilità di metterci le mani sopra per più di mezz'ora, con una versione che ci ha dato libero accesso a tutti i poteri che Corvo avrà a disposizione. Curiosi? continuate a leggere.



La morte porta una maschera

La storia che farà da sfondo alle gesta di Corvo dovrebbe essere ormai conosciuta ai più. A quei pochi distratti ricordiamo che in Dishonored vestiremo i panni di una ex guardia dell'imperatrice accusata, ingiustamente, del suo omicidio. Ci ritroveremo così immersi in un contesto che neanche troppo velatamente rimanda ad una Londra che mischia elementi meccanici e inquinanti tipici dell'era industriale a quelli più cupi e grotteschi dell'epoca Vittoriana.

In questo contesto Corvo, mosso da un forte sentimento di vendetta, dovrà sguazzare all'interno di caste sociali che si crogiolano nell'oro e in sfarzose feste non curanti del degrado e della povertà che li circonda, e forze dell'ordine fortemente corrotte e influenzante dallo sporco denaro dei potenti.

Sorvolando su tutti i commenti politico-sociali che vengono tirati in ballo all'interno del titolo - sono molteplici i rimandi a graphic novel quali V for Vendetta - in questo articolo ci soffermiamo su una parte di giocato che, per l'ennesima volta, ha mostrato il lato migliore della produzione Arkane: la varietà di approccio ad ogni singola situazione di gioco.

Evitando pericolosi e imperdonabili spoiler, possiamo dirvi che il livello che abbiamo potuto giocare ci chiedeva di infiltrarci all'interno della villa Boyle in cui si sta tenendo una festa in maschera e grazie ai nostro poteri speciali e l'arguzia, assassinare la padrona di casa: Lady Boyle.





Sin dalle prime battute abbiamo potuto assaporare ancora una volta come, grazie ai diversi poteri a disposizione di Corvo, anche il semplice avvicinamento ad un'obiettivo può essere non solo interpretato in diversi modi, ma dannatamente divertente da giocare e rigiocare solo per il gusto di riuscire a trovare un'alternativa.

Poteri quali il teletrasporto, la possibilità di entrare nel corpo di umani e animali per alcuni secondi ( giusto per citarne alcuni ) offro tecniche di approccio molto differenti, che stuzzicano la fantasia del giocatore e lo invoglia a dire:” ehi, proviamo a farlo in questo modo adesso”.

Discorso che si ripete, ancora più fortemente, quando si arriva in prossimità dell'obiettivo. Nel nostro caso, una volta entrati nella villa ( abbiamo contato tre modi per arrivarci, ma ce ne potrebbe essere un quarto! ) abbiamo scoperta che la signora Boyle erano in realtà le sorelle Boyle. Tre gemelle, tutte rigorosamente in maschera. A questo punto, per evitare di uccidere la persona sbagliata, abbiamo deciso di iniziare a camminare tra gli inviati per captare informazioni utili ad individuare il nostro bersaglio, prestando moltissima attenzione nel non farci notare dalle guardie con comportamenti sopra le righe.

Oltre alla missione principale c'erano anche obiettivi secondari e la possibilità di esplorare la villa in cerca di prove o oggetti, a patto ovviamente di non farci scoprire dalla sicurezza che, in tal caso, non ci avrebbe pensato due volte a sguainare armi da fuoco e spade, per abbatterci.