Disney Epic Mickey
Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare di Mickey Mouse, o Topolino che dir si voglia. Agenti: portate via quei bugiardi con le mani alzate! É difficile immaginare un personaggio che, partendo dalle origini più umili e modeste, abbia raggiunto i fasti della gloria imperitura con la stessa sua naturalezza, origine del successo che ha reso grande il suo papà Walt Disney e definito una fetta indelebile dell'attuale cultura dell'intrattenimento mondiale. E Walt Disney era solito ripetere a tutti con un certo orgoglio, ma anche riconoscenza, che “tutto cominciò con un Topo”.
Dal 1928, data di presentazione cinematografica di Steambot Willie, primo cortometraggio animato in cui fosse presente il sonoro (Plane Crazy, precedente e muto, fu trasmesso solo in seguito), il topo ne ha fatta di strada insieme ai suoi amici Pippo e Paperino e al fedele cane Pluto, ed anche dal punto di vista videoludico i titoli che ne riportano il nome si sono moltiplicati: come dimenticare le pregevoli produzioni dell'era 16bit, prima fra tutti Castle of Illusion? Ultimamente però Topolino era un po' sparito dal panorama, complice sicuramente il diffondersi di altri personaggi al momento più “di moda”, ma era ovvio che presto o tardi le nere orecchie tonde tornassero a fare capolino sui nostri schermi.
Questa volta é Warren Spector a provarci, in una stretta collaborazione Nintendo, con questo Epic Mickey in cui tra l'altro troviamo Topolino immerso in un mondo dalle tinte decisamente più fosche rispetto a quelle a cui ci ha abituato. Anzi: il progetto originale prevedeva un design più “arcigno” anche per il protagonista, ma a metà dello sviluppo si é deciso di virare considerevolmente verso un look più tradizionale, sebbene permangano svariati elementi volutamente disturbanti, uno fra tutti l'inchiostro nero che “svapora” dalle orecchie dell'eroe in bermuda rossi.
Ma che gioco é Epic Mickey? Impossibile riassumerlo in una sterile definizione classica: l'approssimazione più fedele potrebbe essere quella di un'avventura action con forte componente platform ma consistenti influenze RPG. Un po' troppo? Andiamo con ordine. Cominciamo col dire che nel gioco saranno presenti tre tipi di aree differenti nel quale svolgere le proprie attività, le centrali delle quali sono certamente le aree “quest”: in esse Topolino si troverà in zone “abitate”, dove potrà parlare coi numerosi personaggi che incontrerà e ricevere da questi missioni di varia importanza, da quelle necessarie al prosieguo della trama a quelle mirata all'ottenimento di bonus di varia natura.
Le aree quest non saranno comunque semplici questbook, ma potranno essere interamente esplorate in cerca di tesori e segreti, come un classico platform 3D. Nel fare ciò, Topolino si avvarrà dello speciale tool che costituisce di fatto l'elemento più importante del gioco: il suo pennello magico, tramite il quale potrà creare o cancellare determinati oggetti. L'esempio più pratico é quello degli ostacoli insormontabili: utilizzando il pennello per “creare” si potrà far comparire dal nulla un ponte, mentre utilizzandolo per “cancellare” si potrà far scomparire una porta o una barricata.
É interessante già da adesso scoprire che, a detta di Spector, le azioni svolte dal giocatore andranno a influenzare l'andamento dell'intero mondo di gioco: qui non parliamo semplicemente di missioni che si sbloccano al conseguimento di obiettivi minori, ma proprio di una generale variazione dell'atteggiamento del crew, anche in base alle azioni più basilari. Ovviamente, svolgere una missione per qualcuno farà sì che quel qualcuno cominci a mostrarsi ben disposto nei nostri confronti, ma anche l'utilizzo del pennello per creare e cancellare andrà a influenzare questi umori.
La cosa sarà tanto più marcata accedendo alle mappe Action, ossia quelle dove si svolgerà la maggior parte dell'avventura e dove il pennello sarà il nostro migliore alleato nell'affrontare i nemici o risolvere enigmi. La cosa più naturale da fare sembrerebbe quella di utilizzare il tool di cancellazione per disfarsi dei nemici, ma sarà altresì possibile inondarli di inchiostro per farli invece passare dalla nostra parte, rendendoli per così dire nostri amici. Un metodo alternativo per affrontare le situazioni sarà quello di avvalersi dei cosiddetti “sketch”: in pratica dei disegni pronti all'uso che, una volta acquisiti, potranno essere ricreati a volontà. Nella Demo presentata all'E3, per esempio, era possibile creare dal nulla un televisore che distraesse temporaneamente i nemici trasmettendo vecchi cartoni in bianco e nero.
Non solo: per quanto ovviamente certe scelte tendano ad essere obbligate (tornado all'esempio precedente, avete poco da cancellare un ponte che non c'é), in altri frangenti ci troveremo a dover decidere come affrontare e risolvere un problema. Un macchinario difettoso potrebbe ad esempio essere sia riparato (dipinto) che definitivamente distrutto (cancellato), con effetti per l'una e l'altra azione che andranno a ripercuotersi sul resto della missione prima e della trama poi. utilizzando prevalentemente la pittura o la cancellazione, inoltre, Topolino sarà mano a mano accerchiato da un numero sempre crescente di “guardiani”, sorta di fuochi fatui dell'uno o dell'altro tipo che interverranno automaticamente in suo aiuto, ovviamente con reazioni consone alla propria natura.
La stessa indole di Topolino potrebbe cambiare, dall'angelico all'arcigno, a seconda delle scelte effettuate durante l'avventura: Spector garantisce che non sarà possibile, pertanto, vedere tutto ciò che il gioco ha da offrire in una sola partita. Chiudono la parata delle aree del gioco quelle che, pur essendo le più classiche, sono le meno in linea col resto dell'opera: stiamo parlando delle aree “travel”, ossia dei veri e propri platform bidimensionali “vecchia scuola” che collegano tra loro le altre aree e all'interno dei quali Topolino potrà raccogliere ulteriori bonus, prima fra tutti la moneta del gioco. Per quanto queste aree possano semplicemente essere attraversate per giungere rapidamente a destinazione, potrebbe essere un interessante diversivo il soffermarcisi a cercare tutto quello che hanno da offrire.
Com'é possibile vedere, la realizzazione grafica é comunque atipica per gli standard del topo, salvo forse i livelli travel, di cui finora é stato visto solo quello ispirato a Steambot Willie ma che presumibilmente saranno tutti studiati in modo da ricreare i corti più famosi; le tinte pastello sono utilizzate in maniera impressionista e in effetti abbonda una reminiscenza dell'originale concept “dark”: il risultato sembra comunque gradevole e curato, sebbene naturalmente sia presto per esprimersi. Rimaniamo in attesa di poterlo provare con maggiore libertà prima della data d'uscita (entro quest'anno, comunque) per potervi fornire quanto prima ulteriori feedback.
Dal 1928, data di presentazione cinematografica di Steambot Willie, primo cortometraggio animato in cui fosse presente il sonoro (Plane Crazy, precedente e muto, fu trasmesso solo in seguito), il topo ne ha fatta di strada insieme ai suoi amici Pippo e Paperino e al fedele cane Pluto, ed anche dal punto di vista videoludico i titoli che ne riportano il nome si sono moltiplicati: come dimenticare le pregevoli produzioni dell'era 16bit, prima fra tutti Castle of Illusion? Ultimamente però Topolino era un po' sparito dal panorama, complice sicuramente il diffondersi di altri personaggi al momento più “di moda”, ma era ovvio che presto o tardi le nere orecchie tonde tornassero a fare capolino sui nostri schermi.
Questa volta é Warren Spector a provarci, in una stretta collaborazione Nintendo, con questo Epic Mickey in cui tra l'altro troviamo Topolino immerso in un mondo dalle tinte decisamente più fosche rispetto a quelle a cui ci ha abituato. Anzi: il progetto originale prevedeva un design più “arcigno” anche per il protagonista, ma a metà dello sviluppo si é deciso di virare considerevolmente verso un look più tradizionale, sebbene permangano svariati elementi volutamente disturbanti, uno fra tutti l'inchiostro nero che “svapora” dalle orecchie dell'eroe in bermuda rossi.
Ma che gioco é Epic Mickey? Impossibile riassumerlo in una sterile definizione classica: l'approssimazione più fedele potrebbe essere quella di un'avventura action con forte componente platform ma consistenti influenze RPG. Un po' troppo? Andiamo con ordine. Cominciamo col dire che nel gioco saranno presenti tre tipi di aree differenti nel quale svolgere le proprie attività, le centrali delle quali sono certamente le aree “quest”: in esse Topolino si troverà in zone “abitate”, dove potrà parlare coi numerosi personaggi che incontrerà e ricevere da questi missioni di varia importanza, da quelle necessarie al prosieguo della trama a quelle mirata all'ottenimento di bonus di varia natura.
Le aree quest non saranno comunque semplici questbook, ma potranno essere interamente esplorate in cerca di tesori e segreti, come un classico platform 3D. Nel fare ciò, Topolino si avvarrà dello speciale tool che costituisce di fatto l'elemento più importante del gioco: il suo pennello magico, tramite il quale potrà creare o cancellare determinati oggetti. L'esempio più pratico é quello degli ostacoli insormontabili: utilizzando il pennello per “creare” si potrà far comparire dal nulla un ponte, mentre utilizzandolo per “cancellare” si potrà far scomparire una porta o una barricata.
É interessante già da adesso scoprire che, a detta di Spector, le azioni svolte dal giocatore andranno a influenzare l'andamento dell'intero mondo di gioco: qui non parliamo semplicemente di missioni che si sbloccano al conseguimento di obiettivi minori, ma proprio di una generale variazione dell'atteggiamento del crew, anche in base alle azioni più basilari. Ovviamente, svolgere una missione per qualcuno farà sì che quel qualcuno cominci a mostrarsi ben disposto nei nostri confronti, ma anche l'utilizzo del pennello per creare e cancellare andrà a influenzare questi umori.
La cosa sarà tanto più marcata accedendo alle mappe Action, ossia quelle dove si svolgerà la maggior parte dell'avventura e dove il pennello sarà il nostro migliore alleato nell'affrontare i nemici o risolvere enigmi. La cosa più naturale da fare sembrerebbe quella di utilizzare il tool di cancellazione per disfarsi dei nemici, ma sarà altresì possibile inondarli di inchiostro per farli invece passare dalla nostra parte, rendendoli per così dire nostri amici. Un metodo alternativo per affrontare le situazioni sarà quello di avvalersi dei cosiddetti “sketch”: in pratica dei disegni pronti all'uso che, una volta acquisiti, potranno essere ricreati a volontà. Nella Demo presentata all'E3, per esempio, era possibile creare dal nulla un televisore che distraesse temporaneamente i nemici trasmettendo vecchi cartoni in bianco e nero.
Non solo: per quanto ovviamente certe scelte tendano ad essere obbligate (tornado all'esempio precedente, avete poco da cancellare un ponte che non c'é), in altri frangenti ci troveremo a dover decidere come affrontare e risolvere un problema. Un macchinario difettoso potrebbe ad esempio essere sia riparato (dipinto) che definitivamente distrutto (cancellato), con effetti per l'una e l'altra azione che andranno a ripercuotersi sul resto della missione prima e della trama poi. utilizzando prevalentemente la pittura o la cancellazione, inoltre, Topolino sarà mano a mano accerchiato da un numero sempre crescente di “guardiani”, sorta di fuochi fatui dell'uno o dell'altro tipo che interverranno automaticamente in suo aiuto, ovviamente con reazioni consone alla propria natura.
La stessa indole di Topolino potrebbe cambiare, dall'angelico all'arcigno, a seconda delle scelte effettuate durante l'avventura: Spector garantisce che non sarà possibile, pertanto, vedere tutto ciò che il gioco ha da offrire in una sola partita. Chiudono la parata delle aree del gioco quelle che, pur essendo le più classiche, sono le meno in linea col resto dell'opera: stiamo parlando delle aree “travel”, ossia dei veri e propri platform bidimensionali “vecchia scuola” che collegano tra loro le altre aree e all'interno dei quali Topolino potrà raccogliere ulteriori bonus, prima fra tutti la moneta del gioco. Per quanto queste aree possano semplicemente essere attraversate per giungere rapidamente a destinazione, potrebbe essere un interessante diversivo il soffermarcisi a cercare tutto quello che hanno da offrire.
Com'é possibile vedere, la realizzazione grafica é comunque atipica per gli standard del topo, salvo forse i livelli travel, di cui finora é stato visto solo quello ispirato a Steambot Willie ma che presumibilmente saranno tutti studiati in modo da ricreare i corti più famosi; le tinte pastello sono utilizzate in maniera impressionista e in effetti abbonda una reminiscenza dell'originale concept “dark”: il risultato sembra comunque gradevole e curato, sebbene naturalmente sia presto per esprimersi. Rimaniamo in attesa di poterlo provare con maggiore libertà prima della data d'uscita (entro quest'anno, comunque) per potervi fornire quanto prima ulteriori feedback.
Disney Epic Mickey
Disney Epic Mickey
Torna Topolino, con tinte fosche, un pennello in mano e una concezione di gioco ibrida che potrebbe risultare veramente interessante - anche perché non ci aspettiamo di meno da un nome come Warren Spector. Non é una novità che nel mondo Disney sia possibile trovare spunti pressoché infiniti per un'avventura, e quando a questi si aggiunge l'originalità il risultato si fa decisamente intrigante. Aspettiamo di provare la versione completa...