DOOM (2016)

di Luca Gambino
A poco più di un mese dal rilascio della versione completa, abbiamo avuto modo di dare un secondo “assaggio” a Doom, il capostipite degli shooter in prima persona. Pur non potendo arrivare a esprimere giudizi definitivi, la strada intrapresa da questa nuova Id Software é piuttosto evidente e contiene una doppia chiave di lettura.

Da una parte, quanto mostrato nella beta di Doom rinnega i dettami introdotti dalla stessa Id Software con mostri sacri come Quake e lo stesso Doom. Ritmo rallentato, speedup praticamente nullo (al suo posto c'é il double jump), armi ancora in fase di bilanciamento e, soprattutto, un loadout iniziale senza la possibilità di poter ampliare il proprio parco armi.

Visto con gli occhi del “quaker” di vecchia data, Doom é una specie di bestemmia. Esalta al massimo la frenesia, seppure con il freno a mano tirato rispetto al passato, ma annulla qualsiasi velleità tattica, tanto che il teamplay sembra soltanto un 4vs4 con il friendly fire attivo.



Inoltre, come detto anche in precedenza, l'equilibrio delle armi sembra ancora lontano, dato che lo shotgun é devastante anche dalla media distanza, mentre il rocket non sembra essere quasi mai davvero decisivo.

Sempre nell'ottica del fan di vecchia data sono anche difficili da vedere di buon occhio i bonus che strizzano l'occhio alle nuove fasce d'utenza, come il demone in vece del quad damage e le vagonate di badge da consultare a fine partita, che vorrebbero testimoniare il nostro comportamento sul campo.

Insomma, una parte di chi scrive vorrebbe bollare questa Beta come una un esperimento da non ripetere. La parte più razionale, invece, cerca di trovare come logiche le scelte effettuate dalla software house, tanto più che molte di queste arrivano direttamente dall'esperienza che Id sta facendo in questi anni con Quake Live. Anche la versione interamente online di Quake Arena ha recentemente adottato molte delle modifiche che oggi abbiamo visto in questa beta, ed é evidente che molte di queste decisioni non siano state fatte “di pancia”, ma analizzando attentamente le abitudini di gioco online.



Insomma, Doom é figlio dei nostri tempi. Tempi in cui si deve per forza di cose fare conto con le versioni console e con un gameplay che di conseguenza viene sviluppato tenendo conto dei vari sistemi di controllo e non solo del binomio per eccellenza: mouse&tastiera. Da qui, probabilmente, la scelta di un loadout di base e un conseguente switch delle armi davvero ridotto al minimo.

Certo é che anche così, Doom presenta un multiplayer arena davvero imponente, frenetico e ipnotico, con mappe costruite alla perfezione per esaltare le caratteristiche del gameplay e che, tecnicamente, dimostrano di essere davvero all'altezza della next gen.
Abbiamo testato il gioco su Xbox One e PC e, ovviamente, le differenze d'approccio sono diametralmente opposte, anche se si deve segnalare una resa più che buona anche in ambito console, con un pad perfettamente mappato e in grado di restituire al giocatore una buona velocità d'esecuzione e di movimento. Ben altri risultati invece su PC, dove la precisione dei comandi é assoluta, ma si avverte una fisica certamente più “pesante” rispetto a Quake Live e un comando del player in volo che necessita ancora di ottimizzazione.



Due le modalità presenti, ovvero il classico carnage in squadre da 4 e una modalità più “tattica” che vede i due team cercare di prendere possesso di alcune aree della mappa, tutt'altro che statiche. Niente di particolarmente innovativo, in questo senso, ma l'adrenalina dell'azione di gioco ci ha permesso comunque di divertirci senza stare a pensare ai chiari riferimenti alla fenomenologia di Call of Duty.

Niente vieta, comunque, che nella versione finale di Doom ci sia una versione “pro” capace di accontentare anche i giocatori più esigenti, anche se una soluzione di questo tipo andrebbe sicuramente a complicare le cose per i giocatori console, un po' come accaduto con la versione Xbox 360 di Quake 3.

Insomma, quanto abbiamo visto per ora ci lascia ben sperare per un prodotto finale in linea con le attese dei fans, anche se proprio questa beta sta a dimostrare che, probabilmente, quanto vedremo il prossimo 13 Maggio é una necessaria “mediazione” tra la vecchia schiera dei fan Id e le nuove leve cresciute con troppo COD e troppo poco Quake.