Dracula: Origin

di Marco Modugno
Un mouse al posto del tradizionale paletto di frassino? Perché no, devono essersi detti i creativi della Frogwares, affidando al familiare “topo da scrivania” l'intero sistema di controllo di questa ennesima trasposizione videoludica delle vicende del voivoda transilvano.

Il risultato é quello di un'avventura punta e clicca che più tradizionale di così non si può, sfrondata perfino di quei pochi accenni d'azione che avevano caratterizzato i titoli dello stesso team di sviluppo con protagonista Sherlock Holmes. Anche se viene mantenuta una limitata dotazione di shortcuts sulla tastiera, infatti, la gestione di tutti i comandi di gioco, movimento dei protagonisti incluso, si effettua con il mouse, regalando anche all'utente inesperto un'impressione d'immediatezza che permette di concentrarsi fin da subito nella trama.



Il che é senz'altro un bene perché da quel che abbiamo potuto vedere nel codice preview pervenutoci, dipanare la complessa matassa dell'avventura, che ci vede nei passi del celebre professor Abraham Van Helsing, intenti a sventare i nefandi piani del conte Dracula, non si prospetta essere una passeggiata di salute. La storia che fa da sfondo alle nostre peripezie é inspirata al romanzo di Bram Stoker, pur permettendosi parecchie licenze e arricchimenti, fino al punto di spedire il nostro bravo indagatore dell'incubo ante-litteram in Egitto e in altre locazioni europee non presenti nel romanzo originale.

Di questo non possiamo che esserne contenti, noi che siamo cresciuti a pane e romanzi gotici al punto da sapere citare quasi a memoria ogni battuta di Jonathan Harker, di Van Helsing e degli altri personaggi del libro. La presenza di parecchi intrecci inediti nella storia, nella versione targata Frogwares, permette invece di godercela come fosse cosa nuova, affrontando l'inevitabile sfida con il vampiro con la dovuta dose di cautela, timore ed impegno.

Oltretutto, a quanto abbiamo potuto vedere nei pochi livelli messici a disposizione, perlopiù londinesi (non ci sarebbe dispiaciuto dare un'occhiata a qualche sito più esotico, per visitare i quali ci toccherà attendere la release della versione definitiva del gioco, invece), il tasso di difficoltà degli enigmi metterà degnamente a dura prova le nostre meningi, senza tuttavia dimostrarsi mai inavvicinabili per chi non faccia l'enigmista di professione.

L'unica pecca che abbiamo avuto modo di verificare é l'impossibilità di ricevere un qualsiasi genere di feedback mentre siamo intenti ad ipotizzare una parte delle soluzioni di uno dei molti puzzle a risposte multiple. Quest'impostazione del gameplay ci costringerà inevitabilmente a tentare e ritentare daccapo, generando un quantitativo non indifferente di frustrazione nei meno acuti e pazienti di noi. Al problema, evidentemente, é possibile ovviare evitando di buttare là qualche risposta solo per tentare e approfondendo, invece, la riflessione sulle soluzioni, prima di darla per buona.



Se la componente investigativa si presenta fin da ora piuttosto sfidante, a darci una mano interviene per fortuna l'opzione di poter rivelare con un semplice comando tutte le uscite e gli oggetti utilizzabili di un livello. In questo modo, eviteremo di perdere tempo e pazienza in defatiganti ricerche all'ultimo pixel in giro per le schermate più affollate di oggetti.

Ed il pericolo di confondere un indizio importante c'é eccome, visto il livello di dettaglio ai limiti del fotorealismo che il gioco ci regala, frutto del “downgrade” alle due sole dimensioni che ormai, con l'hardware attuale, riesce davvero a fare miracoli. Le schermate che abbiamo potuto vedere sono tutte molto curate, realistiche ed in grado di rendere l'atmosfera in modo egregio, grazie ad una palette di colori pressoché infinita e ad una cura delle texture della quale non ringrazieremo mai abbastanza i grafici della Frogwares.

Stesse considerazioni si possono fare sulle animazioni dei personaggi. Non trattandosi di un gioco d'azione, nessuno si aspetti effetti “rag-doll” o roba simile. Però gli attori della vicenda sanno, come si usa dire, “stare sul palcoscenico”, muovendosi in maniera appropriata, mai legnosa e coerente con gli scenari.

Il comparto tecnico si avvale inoltre di una colonna sonora classica che vi verrà voglia di ascoltare anche sul vostro iPod, o sulla radio dell'auto, e di un doppiaggio decisamente all'altezza della situazione, che comunque pare sia ancora da migliorare in vista del rilascio della versione “gold” del gioco.
Pur non essendo trapelato ancora nulla circa i requisiti hardware definitivi del titolo, dal nostro test su una macchina di quattro anni di età (sia pur ben equipaggiata), che non ha mostrato nessun segno di stress, ci sentiamo di rassicurare anche chi non possiede un PC high-end. Potrete scontrarvi con Dracula anche sui vostri macinini da ufficio, sui laptop e praticamente su tutte le macchine in circolazione senza bisogno di passare prima dal vostro “pusher” di schede video e RAM per un upgrade dell'ultimo momento.

Ovvio che non sia previsto nessun tipo di multiplayer e connettività online, inutile in un titolo che si propone di rinverdire, così come il recente Art of Murder della City Interactive, i fasti delle avventure grafiche punta e clicca. I presupposti per un gioco capace di coinvolgere ed intrigare a lungo ci sono tutti. Prima di fare i biglietti per i Carpazi, però, occorrerà ancora attendere qualche mese.