Dragon Age: Origins

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Le radici di Dragon Age Origins, il prossimo rpg targato Bioware, affondano, come molti di voi probabilmente sapranno, in un brand nato e diventato famoso sulla piattaforma pc; ovviamente ci riferiamo a Baldur's Gate, un gioco acclamato e riconosciuto come sinomino di cura e qualità. Per questa ragione tutte le speranze degli appassionati del genere e nella fattispecie di coloro che avrebbero giocato con molto piacere un Baldur's Gate "next-generation" guardano con fiducia a questo nuovo titolo, che promette di essere curato ed immersivo, come solo Bioware ci ha abituati. Il gioco promette di potervi immergere, per mezzo del personaggio da voi creato con un editor piuttosto completo, in un mondo vivo e pulsante, che reagirà alle vostre azioni e decisioni, fin dai primi passi che muoverete sul suo suolo. A seconda del personaggio che deciderete di interpretare, del suo carattere e della sua inclinazione, cambieranno radicalmente i rapporti con gli altri Npc, in un diramarsi pressoché infinito di possibili situazioni, dialoghi ed eventi, che allora volta saranno causa di ciò che capiterà successivamente.

Un tipo di visuale che dovrebbe essere disponibile solo per pc
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Quest'orco non sembra molto ben intenzionato
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La splendida luce del crepuscolo
La splendida luce del crepuscolo


Il concetto espresso sembrerebbe far ricadere Dragon Age in quella schiera di rpg nei quali si viene spesso messi di fronte a scelte dicotomiche, che implicano uno schieramento del nostro personaggio o del nostro party verso ciò che usualmente é considerato "bene" o "male". In realtà nelle intenzioni di Bioware il gioco dovrebbe risultare decisamente più complesso e offire quindi al giocatore la possibilità non da poco di prendere decisioni la cui portata magari non avrà visibilità immediata ma che porteranno, in concomitanza col verificarsi di una serie di eventi collaterali, agli scopi effettivi prefissati. Normalmente siamo abituati a pensare che l'uccisione di un innocente sia un atto di malvagità: il gioco in questo caso cerca di andare oltre, senza fermarsi a questa conclusione e offrendo al giocatore la libertà di scegliere come agire.

Quello che apparentemente potrebbe sembrare un male, o meglio un atto malvagio, potrebbe poi rivelarsi un bene maggiore e, magari, preferibile: se il sacrificio di un innocente può permettere la salvezza di decine o centinaia di individui appare evidente come il concetto di azione giusta, o etica, in assoluto perda significato e diventi tutto relativo agli intendimenti e agli scopi che il giocatore, dentro di sé, avrò deciso di perseguire. In questa chiave di lettura ricadono anche i numerosi dialoghi che avverranno nel gioco. Molto spesso le differenti scelte offerte non porteranno immediatamente ad avvenimenti ben precisi e definiti, ma varieranno solo alcuni dettagli del plot generale, a volte apparentemente insignificanti ma in realtà importanti, a volte falsamente critici. Tutto ricadrà nella facoltà di discernimento del giocatore e nel modo in cui lui deciderà di affrontare ogni cosa all'interno del complesso mondo di gioco.


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Per immergere ancor di più il giocatore nelle atmosfere fantasy di Dragon Age si potrà contare su un editor di personaggi flessibile e completo, per poter creare e personalizzare adeguatamente i propri personaggi, optando all'occorrenza per realizzarli a nostra immagine e somiglianza oppure sulla falsariga dello stereotipo di avventuriero che abbiamo sempre avuto in mente.

Il battlesystem fornisce la possibilità di impartire comandi principalmente al nostro personaggio, il quale li eseguirà prontamente su nostra indicazione, mentre gli altri membri del party potranno essere governati dalla cpu, fatta accezione per alcuni modus operandi che potranno comunque essere indicati da noi. Nella parte inferiore dello schermo sarà presente una sorta di tool bar dove trascinare ed "appiccicare" alcune scorciatoie per altrettanti comandi da impartire rapidamente, senza passare in tutti i sottomenù necessari. Sarà interessante vedere come un sistema di controllo tipicamente da pc sarà implementato nelle versioni per console del gioco, sperando che i risultati siano ottimali.

Graficamente Dragon Age Origins da sfoggio di ampia cura per il particolare, partendo dalle ambientazioni, di grande atmosfera, fino ad arrivare alla cura profusa nei personaggi, caratterizzati da animazioni facciali decisamente notevoli. Anche le innumerevoli creature contro cui ci scontreremo, e che rivestono un'importanza fondamentale nell'economia del titolo, mostrano il frutto di un grande impegno, dispensato nel renderle quanto più vive possibile, grazie anche ad animazioni decisamente sopra la media.

I più deboli di stomaco potrebbero risultare infastiditi dagli ampi spargimenti di sangue che gli epici scontri prevedono, in particolare in corrispondenza di vere e proprie sequenze finali, spesso particolarmente efferate. Peccato per l'assenza di qualsivoglia modalità multiplayer; in particolare le possibilità offerte dal coop online avrebbero giovato parecchio al coinvolgimento, vista la natura del titolo. Evidentemente gli sviluppatori hanno preferito concentrare tutti i loro sforzi verso una modalità single player di una portata notevole, che non lasciasse nulla al caso, ne dal punto di vista narrativa ne per quando riguarda le meccaniche di gioco. Rimanete su questi schermi perché appena metteremo le mani sul gioco sarete i primi a saperlo.

Gli incantesimi sono alla base delle tecniche di attacco
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I dialoghi rivestono un'importanza fondamentale
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Dragon Age: Origins

Dragon Age: Origins

Dragon Age Origins si preannuncia come un altro capolavoro targato Bioware. Chi meglio di coloro i quali appassionarono milioni di giocatori con le epiche gesta narrate in Baldur's Gate potrebbero riportare nella "next generation" i fasti dell'rpg fantasy? Se a ciò aggiungiamo l'ampia cura apparentemente riposta nell'evoluzione etica del personaggio e la miriade di ripercussioni che tutte le nostre scelte potranno avere appare evidente come gli ingredienti per un grande titolo ci siano tutti.

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