Dragon Quest Heroes 2

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Negli scorsi giorni siamo stati ospiti della sede milanese di Koch Media per provare "pad in mano" l'atteso Dragon Quest Heroes II, il secondo musou della famosa serie jrpg Square Enix. Le prime impressioni sono sicuramente positive: Dragon Quest Heroes II è, sulla riga di altri prodotti usciti l'ultimo anno (come Gravity Rush 2) un ottimo sequel che riesce a migliorare la formula del proprio predecessore in ogni ambito.

Il gioco inizia da subito a raccontarci la storia di un mondo in cui sette nazioni convivono in pace, una pace forgiata dopo una terribile guerra mondiale avvenuta moltissimo tempo addietro; dopo pochi minuti di gioco necessari a caratterizzare i personaggi principali, Dragon Quest Heroes II entra subito nel vivo della trama e dell'azione con un feroce quanto inspiegabile attacco alla città dei protagonisti -da parte di mostri al servizio di un paese ritenuto amico.

Una volta conclusa la battaglia, i due protagonisti (un lui e una lei, cugini e amici per la pelle) riconosceranno a capo delle orde di mostri il principe del regno ostile e un tempo loro compagno di studi militari: inizia così una storia che ha tutto il sapore del JRpG classico e che condurrà il giocatore attraverso coloratissime aree open world a comando di un party composto da alcuni fra i più caratteristici eroi della serie, in un gustosissimo ibridio fra musou e RpG action. A livello di gameplay, infatti, come già accennato Dragon Quest Heroes II mantiene l'impostazione del suo predecessore nell'innestare nel genere (spesso ripetitivo) tutta una costellazione di meccaniche molto più approfondite, fra cui alcuni classici della serie di Dragon Quest come le professioni e il reclutamento di mostri.

I Demoni del gioco

La commistione di generi è apparsa anche nel rapporto fra le battaglie e la storia: lontano anni luce dal classico musou a capitoli o missioni, Dragon Quest Heroes II ha presentato nelle ore provate una struttura molto fluida e open -fatta di grosse aree overworld completamente esplorabili (ovviamente piene di mostri e tesori) e dall'hub della città centrale, fra negozi e personaggi secondari. Le caratteristiche arene labirintiche tipiche del musou sono invece riservate per le battaglie principali della trama -che, complice anche il tema puramente militare della storia, costituiscono spesso assedi o manovre su larga scala in cui il gioco presenta i lati più tattici del genere rispetto alle battaglie hack-and-slash nelle fasi open world.

A livello tecnico, Dragon Quest Heroes II ha stupito il giusto senza tuttavia far gridare al miracolo: il character design tipico di Akira Toriyama è ormai un classico consolidato, anche se la resa cartoonesca di alcuni mostri (per quanto un classico della serie) potrebbe risultare alla lunga un ostacolo alla narrazione di una storia che si preannuncia più matura di quanto ci si potrebbe aspettare. Il gioco è stato provato su una Playstation 4 senza osservare alcun problema tecnico o calo di framerate -mentre una sbirciatina alla versione Playstaton 4 Pro ha confermato una notevole differenza rispetto alla versione "standard" nel mantenimento costante di 60 fps (si tratta pur sempre di un titolo disponibile anche per Playstation 3 e Playstation Vita, quindi non esattamente progettato attorno alle console di nuova generazione) 

Menzione d'onore al doppiaggio: non solo la versione in lingua inglese presenta un livello insolitamente buono per un prodotto di importazione (in particolare negli accenti e nella resa caratteriale dei personaggi), ma la versione europea di Dragon Quest Heroes II comprende anche la traccia audio in lingua originale -e la possibilità di passare da un doppiaggio al'altro attraverso il menù interno del gioco, senza fastidiosi caricamenti o uscite dal gioco verso il menù iniziale.

Real Life Hitman