Dragon Quest VII: Frammenti di un mondo Dimenticato
di
Valerio De Vittorio
Final Fantasy é probabilmente la saga JRPG più nota e di successo per noi europei. Ma in Giappone un'altra serie Square Enix riesce a batterla senza difficoltà: Dragon Quest. Con ben nove capitoli all'attivo ed un'infinità di spin-off e milioni di fan in patria, non é riuscita nel tempo ad affermarsi quanto avrebbe meritato anche da noi, questo nonostante il character design sia curato da niente meno che Akira Toriyama. Tanto che alcuni episodi sono giunti in occidente con forte ritardo o addirittura sono rimasti del tutto inediti. E' proprio il caso di Dragon Quest VII che grazie allo splendido remake realizzato da Square Enix in esclusiva 3DS, sta finalmente giungendo anche in Italia, completamente tradotto nella nostra lingua tra l'altro. L'abbiamo provato in anteprima presso gli studi Nintendo ed abbiamo già in mano la versione finale del titolo. In attesa di potervi dare il nostro parere definitivo sul gioco, vi raccontiamo un po' di informazioni carpite durante l'evento preview.
Dragon Quest VII é uno dei JRPG più lunghi della storia. L'originale infatti vanta circa 200 ore di gameplay! Il sempre preparatissimo Filippo Ghisolfi di Nintendo ci racconta infatti che quando l'allora ancora solo Enix si ritrovò a lavorare per la prima volta su Playstation, con a disposizione un intero CD-ROM da riempire, decise di sbizzarrirsi. Piuttosto che tentare di evolvere la serie verso il 3D, come avvenne ad esempio con Final Fantasy VII, sfruttò lo spazio a disposizione per infarcirlo di contenuti, creando una trama lunghissima, densa di cose da fare. Durante la progettazione di questo remake per 3DS, invece, si é optato per un motore grafico poligonale, con rendering in cel-shading per portare al meglio sul piccolo schermo della portatile Nintendo, lo stile animato di Toriyama, e ve lo diciamo da subito, il risultato é ottimo.
Non solo, tante ore di gameplay comportavano anche moltissimi tempi morti, ridotti e tagliati qua e là, per rendere l'esperienza ben più intrigante. Pensate che in origine prima di incontrare il primo combattimento passavano almeno 5 ore, ora dopo un paio starete già menando le mani.La storia ci racconta di tre eroi che vivono su di un isola, unica terra emersa di tutto il pianeta, che per il resto é coperto d'acqua, o almeno così pare. I nostri scoprono infatti delle tavole magiche che permette loro di viaggiare nel tempo e nello spazio ed é proprio da qui che parte la nostra avventura. Ci ritroveremo in un villaggio, dove tutte le donne sono improvvisamente scomparse. Aiutando la popolazione di questo ridente paesino, troveremo il modo di tornare al presente e alla nostra isola, con però una novità. Il suddetto villaggio farà la sua apparizione anche nel nostro spazio temporale, emergendo dall'acqua. In pratica la storia ci porterà a rivisitare tutta una serie di location colpite dalle più disparate sfortune.
Risolvendo la situazione, garantiremo loro un futuro.La meccanica di gioco é strettamente legata al titolo, Frammenti di un Mondo Dimenticato. In pratica con le tavole che i protagonisti trovano, viaggiano nel passato per risolvere problemi di alcuni luoghi del mondo. Salvandoli gli si da un nuovo futuro, così che compariranno nel presente. Pur non essendo pensata in origine per una console portatile, questa struttura si sposa benissimo con il 3DS. Ci ritroveremo così a muoverci tra diversi piani temporali, conoscendo persone e combattendo creature di ogni genere, per decine e decine di ore.
Anche il gameplay ha subito alcune importanti modifiche. Si fa notare infatti da subito l'eliminazione quasi totale degli scontri casuali, visto che ora i mostri sono ben visibili sulla mappa, fatta eccezione per le fasi in nave, uniche che fanno ancora uso della vecchia meccanica. Il sistema di combattimento richiama invece l'originale, che mostrava solo i mostri in una schermata statica e praticamente nessuna animazione.
Ora, grazie anche all'engine tridimensionale, la telecamera si può muovere e mostrare il nostro party, così come abbellire la scena con animazioni ed effetti assortiti. I nostri compagni di squadra possono essere controllati direttamente durante il nostro turno, oppure affidare alla CPU le loro mosse, scegliendo un comportamento da tenere. Il titolo non offre spunti particolari sul fronte del battle system, fedele alla tradizione, ma mette sul piatto una grande profondità tattica e tantissime classi, una cinquantina comprese le imitazioni dei mostri, con cui personalizzare i propri personaggi. Tra l'altro, la scelta della specializzazione si riflette anche sull'estetica, un'altra novità per il titolo.
Altre novità di questa versione sono i riassunti che ci riepilogano la trama, così da non perdere il filo, e i fragment detector, che ci aiutano nell'esplorazione, segnalandoci la vicinanza di una tavola magica. Un dettaglio non da poco, se si pensa alla vastità delle mappe. Alcuni di questi sono tra l'altro inediti e sbloccano dei dungeon speciali, pensati per i giocatori più esperti, i quali possono affinare la propria tecnica sfidando mostri più potenti, alcuni provenienti da altri capitoli della saga. Non solo livelleremo i nostri personaggi, ma i nemici stessi, che tramite StreetPass potremo poi decidere di inviare ai nostri amici per sfidarli. Un'ottima maniera di incentivare a riprendere in mano il gioco anche dopo l'end-game.
Non é invece stata toccata per nulla la gestione dell'inventario, macchinosa all'inverosimile, in pieno stile Dungeon & Dragons, vera fonte di ispirazione per la saga originale. Ogni personaggi ha infatti il proprio, ai quali si somma l'inventario comune. Perché i membri del party possano utilizzare un particolare item, questo dev'essere prima spostato nel suo zaino, procedura a dir poco tediosa. Eppure é un marchio di fabbrica della serie e gli sviluppatori non hanno voluto metterci mano, perché "ai fan piace così". Poco male, ci si fa l'abitudine abbastanza in fretta, ma é comunque uno scoglio iniziale non da poco.
Il dono della sintesi
Dragon Quest VII é uno dei JRPG più lunghi della storia. L'originale infatti vanta circa 200 ore di gameplay! Il sempre preparatissimo Filippo Ghisolfi di Nintendo ci racconta infatti che quando l'allora ancora solo Enix si ritrovò a lavorare per la prima volta su Playstation, con a disposizione un intero CD-ROM da riempire, decise di sbizzarrirsi. Piuttosto che tentare di evolvere la serie verso il 3D, come avvenne ad esempio con Final Fantasy VII, sfruttò lo spazio a disposizione per infarcirlo di contenuti, creando una trama lunghissima, densa di cose da fare. Durante la progettazione di questo remake per 3DS, invece, si é optato per un motore grafico poligonale, con rendering in cel-shading per portare al meglio sul piccolo schermo della portatile Nintendo, lo stile animato di Toriyama, e ve lo diciamo da subito, il risultato é ottimo.
Non solo, tante ore di gameplay comportavano anche moltissimi tempi morti, ridotti e tagliati qua e là, per rendere l'esperienza ben più intrigante. Pensate che in origine prima di incontrare il primo combattimento passavano almeno 5 ore, ora dopo un paio starete già menando le mani.La storia ci racconta di tre eroi che vivono su di un isola, unica terra emersa di tutto il pianeta, che per il resto é coperto d'acqua, o almeno così pare. I nostri scoprono infatti delle tavole magiche che permette loro di viaggiare nel tempo e nello spazio ed é proprio da qui che parte la nostra avventura. Ci ritroveremo in un villaggio, dove tutte le donne sono improvvisamente scomparse. Aiutando la popolazione di questo ridente paesino, troveremo il modo di tornare al presente e alla nostra isola, con però una novità. Il suddetto villaggio farà la sua apparizione anche nel nostro spazio temporale, emergendo dall'acqua. In pratica la storia ci porterà a rivisitare tutta una serie di location colpite dalle più disparate sfortune.
Risolvendo la situazione, garantiremo loro un futuro.La meccanica di gioco é strettamente legata al titolo, Frammenti di un Mondo Dimenticato. In pratica con le tavole che i protagonisti trovano, viaggiano nel passato per risolvere problemi di alcuni luoghi del mondo. Salvandoli gli si da un nuovo futuro, così che compariranno nel presente. Pur non essendo pensata in origine per una console portatile, questa struttura si sposa benissimo con il 3DS. Ci ritroveremo così a muoverci tra diversi piani temporali, conoscendo persone e combattendo creature di ogni genere, per decine e decine di ore.
Anche i giapponesi amano Dungeon & Dragons
Anche il gameplay ha subito alcune importanti modifiche. Si fa notare infatti da subito l'eliminazione quasi totale degli scontri casuali, visto che ora i mostri sono ben visibili sulla mappa, fatta eccezione per le fasi in nave, uniche che fanno ancora uso della vecchia meccanica. Il sistema di combattimento richiama invece l'originale, che mostrava solo i mostri in una schermata statica e praticamente nessuna animazione.
Ora, grazie anche all'engine tridimensionale, la telecamera si può muovere e mostrare il nostro party, così come abbellire la scena con animazioni ed effetti assortiti. I nostri compagni di squadra possono essere controllati direttamente durante il nostro turno, oppure affidare alla CPU le loro mosse, scegliendo un comportamento da tenere. Il titolo non offre spunti particolari sul fronte del battle system, fedele alla tradizione, ma mette sul piatto una grande profondità tattica e tantissime classi, una cinquantina comprese le imitazioni dei mostri, con cui personalizzare i propri personaggi. Tra l'altro, la scelta della specializzazione si riflette anche sull'estetica, un'altra novità per il titolo.
Altre novità di questa versione sono i riassunti che ci riepilogano la trama, così da non perdere il filo, e i fragment detector, che ci aiutano nell'esplorazione, segnalandoci la vicinanza di una tavola magica. Un dettaglio non da poco, se si pensa alla vastità delle mappe. Alcuni di questi sono tra l'altro inediti e sbloccano dei dungeon speciali, pensati per i giocatori più esperti, i quali possono affinare la propria tecnica sfidando mostri più potenti, alcuni provenienti da altri capitoli della saga. Non solo livelleremo i nostri personaggi, ma i nemici stessi, che tramite StreetPass potremo poi decidere di inviare ai nostri amici per sfidarli. Un'ottima maniera di incentivare a riprendere in mano il gioco anche dopo l'end-game.
Non é invece stata toccata per nulla la gestione dell'inventario, macchinosa all'inverosimile, in pieno stile Dungeon & Dragons, vera fonte di ispirazione per la saga originale. Ogni personaggi ha infatti il proprio, ai quali si somma l'inventario comune. Perché i membri del party possano utilizzare un particolare item, questo dev'essere prima spostato nel suo zaino, procedura a dir poco tediosa. Eppure é un marchio di fabbrica della serie e gli sviluppatori non hanno voluto metterci mano, perché "ai fan piace così". Poco male, ci si fa l'abitudine abbastanza in fretta, ma é comunque uno scoglio iniziale non da poco.
Dragon Quest VII: Frammenti di un mondo Dimenticato
Approfondiremo il gameplay ed il comparto tecnico in fase di recensione, ma siamo rimasti molto soddisfatti da quanto provato, Dragon Quest VII é davvero in ottima forma. Le semplificazioni non snaturano minimamente lo spirito della saga, ma anzi rendono il titolo molto più compatto e godibile. La nuova veste grafica é adorabile, classica ciliegina su una ricca torta. Non resta che attendere il 13 settembre per il giudizio definitivo sul titolo. Restate con noi.
Dragon Quest VII: Frammenti di un mondo Dimenticato
Approfondiremo il gameplay ed il comparto tecnico in fase di recensione, ma siamo rimasti molto soddisfatti da quanto provato, Dragon Quest VII é davvero in ottima forma. Le semplificazioni non snaturano minimamente lo spirito della saga, ma anzi rendono il titolo molto più compatto e godibile. La nuova veste grafica é adorabile, classica ciliegina su una ricca torta. Non resta che attendere il 13 settembre per il giudizio definitivo sul titolo. Restate con noi.