Dragonshard
di
Alessandro 'Alenet' Cossu
TIRA IL DADO!
Alzi la mano chi non conosce o, almeno, chi non ha mai sentito parlare del gioco di ruolo più famoso del mondo, quel Dungeons & Dragons che, in ventisette anni (!) di onorato servizio, e con mille stravolgimenti, cambiamenti di regole, innovazioni vere o presunte, è e resta tuttora ancorato saldamente nel cuore di generazioni di aspiranti maghi, mezz'elfi, nani e barbari pompati.
Numerosi, sono stati i titoli che, fregiandosi del blasone di D&D, hanno portato sui nostri monitor le avventure che, prima, eravamo "costretti" a giocare su carta. Lungi da noi qualsiasi disquisizione su quanto bello e profondo, aggregante e divertente potesse essere il cartaceo rispetto al digitale, oggi Gamesurf ha messo le mani su un codice preview pressoché completo del gioco che ci aspetterà, con ogni probabilità, entro l'Autunno ormai incipiente. Altrettanti sono i giochi che si sono ispirati al fantastico mondo di Dungeons & Dragons, pur non portandone l'ormai mitico marchio. Recentemente, la Hasbro si è bellamente cuccata i diritti per i videogames prossimi venturi nati all'ombra delle due D, e il talentuoso gruppo di programmatori della Liquid Entertainment, patrocinati da ATARI, stanno sfornando un titolo che offrirà un (in)sano mix di RTS (Strategia in tempo reale) e azione più becera.
Per dovere di cronaca, dobbiamo segnalare che quanto abbiamo visto ci ha convinto molto poco; nel contempo, ricordiamo che il titolo è ancora incompleto e sicuramente, per la sua uscita, i programmatori avranno ovviato alle varie magagne.
Se le cose non cambieranno, il titolo si presenterà su due cdrom. Appena installato, verremo accolti da un menù molto ben studiato ed intuitivo, con una interfaccia gradevole.
Ma cosa si nasconde dietro a Dragonshard? Per saperlo, dobbiamo tornare alle origini del mondo di Eberron...narrano le antiche scritture che, all'alba dei tempi, esistevano tre Dragoni, che si contendevano il dominio del tempo e dello spazio : Siberys, Khyber e Eberron. Khyber, tanto potente quanto malvagio, riuscì a sconfiggere la luminosa Siberys, stringendola fra i suoi artigli. La dragonessa lottò strenuamente, ma, alla fine, venne massacrata, smembrata in milioni di pezzi dalla furia del nero Khyber. Fu allora che emerse Eberron. Piombando come un fulmine sul dorso di Khyber, in un primo tempo il dragone riuscì ad avere un vantaggio tattico; ma la bramosia d Khyber lo rendeva follemente potente ed il Nero riuscì a bilanciare la battaglia. Una lotta senza fine avvolse i due, che lentamente trasmigrarono in un'altra forma, divenendo loro stessi le ossa di un nuovo mondo. I frammenti della sventurata Siberys, si trasformarono in stelle, luminose e brillanti; Khyber divenne l'oscurità, il regno della notte dove trovavano asilo le creature venute dal buio della mente.
Eberron divenne il mondo della luce, il suolo dove si cammina, gli alberi e i fiumi, dominio degli umani, dei nani, degli elfi e di tutte le anime che non rifuggono la luce del sole.
In questo equilibrio, si creò l'Anello di Siberys, che circondò il mondo determinando l'alternasi del giorno e della notte, ed il passare delle stagioni. Regolarmente, dal cielo della dragonessa piovevano dei cristalli sulla terra, cristalli bramati da ogni essere vivente : i DragonShard. Era da questi cristalli che proveniva la magia del mondo. Gli abitanti di Eberron li dividevano equamente, per evitare che l'ago della bilancia pendesse troppo a favore di uni rispetto ad altri. Sfortunatamente però, tale stato di cose era destinato a non durare...ma vi rimandiamo alla lettura della recensione! Non è mai saggio svelare in anticipo troppi dettagli!
Il gioco che nascerà sotto la bandiera di ATARI, in linea teorica avrà molte frecce al suo arco, anche se, in effetti, per ora sembrano poco appuntite. Ci troveremo di fronte, probabilmente alla fine di Settembre, ad un titolo che tenta, come annunciato qualche riga fa, di proporre i classici schemi di un gioco di strategia in tempo reale, a quelli di un prodotto più votato all'azione, come lo splendido e mai sufficientemente apprezzato Sacred.
Nella versione in nostro possesso, mancavano alcuni fattori primari per esprimere un giudizio obiettivo.
In ogni caso, DS ci permetterà di costruire il nostro piccolo regno a base di fortezze e cittadelle, accumulando tesori e materie prime. Avremo a disposizione quattro campioni, oltre ad un certo numero di truppe miste, che spazieranno dai barbari agli elfi, passando per maghi e druidi. In numero dei componenti dell'esercito aumenterà con il salire di livello del nostro personaggio principale, sia per quanto concerne la sua esperienza (calcolata in base alle regole classiche di Dungeons & Dragons), sia per quanto riguarda le caratteristiche chiave del nostro personaggio, come la Forza, la Destrezza, la Magia et similia.
La visuale a volo di uccello (ubriaco) ci offrirà una porzione di schermo relativamente sufficiente per avere un quadro chiaro della situazione. Quello che ci ha lasciati di sale è scoprire che, nell'avanzare con il/i nostro/i personaggio/i, l'ambiente veniva letteralmente calcolato al momento, ed anche con un certo ritardo. Ciò significa che, spostando il nostro Eroe in una qualunque direzione, abbiamo visto una incresciosa nebbia volumetrica che si diradava, generando l'ambiente nell'istante in cui guardavamo da quella parte.
L'effetto visivo è stato pessimo, lontanissimo da quanto visto nel già citato Sacred. Il titolo è stato testato su AMD 2400+, con 784 megabyte di Ram e una FX5700 Ultra, al massimo del dettaglio e con tutti gli effetti attivi. Tralasciando qualche scatto, il giochino si è comportato bene. Tuttavia, la sensazione di essere imbrigliati in canali predefiniti si fa violenta fin da subito. Non è possibile, infatti, girare liberamente nel continente di Eberron. Come nel più classico degli sparatutto, saremo idealmente "guidati" verso tunnel predefiniti, tunnel all'aperto fatti di sentieri nei canyon, che girano attorno a grandi laghi, Dungeons o montagne, ma pur sempre tunnel. Allo stato attuale, quindi, sperare di mettersi lo zaino in spalla e andare dove si preferisce...è una pia illusione.
Pesantemente da rivedere anche l'intelligenza artificiale. Siamo rimasti per diversi minuti, fermi, aspettando (sperando?) che i coboldi che si trovavano a due passi, in senso letterale, da noi ci attaccassero. Nulla. Non l'hanno fatto. Allora, abbiamo preso in mano le redini dell'azione, solo per perderle qualche istante dopo. In Dragonshard, infatti, almeno per il momento, i combattimenti si svolgono in modo automatico, relegandoci allo stato di spettatori.
Tirando le sommarie somme, indubbiamente il titolo della Liquid Entertainment potrebbe rivelarsi anche un buon gioco, a patto di curare tante, troppe magagne che ora lo affliggono. Il tempo, per una volta, non è tiranno...e noi tutti rimaniamo in attesa di calcare di nuovo il suolo di Eberron.
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Alzi la mano chi non conosce o, almeno, chi non ha mai sentito parlare del gioco di ruolo più famoso del mondo, quel Dungeons & Dragons che, in ventisette anni (!) di onorato servizio, e con mille stravolgimenti, cambiamenti di regole, innovazioni vere o presunte, è e resta tuttora ancorato saldamente nel cuore di generazioni di aspiranti maghi, mezz'elfi, nani e barbari pompati.
Numerosi, sono stati i titoli che, fregiandosi del blasone di D&D, hanno portato sui nostri monitor le avventure che, prima, eravamo "costretti" a giocare su carta. Lungi da noi qualsiasi disquisizione su quanto bello e profondo, aggregante e divertente potesse essere il cartaceo rispetto al digitale, oggi Gamesurf ha messo le mani su un codice preview pressoché completo del gioco che ci aspetterà, con ogni probabilità, entro l'Autunno ormai incipiente. Altrettanti sono i giochi che si sono ispirati al fantastico mondo di Dungeons & Dragons, pur non portandone l'ormai mitico marchio. Recentemente, la Hasbro si è bellamente cuccata i diritti per i videogames prossimi venturi nati all'ombra delle due D, e il talentuoso gruppo di programmatori della Liquid Entertainment, patrocinati da ATARI, stanno sfornando un titolo che offrirà un (in)sano mix di RTS (Strategia in tempo reale) e azione più becera.
Per dovere di cronaca, dobbiamo segnalare che quanto abbiamo visto ci ha convinto molto poco; nel contempo, ricordiamo che il titolo è ancora incompleto e sicuramente, per la sua uscita, i programmatori avranno ovviato alle varie magagne.
Se le cose non cambieranno, il titolo si presenterà su due cdrom. Appena installato, verremo accolti da un menù molto ben studiato ed intuitivo, con una interfaccia gradevole.
Ma cosa si nasconde dietro a Dragonshard? Per saperlo, dobbiamo tornare alle origini del mondo di Eberron...narrano le antiche scritture che, all'alba dei tempi, esistevano tre Dragoni, che si contendevano il dominio del tempo e dello spazio : Siberys, Khyber e Eberron. Khyber, tanto potente quanto malvagio, riuscì a sconfiggere la luminosa Siberys, stringendola fra i suoi artigli. La dragonessa lottò strenuamente, ma, alla fine, venne massacrata, smembrata in milioni di pezzi dalla furia del nero Khyber. Fu allora che emerse Eberron. Piombando come un fulmine sul dorso di Khyber, in un primo tempo il dragone riuscì ad avere un vantaggio tattico; ma la bramosia d Khyber lo rendeva follemente potente ed il Nero riuscì a bilanciare la battaglia. Una lotta senza fine avvolse i due, che lentamente trasmigrarono in un'altra forma, divenendo loro stessi le ossa di un nuovo mondo. I frammenti della sventurata Siberys, si trasformarono in stelle, luminose e brillanti; Khyber divenne l'oscurità, il regno della notte dove trovavano asilo le creature venute dal buio della mente.
Eberron divenne il mondo della luce, il suolo dove si cammina, gli alberi e i fiumi, dominio degli umani, dei nani, degli elfi e di tutte le anime che non rifuggono la luce del sole.
In questo equilibrio, si creò l'Anello di Siberys, che circondò il mondo determinando l'alternasi del giorno e della notte, ed il passare delle stagioni. Regolarmente, dal cielo della dragonessa piovevano dei cristalli sulla terra, cristalli bramati da ogni essere vivente : i DragonShard. Era da questi cristalli che proveniva la magia del mondo. Gli abitanti di Eberron li dividevano equamente, per evitare che l'ago della bilancia pendesse troppo a favore di uni rispetto ad altri. Sfortunatamente però, tale stato di cose era destinato a non durare...ma vi rimandiamo alla lettura della recensione! Non è mai saggio svelare in anticipo troppi dettagli!
Il gioco che nascerà sotto la bandiera di ATARI, in linea teorica avrà molte frecce al suo arco, anche se, in effetti, per ora sembrano poco appuntite. Ci troveremo di fronte, probabilmente alla fine di Settembre, ad un titolo che tenta, come annunciato qualche riga fa, di proporre i classici schemi di un gioco di strategia in tempo reale, a quelli di un prodotto più votato all'azione, come lo splendido e mai sufficientemente apprezzato Sacred.
Nella versione in nostro possesso, mancavano alcuni fattori primari per esprimere un giudizio obiettivo.
In ogni caso, DS ci permetterà di costruire il nostro piccolo regno a base di fortezze e cittadelle, accumulando tesori e materie prime. Avremo a disposizione quattro campioni, oltre ad un certo numero di truppe miste, che spazieranno dai barbari agli elfi, passando per maghi e druidi. In numero dei componenti dell'esercito aumenterà con il salire di livello del nostro personaggio principale, sia per quanto concerne la sua esperienza (calcolata in base alle regole classiche di Dungeons & Dragons), sia per quanto riguarda le caratteristiche chiave del nostro personaggio, come la Forza, la Destrezza, la Magia et similia.
La visuale a volo di uccello (ubriaco) ci offrirà una porzione di schermo relativamente sufficiente per avere un quadro chiaro della situazione. Quello che ci ha lasciati di sale è scoprire che, nell'avanzare con il/i nostro/i personaggio/i, l'ambiente veniva letteralmente calcolato al momento, ed anche con un certo ritardo. Ciò significa che, spostando il nostro Eroe in una qualunque direzione, abbiamo visto una incresciosa nebbia volumetrica che si diradava, generando l'ambiente nell'istante in cui guardavamo da quella parte.
L'effetto visivo è stato pessimo, lontanissimo da quanto visto nel già citato Sacred. Il titolo è stato testato su AMD 2400+, con 784 megabyte di Ram e una FX5700 Ultra, al massimo del dettaglio e con tutti gli effetti attivi. Tralasciando qualche scatto, il giochino si è comportato bene. Tuttavia, la sensazione di essere imbrigliati in canali predefiniti si fa violenta fin da subito. Non è possibile, infatti, girare liberamente nel continente di Eberron. Come nel più classico degli sparatutto, saremo idealmente "guidati" verso tunnel predefiniti, tunnel all'aperto fatti di sentieri nei canyon, che girano attorno a grandi laghi, Dungeons o montagne, ma pur sempre tunnel. Allo stato attuale, quindi, sperare di mettersi lo zaino in spalla e andare dove si preferisce...è una pia illusione.
Pesantemente da rivedere anche l'intelligenza artificiale. Siamo rimasti per diversi minuti, fermi, aspettando (sperando?) che i coboldi che si trovavano a due passi, in senso letterale, da noi ci attaccassero. Nulla. Non l'hanno fatto. Allora, abbiamo preso in mano le redini dell'azione, solo per perderle qualche istante dopo. In Dragonshard, infatti, almeno per il momento, i combattimenti si svolgono in modo automatico, relegandoci allo stato di spettatori.
Tirando le sommarie somme, indubbiamente il titolo della Liquid Entertainment potrebbe rivelarsi anche un buon gioco, a patto di curare tante, troppe magagne che ora lo affliggono. Il tempo, per una volta, non è tiranno...e noi tutti rimaniamo in attesa di calcare di nuovo il suolo di Eberron.
Dragonshard
Dragonshard
Un frullato di elementi di Strategia in tempo reale, con tanti combattimenti furiosi e intriganti. Il mondo di Dungeons & Dragons si arricchisce, o meglio si arricchirà, di un nuovo spettacolare continente, tutto da esplorare, conquistare e conoscere, ma solo a patto di venire a capo di tanti, piccoli ma rilevanti problemi, che, per ora e speriamo solo per ora, affliggono il titolo ATARI. Non resta che aspettare.