Duke Nukem: Land of Babes
La colonna sonora in stile Heavy Metal é azzeccata, così come gli effetti sonori, non numerosi ma adeguati alle situazioni; i commenti di Duke sono puntuali e divertenti, così come alcuni comportamenti tipici della saga: provate a entrare in un bagno e capirete... I nemici sono molti, anche se non molto vari, cattivi al punto giusto ma non eccessivamente intelligenti: appena vi vedranno si metteranno a corrervi incontro, giocoforza le tattiche saranno molto limitate, ossia imbracciare l'arma più potente in vostro possesso e sparare a più non posso
Per evitare che il gioco sia composto solamente da una immensa sparatoria, i programmatori hanno tentato, e a dire il vero in parte ci sono riusciti, di sviluppare una trama che permetta di intervallare sezioni di puro sparo ad altre di esplorazione in stile Tomb Raider. Altre somiglianze con il titolo Eidos si possono evidenziare riguardo al sistema di mira automatica e in generale riguardo alla gestione delle visuali tramite la telecamera alle spalle del protagonista o con la visuale in prima persona per guardare in ogni direzione
La realizzazione tecnica purtroppo é una nota dolente del titolo: in ogni livello si riscontrano problemi alle texture, talvolta applicate male, che permettono di vedere in trasparenza attraverso muri e porte. Molti sono anche i problemi di intersezione tra i solidi: i nemici o lo stesso protagonista che pare camminino a tratti all'interno dei muri. Anche le telecamere talvolta pasticciano, girando apparentemente a caso alle spalle di Duke, specie quando si utilizza la modalità di mira automatica
Anche il comportamento di Duke non é sempre immediato, per esempio per aggrapparsi a un traliccio sarà necessario saltare due o tre volte prima di appendersi, cosa alquanto fastidiosa e irritante vista la frequenza con la quale accade; in generale capita che talvolta i comandi rispondano con leggero ritardo, vuoi per alcuni problemi di programmazione, vuoi per i piuttosto rari problemi di frame rate. La longevità si attesta su livelli medi: quattordici locazioni non sono moltissime e l'aggiunta di sei livelli multiplayer, da giocare in split screen per un massimo di due giocatori, non possono aumentare di molto il tempo che dedicherete a questo prodotto
Per evitare che il gioco sia composto solamente da una immensa sparatoria, i programmatori hanno tentato, e a dire il vero in parte ci sono riusciti, di sviluppare una trama che permetta di intervallare sezioni di puro sparo ad altre di esplorazione in stile Tomb Raider. Altre somiglianze con il titolo Eidos si possono evidenziare riguardo al sistema di mira automatica e in generale riguardo alla gestione delle visuali tramite la telecamera alle spalle del protagonista o con la visuale in prima persona per guardare in ogni direzione
La realizzazione tecnica purtroppo é una nota dolente del titolo: in ogni livello si riscontrano problemi alle texture, talvolta applicate male, che permettono di vedere in trasparenza attraverso muri e porte. Molti sono anche i problemi di intersezione tra i solidi: i nemici o lo stesso protagonista che pare camminino a tratti all'interno dei muri. Anche le telecamere talvolta pasticciano, girando apparentemente a caso alle spalle di Duke, specie quando si utilizza la modalità di mira automatica
Anche il comportamento di Duke non é sempre immediato, per esempio per aggrapparsi a un traliccio sarà necessario saltare due o tre volte prima di appendersi, cosa alquanto fastidiosa e irritante vista la frequenza con la quale accade; in generale capita che talvolta i comandi rispondano con leggero ritardo, vuoi per alcuni problemi di programmazione, vuoi per i piuttosto rari problemi di frame rate. La longevità si attesta su livelli medi: quattordici locazioni non sono moltissime e l'aggiunta di sei livelli multiplayer, da giocare in split screen per un massimo di due giocatori, non possono aumentare di molto il tempo che dedicherete a questo prodotto