Dungeon Siege 3
Il ritorno di Dungeon Siege
Il nome di Dungeon Siege gode di una certa fama, soprattutto in quella fetta di pubblico legata maggiormente al gaming su Personal Computer. Cambiano i tempi, cambia il mercato, si spostano i fulcri dell'attenzione dei giocatori e anche saghe storiche come questa iniziano ad allargare il loro raggio d'azione, così da abbracciare la sempre più golosa fetta del gioco su console. Aggiungete inoltre il fatto che il gioco é passato sotto l'ala protettrice di Square Enix e non farete certo fatica a capire il perché Dungeon Siege non solo arrivi oggi alla sua terza apparizione anche su PlayStation 3 e Xbox 360, ma lo faccia con un chiaro intento di offrirsi come prodotto pensato in modo da essere sia legato alle proprie origini, sia al voler calzare a pennello con gamepad alla mano.
L'incipit della storia non é poi troppo diverso da quelli a cui ci hanno abituato i diversi mondi fantasy che abbiamo esplorato negli ultimi anni, partendo dal classico ordine, i Legionari, messo in scacco da una congiura fatta di tradimenti e assassinii, a cui naturalmente fa da sfondo una situazione tutt'altro che serena e tranquilla per la nostra nazione, il regno di Ehb. La Legione é sempre stata una vera e propria istituzione per il popolo, ma la morte del Re e la scalata al potere di Jayne Kassinder hanno portato il nobile gruppo a cadere in disgrazia. Nel tentativo di arginare la situazione ed evitare lo spauracchio della guerra civile, il Venerabile Odo ha richiamato a se diversi Legionari, nella speranza di dare nuova forza e rinnovato impulso alle fila del piccolo esercito.
Inizia così il nostro primo incontro con Dungeon Siege 3 e, come in ogni titolo di questo genere, siamo partiti scegliendo il personaggio da interpretare. Siamo stati messi davanti ad una scelta legata a quattro eroi preconfezionati, con buona pace di chi ama divertirsi con editor e affini per dare la propria impronta all'avatar della situazione. La scelta é stata comunque fatta in base allo stile narrativo scelto, dove ogni “attore” ha una storia da raccontare e particolari ruoli da compiere in quella che sarà la trama generale. Ma, ovviamente, in un titolo nato dalla concezione hack & slash, la storia e la narrazione prendono un ruolo decisamente secondario rispetto al gameplay.
Assaggi di gameplay
Il passaggio del gameplay da una impostazione “mouse e tastiera” allo strapotere del gamepad é sicuramente uno dei temi più interessanti per la comunità dei giocatori e, a quanto abbiamo visto, offre diversi spunti di riflessione. I nostri personaggi sono abbastanza diversificati e vanno dal classico guerriero, inscatolato in una luccicante corazza, ai maghi, passando per la mercenaria dotata di armi da fuoco. Sebbene vi siano naturali differenze nell'utilizzare l'uno o l'altro eroe, all'atto pratico ci troveremo comunque sempre nella situazione di dover affrontare orde di nemici da falciare senza troppi complimenti, utilizzando una combinazione di tasti che gioca tutto su attacco principale, utilizzo di talenti, mosse speciali e schivate.
Nulla che possa farci gridare ad un miracolo d'innovazione, ma una struttura abbastanza classica dove, di volta in volta, dovremo far cresce il nostro protagonista scegliendo come evolverne le capacità al passare dei livelli d'esperienza. Sarà proprio questo il massimo livello di interazione che avremo con l'avatar, tanto che potremo svilupparne le qualità in maniera abbastanza conforme allo stile di gioco a noi più adeguato. Tra un attacco, una parata e una schivata, apprendiamo presto l'importanza dell'utilizzo dei due tipi di armamenti disponibili. In soldoni, avremo a disposizione un'arma per le situazioni di scontro più lineare e una adeguata a quando saremo circondati da nemici. Lo stesso design degli ambienti é infatti composto da zone aperte e corridoi che sembrano rappresentare queste due differenti filosofie di battaglia.
Meglio però darsi una regolata e non buttarsi a capofitto in combattimento, perché gli avversari risultano abbastanza ostici da sconfiggere e decisamente agguerriti. Sarà bene abituarsi a utilizzare a dovere non solo i fendenti, ma anche le altre opzioni a nostra disposizione, ricordando di dare il giusto peso alla difesa. Alla frenesia di un attacco continuo si oppone anche una certa difficoltà nel mirare il nemico, anche a causa dei movimenti generali che, rispetto ad un classico action, ci sono parsi leggermente più lenti, con la necessità quindi di essere metabolizzati. Ovviamente molto dipende dal livello di difficoltà selezionato, ma anche partendo da quello “medio”, la sfida si preannuncia interessante.
Tanto action, poco GDR
Nessuno si sarebbe potuto attendere una forte impronta GDR da Dungeon Siege 3, con il team Obsidian che ha comunque voluto inserire diversi elementi narrativi indirizzati ad arricchire trama e background. Troveremo diversi libri da leggere e persone con cui conversare, sebbene nessuna delle risposte che potremo dare servirà a cambiare la situazione (almeno da quanto visto in questa nostra prova preliminare), lasciandoci al massimo la possibilità di accettare o meno una quest secondaria. Insomma, tanta azione e poco altro lasciano così in noi il desiderio di capire quanto sarà vincente questa formula sulla lunga distanza della durata dell'intero titolo. Fortunatamente un ampia serie di missioni e tantissimi oggetti da trovare e utilizzare potrebbero aiutare l'utente per quanto riguarda il desiderio di portarsi avanti con la storia principale. Segnaliamo una interessante novità riguardo alla salute dei nostri personaggi: bandite le pozioni curative: la nostra “riserva di vita” sarà legata a particolari abilità di ogni eroe, senza contare alcune sfere rilasciate dagli avversari sconfitti che rimpingueranno le nostre riserve di energia e di potere magico.
Tecnicamente il prodotto sembra ben confezionato, con una grafica molto colorata (ma legata a doppio filo con toni principalmente scuri) e una buona rappresentazione dei modelli poligonali e delle ambientazioni, con qualche animazione che pare però essere ancora un po' legnosa e nemici spesso troppo simili tra loro, problema comunque frequente nelle produzioni di questo tipo. Tutto comunque fila già in maniera fluida, con qualche problema nella gestione delle telecamere e rallentamenti forzati delle azioni nei momenti di caricamento. Quando staremo passando da un'area all'altra, il nostro personaggio smetterà di correre e inizierà a camminare, sino al raggiungimento della nuova zona da ripulire.
Presente anche la possibilità di giocare in cooperativa con un amico tramite l'online, opzione estremamente interessante e divertente che potrebbe fare la felicità degli amanti delle mattanze in compagnia. Insomma, Dungeon Siege 3 si avvicina all'esordio ufficiale mostrando diversi elementi di sicuro interesse, con però qualche punto di domanda da svelare principalmente riguardo alla capacità delle formula di gameplay scelta in rapporto allo svolgimento di un titolo di lunga durata. Aspettiamo quindi di capire se gli Obsidian riusciranno a portare la pace e la serenità nel pericoloso regno di Ehb.
Il nome di Dungeon Siege gode di una certa fama, soprattutto in quella fetta di pubblico legata maggiormente al gaming su Personal Computer. Cambiano i tempi, cambia il mercato, si spostano i fulcri dell'attenzione dei giocatori e anche saghe storiche come questa iniziano ad allargare il loro raggio d'azione, così da abbracciare la sempre più golosa fetta del gioco su console. Aggiungete inoltre il fatto che il gioco é passato sotto l'ala protettrice di Square Enix e non farete certo fatica a capire il perché Dungeon Siege non solo arrivi oggi alla sua terza apparizione anche su PlayStation 3 e Xbox 360, ma lo faccia con un chiaro intento di offrirsi come prodotto pensato in modo da essere sia legato alle proprie origini, sia al voler calzare a pennello con gamepad alla mano.
L'incipit della storia non é poi troppo diverso da quelli a cui ci hanno abituato i diversi mondi fantasy che abbiamo esplorato negli ultimi anni, partendo dal classico ordine, i Legionari, messo in scacco da una congiura fatta di tradimenti e assassinii, a cui naturalmente fa da sfondo una situazione tutt'altro che serena e tranquilla per la nostra nazione, il regno di Ehb. La Legione é sempre stata una vera e propria istituzione per il popolo, ma la morte del Re e la scalata al potere di Jayne Kassinder hanno portato il nobile gruppo a cadere in disgrazia. Nel tentativo di arginare la situazione ed evitare lo spauracchio della guerra civile, il Venerabile Odo ha richiamato a se diversi Legionari, nella speranza di dare nuova forza e rinnovato impulso alle fila del piccolo esercito.
Inizia così il nostro primo incontro con Dungeon Siege 3 e, come in ogni titolo di questo genere, siamo partiti scegliendo il personaggio da interpretare. Siamo stati messi davanti ad una scelta legata a quattro eroi preconfezionati, con buona pace di chi ama divertirsi con editor e affini per dare la propria impronta all'avatar della situazione. La scelta é stata comunque fatta in base allo stile narrativo scelto, dove ogni “attore” ha una storia da raccontare e particolari ruoli da compiere in quella che sarà la trama generale. Ma, ovviamente, in un titolo nato dalla concezione hack & slash, la storia e la narrazione prendono un ruolo decisamente secondario rispetto al gameplay.
Assaggi di gameplay
Il passaggio del gameplay da una impostazione “mouse e tastiera” allo strapotere del gamepad é sicuramente uno dei temi più interessanti per la comunità dei giocatori e, a quanto abbiamo visto, offre diversi spunti di riflessione. I nostri personaggi sono abbastanza diversificati e vanno dal classico guerriero, inscatolato in una luccicante corazza, ai maghi, passando per la mercenaria dotata di armi da fuoco. Sebbene vi siano naturali differenze nell'utilizzare l'uno o l'altro eroe, all'atto pratico ci troveremo comunque sempre nella situazione di dover affrontare orde di nemici da falciare senza troppi complimenti, utilizzando una combinazione di tasti che gioca tutto su attacco principale, utilizzo di talenti, mosse speciali e schivate.
Nulla che possa farci gridare ad un miracolo d'innovazione, ma una struttura abbastanza classica dove, di volta in volta, dovremo far cresce il nostro protagonista scegliendo come evolverne le capacità al passare dei livelli d'esperienza. Sarà proprio questo il massimo livello di interazione che avremo con l'avatar, tanto che potremo svilupparne le qualità in maniera abbastanza conforme allo stile di gioco a noi più adeguato. Tra un attacco, una parata e una schivata, apprendiamo presto l'importanza dell'utilizzo dei due tipi di armamenti disponibili. In soldoni, avremo a disposizione un'arma per le situazioni di scontro più lineare e una adeguata a quando saremo circondati da nemici. Lo stesso design degli ambienti é infatti composto da zone aperte e corridoi che sembrano rappresentare queste due differenti filosofie di battaglia.
Meglio però darsi una regolata e non buttarsi a capofitto in combattimento, perché gli avversari risultano abbastanza ostici da sconfiggere e decisamente agguerriti. Sarà bene abituarsi a utilizzare a dovere non solo i fendenti, ma anche le altre opzioni a nostra disposizione, ricordando di dare il giusto peso alla difesa. Alla frenesia di un attacco continuo si oppone anche una certa difficoltà nel mirare il nemico, anche a causa dei movimenti generali che, rispetto ad un classico action, ci sono parsi leggermente più lenti, con la necessità quindi di essere metabolizzati. Ovviamente molto dipende dal livello di difficoltà selezionato, ma anche partendo da quello “medio”, la sfida si preannuncia interessante.
Tanto action, poco GDR
Nessuno si sarebbe potuto attendere una forte impronta GDR da Dungeon Siege 3, con il team Obsidian che ha comunque voluto inserire diversi elementi narrativi indirizzati ad arricchire trama e background. Troveremo diversi libri da leggere e persone con cui conversare, sebbene nessuna delle risposte che potremo dare servirà a cambiare la situazione (almeno da quanto visto in questa nostra prova preliminare), lasciandoci al massimo la possibilità di accettare o meno una quest secondaria. Insomma, tanta azione e poco altro lasciano così in noi il desiderio di capire quanto sarà vincente questa formula sulla lunga distanza della durata dell'intero titolo. Fortunatamente un ampia serie di missioni e tantissimi oggetti da trovare e utilizzare potrebbero aiutare l'utente per quanto riguarda il desiderio di portarsi avanti con la storia principale. Segnaliamo una interessante novità riguardo alla salute dei nostri personaggi: bandite le pozioni curative: la nostra “riserva di vita” sarà legata a particolari abilità di ogni eroe, senza contare alcune sfere rilasciate dagli avversari sconfitti che rimpingueranno le nostre riserve di energia e di potere magico.
Tecnicamente il prodotto sembra ben confezionato, con una grafica molto colorata (ma legata a doppio filo con toni principalmente scuri) e una buona rappresentazione dei modelli poligonali e delle ambientazioni, con qualche animazione che pare però essere ancora un po' legnosa e nemici spesso troppo simili tra loro, problema comunque frequente nelle produzioni di questo tipo. Tutto comunque fila già in maniera fluida, con qualche problema nella gestione delle telecamere e rallentamenti forzati delle azioni nei momenti di caricamento. Quando staremo passando da un'area all'altra, il nostro personaggio smetterà di correre e inizierà a camminare, sino al raggiungimento della nuova zona da ripulire.
Presente anche la possibilità di giocare in cooperativa con un amico tramite l'online, opzione estremamente interessante e divertente che potrebbe fare la felicità degli amanti delle mattanze in compagnia. Insomma, Dungeon Siege 3 si avvicina all'esordio ufficiale mostrando diversi elementi di sicuro interesse, con però qualche punto di domanda da svelare principalmente riguardo alla capacità delle formula di gameplay scelta in rapporto allo svolgimento di un titolo di lunga durata. Aspettiamo quindi di capire se gli Obsidian riusciranno a portare la pace e la serenità nel pericoloso regno di Ehb.
Dungeon Siege 3
Dungeon Siege 3
L'attesa per poter mettere le mani sulla versione definitiva di Dungeon Siege 3 durerà ancora un po', ma la nostra prova ci ha reso più chiari i punti su cui si giocherà la sfida per capire se il titolo Obsidian sarà in grado di lasciare un segno profondo nel mondo dei videogame. QUalche problema tecnico da sistemare e un gameplay in bilico tra il classico "hack & slash" e un sistema un poco più ragionato, sono gli elementi da tenedere d'occhio. Giugno é alle porte e avremo finalmente le risposte alle nostre domande!