eFootball PES 2020

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Sul finire di una generazione è sempre difficile buttarsi in restyling completi, specialmente in un gioco di calcio. Una scelta che, parzialmente, Konami ha scelto di tradire. Con l’arrivo di PES 2020 assistiamo al cambiamento di nome di un brand storico che ha segnato il mondo delle simulazioni calcistiche su console; un nome che, con decisione, guarda ad un futuro che mira al mondo ell’esport. 

Per approfondire questi argomenti avremo tempo fino al 10 settembre, in attesa che Konami si sbottoni e ci offra qualche nuovo dettaglio su cui poter fare qualche ragionamento. Per ora, vi raccontiamo il campo, l’odore dell’erba, gli scontri di gioco, il sudore per la maglia e l’estetica del bel gioco: vi parliamo di gameplay.

eFootball PES 2020

Grazie a Digital Bros. abbiamo infatti avuto la possibilità di toccare con mano la stessa demo che molti dei nostri colleghi hanno potuto testare all’E3, con il grosso vantaggio di non avere intorno a noi tutto il frastuono tipico della manifestazione losangelina. 

Partiamo con una premessa doverosa: in questo articolo parliamo di sensazioni, e non di giudizi; svolgere qualche partita non è stata sufficiente per elaborare un commento articolato e sensato su quello che questo PES 2020 avrà da offrire, ma è stata comunque utile per intuire dove si potranno notare le migliorie più interessanti. 

Migliorie che, lo diciamo, sembrano esserci e che si sono mostrate senza particolari timidezze. In primis la fisica della palla, quella che maggiormente ci ha colpito durante le sei/sette partite svolte. Il lavoro fatto sotto questo aspetto dal team di sviluppo è davvero di pregevole fattura. La sensazione è quella di vedere una palla in grado di subire effetti dell’impatto, cambi di direzione in base agli effetti e più in generale tutte quelle forze che influiscono nel movimento della palla. 

A supporto di questa interessante caratteristica, c’è ovviamente una rinnovata gestione delle animazioni dei giocatori. Animazioni, che sono ovviamente influenzate da una caratteristica che abbiamo ormai imparato a conoscere molto bene, il first touch; senza dimenticare una novità interessante chiamata ispirazione. In pratica, alcuni dei giocatori più forti e conosciuti, avranno delle particolari skill, e proprio per questo motivo la squadra cercherà di mettere sempre il giocatore nelle migliori condizioni per poter esprimere queste sue skill. 

Stando a quello che abbiamo potuto provare, la cosa che ci ha convinto davvero tanto riguarda le animazioni di alcuni giocatori all’interno di determinati contesti della partita. Dall’attaccante che cerca a tutti i costi di proteggere la sua zona sfruttando il corpo, alle animazioni dei calci al pallone in controbalzo, fino ad arrivare agli scontri aerei che ci sono sembrati decisamente più fisici e credibili rispetto al passato. Quello che invece andrà verificato una volta che tra le mani avremo la versione definitiva del gioco è sicuramente la gestione dei cartellini da parte degli arbitri. Nelle partite da noi giocate ci sono sembrati piuttosto permissivi. 

Tra le altre novità che abbiamo potuto sbirciare c’è sicuramente la nuova inquadratura della telecamera. Un’immagine che ricorda molto da vicino quelle di taglio squisitamente televisivo. 

Quella da noi provata è ovviamente la punta di un iceberg che rimane ancora piuttosto misterioso. Le nuove modalità legate all’esport, una master league completamente rinnovata e l’annuncio di qualche novità come il match day, sono caratteristiche che potremo sviscerare solamente dopo che Konami si sarà sbottonata. Per ora possiamo dire che ci siamo divertiti, e non poco, con questo eFotball Pro Evolution Soccer 2020.

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