Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes, lo abbiamo provato!
Anteprima di Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes, alla scoperta dell'eredità del maestro Murayama
Eiyuden Chronicle: quanto c'è di Suikoden?
Nei cuori dei gamer della vecchia guardia, ci sono alcuni nomi che restano scritti indelebilmente: per chi è cresciuto a pane e JRPG, uno di questi è Yoshitaka Murayama, creatore della saga di Suikoden che tanti fan ha raccolto nel periodo in cui imperversavano le prime due PlayStation. La firma di Murayama ha fatto si che i primi tre capitoli della saga diventassero devi veri e propri capisaldi del genere, per quanto le vendite del brand non abbiano mai scalfito i risultati di altri titoli che stavano già esprimendosi in tre dimensioni. Separatosi da Konami dopo Suikoden 3, Murayama ha prestato la propria penna ad altri titoli non certo indimenticabili, continuando comunque ad essere uno dei producer di giochi di ruolo giapponesi più amati.
L'annuncio nel 2020 di un progetto Kickstarter da lui capeggiato, tra le fila del team Rabbit and Bear, ha attirato l'attenzione di tutti gli appassionati del genere anche perché Murayama è sempre stato chiaro: il suo nuovo gioco, dal titolo Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes era da considerarsi l'erede spirituale di Suikoden. Inutile dire che i risultati del crowfdunding furono ottimi e nel 2021 arrivò la ciliegina sulla torta: l'arrivo di 505 Games come editore. L'arrivo nei negozi fisici e digitali di Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes è atteso per il prossimo 23 Aprile, ma come ben sapete, la gioie per la sua uscita è stata funestata da un terribile evento: Murayama ci ha lasciato a soli 55 anni a causa di una malattia che purtroppo ha avuto la meglio su di lui. Difficile pensare ai videogame davanti a simili tragedie, ma il mondo va avanti ed è altrettanto importante che anche la sua eredità intellettuale trovi il suo spazio grazie agli altri componenti del Rabbit and Bear Studio. D'altro canto il lavoro di scrittura di Murayama era pronto da tempo e sicuramente aveva già pronto del materiale per i prossimi capitoli, ma questo non toglie la portata della tragedia.
Mentre passano i giorni che ci avvicinano all'uscita di Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes, abbiamo avuto l'occasione di giocare quello che possiamo definire come il suo prologo, con una versione beta su personal computer che ci ha tenuti impegnati per circa sette ore. Ma quali sono i motivi che hanno fatto la fortuna di Suikoden e che tutti si aspettano di vedere in Eiyuden Chronicle? Ovviamente stiamo parlando di un JRPG a turni che ha come punto di forza una lore di altissimo livello fatta di guerre, intrighi politici e la possibilità di utilizzare un numero spropositato di personaggi, all'epoca ben 108. Ognuno di questi elementi dovrebbe essere presente in Eiyuden Chronicle, ma ovviamente la nostra prova non può ancora darci conferma che tutto sia andato nel migliore dei modi, per quanto non facciamo mistero che quanto visto e giocato sembra essere perfettamente in linea con i precedenti lavori del maestro Yoshitaka. Il nostro protagonista è Nowa, o quantomeno è il personaggio che inizialmente useremo, ed è un ragazzo di campagna che decide di dover fare qualcosa di utile nella sua vita e si arruola nella guardia cittadina delle nazioni indipendenti, da sempre ai ferri corti con il potente impero di Galdean.
A dirla tutta, il periodo storico sembrerebbe essere favorevole alla pace, in quanto l'Impero e la lega delle nazioni paiono aver trovato delle basi su cui costruire una tregua. Galdean è infatti alla ricerca di alcune lenti runiche grezze, degli antichi artefatti che possono permettere utilizzi ben più utili delle classici lenti runiche su cui si basano quelli che chiameremmo poteri magici, e per trovarle ha bisogno dell'aiuto delle nazioni indipendenti. Il primissimo incarico nella guardia cittadina di Nowa è proprio quello di accompagnare, assieme ai suoi commilitoni, dei delegati dell'impero alla ricerca di una lente grezza. A capo degli inviati imperiali troviamo Seign, personaggio che nel seguito della storia acquisirà sempre più importanza. Si evince facilmente che la pace non è destinata a durare e che le strade di Segin e Nowa si incroceranno nonostante le enormi distanze di ceto e cultura, così come è chiaro che le lenti runiche grezze avranno un peso enorme nelle scelte politiche dei due schieramenti, ma a oggi è impossibile andare a capire se la storia saprà mantenere le altissime aspettative che abbiamo. Allo stesso modo, i personaggi che abbiamo incontrato sembrano avere buoni spunti di personalizzazione, ma dovremo capire se ci sarà una buona qualità di scrittura su tutti quelli che incontreremo.
Eiyuden Chronicle: un gameplay che arriva dal passato
Fatto salvo che un JRPG che sicuramente offrirà decine e decine (e decine) di ore di gioco non può essere giudicato da questa nostra breve prova, ci sono degli elementi che possiamo comunque estrapolare e fissare. Per prima cosa la grafica è un mix tra le tre dimensioni delle ambientazioni e il 2d dei personaggi. Senza dubbio il budget per creare il gioco non è stato stellare, ma la resa ha comunque i suoi pregi, principalmente per quanto riguarda i protagonisti, ben realizzati sia in game che negli art work, e il design dei boss che abbiamo affrontato. Un po' meno impegno è stato profuso negli ambienti, dove si nota una certa riproposizione di diversi asset, che noteremo spesso nei dungeon o dentro gli edifici. Abbastanza fastidioso anche l'effetto sfocatura utilizzato per la parte di orizzonte più lontana dalla nostra visuale e che, a nostro parere, indugia un po' troppo anche in fase di avvicinamento dei personaggi. Insomma, graficamente Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes svolge il compito e poco più, quantomeno per quel che possiamo aver visto a oggi, ma a riguardo sarebbe stato poco saggio attendersi chissà cosa, visto che sicuramente il progetto punta su altre qualità. Di gran lunga più soddisfacente il comparto audio che ci ha già fatto ascoltare ottime musiche e un discreto doppiaggio (giapponese o inglese) accompagnato da una graditissima traduzione dei testi in italiano
Per quanto riguarda il gameplay siamo esattamente al punto in cui ci eravamo lasciati con la produzione dei Suikoden targati Murayama: combat system rigorosamente a turni, esplorazione della world map e città da visitare tra negozi, quest e sub quest varie. Proprio il combat system sembra essere stato preso di peso dai primi Suikoden e potremo utilizzare i più di cento personaggi reclutabili in party di sei slot divisi in tre postazioni di prima linea e tre nelle retrovie. Una volta iniziato un combattimento (con incontri casuali) potremo scegliere se lanciarci in battaglia (anche in autobattle) o fuggire, con quest'ultima opzione che potrebbe risultare vincente o fallire, situazione che ci lascerebbe per un intero turno alla mercé del nemico. Seguendo una lista ben visibile nella parte alta dello schermo vedremo la sequenza di zioni, in modo da capire in che ordine si muoveranno i nostri personaggi e i nemici. Facendo i propri calcoli decideremo tutte le mosse da compiere riguardo alla nostra squadra e una volta prese le nostre decisioni daremo il via alla sequenza di tutti i turni. Inutile dire che questa scelta offre ampi margini di manovra dal punto di vista della tattica, visto che dovremo stare attenti a concentrarci tanto sulle nostre mosse tanto su quello che potranno fare gli avversari. I nostri personaggi hanno a loro disposizione delle mosse diverse sia dal punto di vista offensivo sia da quello difensivo, regalando ai combattimenti una varietà non indifferente. Va detto che giocando a difficoltà normale non abbiamo trovato particolari problemi nei combattimenti se non contro uno dei boss disponibili in questa demo, ma la presenza di tantissime opzioni legate al rendere più impegnativo il gioco permette di dar vita a esperienza adatte a qualsiasi tipo di gamer.
Non bisogna poi dimenticare le rune, oggetti che potremo far equipaggiare ai nostri eroi e che conferiranno magie o mosse speciali. Queste due tipologie di colpi saranno gestibili rispettivamente dai punti magia e dai punti abilità. I primi vanno gestiti con molta parsimonia, perché saranno ripristinabili solo in appositi punti di riposo o tramite oggetti, mentre i secondi si ricaricheranno con il passare dei turni. Non mancano i micidiali colpi combinati sfruttabili da personaggi in sintonia tra loro e siamo assolutamente curiosi come nel gioco completo si evolveranno le opzioni date tanto dalle altre rune che scopriremo, quanto dalle diverse mosse dei personaggi. Bisogna comunque dire che mancano alcune opzioni che avremmo gradito vedere: sarebbe stato utile poter velocizzare i combattimenti, quantomeno per snellire quelli più facili in cui incapperemo nella nostra esplorazione, inoltre si fa sentire la mancanza di poter salvare in qualsiasi momento del gioco, con i save point che sono legati solo a specifici punti o al salvataggio automatico che avviene quando si cambia area. Chi sta scrivendo ritiene che al giorno d'oggi anche le persone che riescono a ritagliarsi un breve lasso di tempo per giocare, in mezzo a mille impegni, meriterebbero di avere i mezzi per salvare le proprie partite in modo da non perdere i propri progressi se ci fosse la necessità di doversi staccare dal controller, ma sembra proprio che in questo caso ci sia ben poco da fare a riguardo.
Arrivati alla fine di questa anteprima, ammettiamo che ci siamo trovati davanti esattamente a quel che ci aspettavamo: un JRPG dal grandissimo potenziale per quanto creato con un piccolo budget. Attendere il 23 Aprile significherà proprio scoprire se il potenziale di cui sopra riuscirà a tramutarsi in solide certezze. Passeremo facilmente sopra su qualche carenza grafica, ma quello che vogliamo sono due cose: una trama in grado di rapirci e un gameplay solido e ben studiato. Ancora qualche settimana e scopriremo sin dove può arrivare Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes!