Empire: Total War

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Maestosità. Tra l'altro, con quel nome, Empire non poteva che ammaliare, stupire, in una parola conquistare. E' il quinto capitolo della serie Total War, opera di Creative Assembly, scuola di sviluppatori capace di capire, nel lontano 2000 (detto così fa un certo effetto), la potenza di una struttura di gioco che combinasse una gestione a turni accurata ma talmente intuitiva che permetteva di poter gestire con due clic enormi imperi e lo charme di sterminati campi di battaglia in cui le unità non venivano più gestite singolarmente, ma in gruppi di cento,cinquanta, venti uomini scelti. Quelli che sopravvivevano, insomma.

Stavolta verremo catapultati nell'età napoleonica, ma il gioco esce in Europa il 6 Febbraio dell'anno prossimo. Ci sono più di cinquanta fazioni giocabili, ma non più di una decina accessibili fin da subito. Ci sono due campagne: in una la mappa coprirà un'area immensa, che va dall'India al Nord America passando per Nord Africa, Europa e parte del Sudamerica, in un'altra solo una parte dell'America, quella dove si combatté la guerra di Secessione. Un po' confusi, vero? Ora ci chiariamo...



STRATEGIA - Rivista da capo a piede quella che siamo soliti chiamare la mappa strategica: ci saranno infatti, in ogni provincia, una capitale e altre città di minore importanza, e anche il sistema di tasse sarà diversificato: potremo scegliere a quale delle tre classi sociali (nobili, borghesi o popolino) riservare le accise più proibitive e quale classe privilegiare, con tutti i risvolti sociali e politici del caso. Ma la grande novità, state a sentire, sarà che ora, oltre ai forti e alle torri di guardia, avremo anche la possibilità di costruire nuove città sulla mappa, le cui caratteristiche varieranno a seconda del luogo di fondazione: una città di pescatori, che potrebbe diventare un rigoglioso porto, piuttosto che una comunità di solerti contadini o di montanari.

Come possiamo inoltre vedere dai primi screen, la definizione degli agenti e delle unità che opereranno nella mappa a turni, aldilà del lato prettamente grafico, si é ulteriormente impreziosita. Un esempio su tutti sia il fatto che ora gli edifici commerciali di una città sono visibili senza dover aprire la pergamena della provincia, e di conseguenza saranno anche più vulnerabili a incursioni o assedi nemici. Di contro sembra che spie, sacerdoti, e tutto ciò che era collegato con l'intelligence non saranno più conrollabili direttamente, ma attraverso ordini non direttamente visibili sulla mappa di gioco ma comunque influenti.

Non parliamo della politica senza cognizione di causa: la scelta della forma di governo, la soddisfazione della popolazione, le scelte dei ministri e dei consiglieri ricopriranno un ruolo importantissimo, in alcuni ruoli addirittura storicamente caratterizzante: nel caso della Rivoluzione Francese, essa avverrà quando lo sfruttamento (insieme ai privilegi dei nobili e dei nuovi borghesi, potremmo ipotizzare) del popolo francese arriverà a livelli insopportabili, similmente nella campagna “estesa” gli Stati Uniti nasceranno se i governanti inglesi si dimostreranno degli incompetenti (prevediamo in questo caso la questione economica sia più rilevante).



Potremo addirittura scegliere la forma di governo che riteniamo più adatta alla situazione tra Repubblica, Monarchia Assoluta e Costituzionale, e una volta che si sarà verificata una ribellione decidere da che parte stare.

E sul fronte Intelligenza Artificiale? Si sta cercando di legare più strettamente le scelte diplomatiche alle scelte effettivamente fatte sulla mappa dalle fazioni con cui tratteremo: dopo aver visto la mezza delusione (diplomaticamente parlando) di Medieval 2, ci sa tanto di promessa elettorale, ma prendiamola per buona.

Dagli sviluppatori sappiamo anche che si é cercato di dare maggiore rilievo alle scelte in campo economico-commerciale. L'Ottocento fu l'epoca dell'esplosione del colonialismo, e il modo con cui verrà affrontata questa questione varierà da regione a regione. Spesso, ci tengono a ricordare alla Creative Assembly, erano gli europei che si facevano la guerra tra di loro, mentre i contadini più poveri in generale erano all'oscuro di ciò che succedeva a livello politico, limitandosi a passare da un padrone ad un altro. Minore attenzione é invece dedicata al ruolo del Papa e in generale, come già detto, delle religione: dopotutto siamo nell'epoca dell'Illuminismo.

SUL CAMPO - Nel Settecento e in misura di certo maggiore nel secolo successivo le armi da fuoco acquisirono il monopolio tecnologico del campo di battaglia. Se questo portò conseguenze sul lato architettonico per quel che riguarda i sistemi di difesa (mura basse, larghe e inclinate al punto giusto per smorzare i colpi delle colubrine e delle bombarde nemiche durante gli assedi) sconvolse gli equilibri dei campi di battaglia.

Questi ora diventano teatro di scontri a breve distanza tra file di moschettieri che, in modalità e con tattiche diverse, aprono il fuoco in direzione del nemico e ricaricano, finché la fortuna glielo permette. La cavalleria, alle tradizionali cariche corpo a corpo, affianca tattiche mordi e fuggi: maestri furono gli Ironside di Cromwell, ottimi discepoli saranno i “Commandos” sudafricani di fine Ottocento. Ma nel mezzo, nella travagliata epoca che é presa in esame da Empire, ci si domanda come possa ancora lo scontro corpo a corpo avere tanta importanza.

Un chiarimento é doveroso: nonostante l'introduzione delle cartucce preconfezionate che riducevano notevolmente gli angoscianti tempi di ricarica, il moschetto era un'arma piuttosto inefficace. Grande importanza assuem quindi in Empire il ruolo della baionetta, considerata all'epoca un capolavoro logistico, capace di fondere in un arma la possibilità del fucile di colpire a distanza e la possibilità di difendersi agilmente (prima si doveva girare il fucile e usare il calcio dell'arma, per intenderci) nel corpo a corpo col nemico e durante le cariche di cavalleria. Ma la baionetta non si poteva utilizzare durante gli scontri a distanza, poiché intralciava le operazioni di ricarico. Andava quindi issata preventivamente.



Empire: Total War

Empire: Total War

Il quinto capitolo della seria preannuncia succose novità dal punto di vista della gestione economica e urbana, introducendo la grande novità delle battaglie navali e la massiccia novità rappresentata dall'introduzione delle armi da fuoco sul campo di battaglia. Nel mezzo dei grandi avvenimenti che forgeranno l'Europa come la conosciamo oggi, i nostri moschetti faranno la differenza.

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