Empires: Dawn of the Modern World
Puntualizzo sin da ora: siamo di fronte ad un potenziale capolavoro. Gli appassionati di strategici storici un tempo uniti all'ombra della saga Age of Empires sono ancora alla ricerca di un degno successore, è possibile che questa sia la volta buona? Si, è possibile, garanzia e sostegno di tale causa è la presenza nel team del geniale Rick Goodman, creatore degli Age of Empires e di Empire Earth, coadiuvato da Richard Bishop. Detto questo sorge comunque spontaneo il timore di trovarci tra le mani l'ennesimo clone, ma in verità l'idea è originale e le innovazioni molteplici. Mille anni di storia (dal medioevo alle guerre mondiali) per dominare il globo, sette civiltà tra loro completamenti differenti e dulcis in fundo una grafica veramente mozzafiato. Già premiato tra i migliori strategici nella recente manifestazione dell'E3: Empires Dawn of the Modern World.
L'idea di poter combattere nello stesso gioco con cavalieri bardati e con tank corrazzati non fa più scalpore, Empire Earth ha aperto un sentiero che è stato allargato con maggior efficacia da Rise of Nations, senza comunque mai arrivare a soddisfare totalmente la critica, specialmente in Europa. Empires è il terzo titolo di questa categoria, ma è tutt'altro che un clone. Graficamente potrei parlare di un Empire Earth potenziato e migliorato nei particolari, davvero gradevole, screenshot alla mano. Tralasciando la parte estetica che in fin dei conti negli strategici ha un'importanza relativa, la giocabilità e l'originalità non promettono malissimo. Trattandosi di un'anteprima non vorrei sbilanciarmi eccessivamente, ma è certo che non si tratta del solito noioso mutamento da clava a fucile laser, la tediosa corsa allo sviluppo tecnologico durante la quale il più veloce è insignito d'alloro.