Enslaved

di Fabio Fundoni
La strana coppia
Ci sono eroi che combattono per salvare qualcuno, altri che cercano la vendetta, alcuni che sfidano la morte semplicemente per dimostrare di essere i migliori. Monkey non é nulla di tutto questo. Monkey cerca semplicemente di vivere alla giornata senza porsi troppi problemi, tra una corsa con la sua adorata motocicletta e qualche lavoretto per procurarsi lo stretto necessario. Ma nel nostro mondo, tra centinaia e centinaia di anni, la sopravvivenza non sarà affatto da prendere sottogamba, visto che ormai il genere umano é ridotto a vivere nascosto, oppresso e sfruttato da una nuova categoria di robot intelligenti giunti non solo a seminare la classica distruzione su tutto il pianeta, ma persino a schiavizzare l'umanità stessa.



Così Monkey si ritrova prigioniero in una delle tante astronavi-galere degli schiavisti, ormai sicuro di essere arrivato al capolinea della sua esistenza libera. Il destino però ha per lui in serbo ancora qualcosa d'importante e, durante un sabotaggio da parte di una misteriosa ragazza, Monkey riesce a sfuggire... o meglio a sopravvivere al precipitare della nave, non senza rimediare una bella botta sul terreno e perdere conoscenza. Meglio che morti, direte voi, ma al risveglio il nostro eroe si scopre in compagnia di Trip, la sabotatrice di cui sopra, oltre che ad avere una nuova fascia applicata alla testa, non un abbellimento modaiolo, ma un congegno che lo rende schiavo di lei. Ebbene si, ora Monkey si ritrova a dover obbedire a qualsiasi ordine della bella Trip, pena la morte dopo atroci dolori provocatigli dalla fascia.

Insomma, la situazione é quantomeno irritante, ma ci si può fare davvero poco. Le richieste di Trip sono chiare, se Monkey l'aiuterà a tornare al suo villaggio sana e salva, lei lo libererà. D'altro canto, per amore o per forza, Monkey non può fare altro che difenderla e proteggerla: se Trip dovesse morire si esaurirebbe il loro collegamento neurale con conseguente esplosione della fascia di controllo e fine dei giochi anche per il nostro muscoloso protagonista. Inizia così uno dei connubi più strampalati e forzati del mondo dei videogame.

Coccodrilli e scimitarre non riescono a fermare Monkey!”
Dopo il sin troppo discusso Heavenly Sword torna il team dei Ninja Theory, questa volta impegnato a lavorare sia su PlayStation 3 che Xbox 360, nuovamente però dedito al genere action in terza persona, anche se con i dovuti cambiamenti e l'occhio puntato non solo al combattimento. Nostro compito sarà appunto quello di guidare Monkey e riuscire a portare Trip a casa (con naturali evoluzioni di trama che non vi sveliamo), in quello che si rivela una continua, o quasi, collaborazione tra i due personaggi. Mokey é forte, capace di combattere e compiere arrampicate ai limiti del possibile, mentre Trip é tutto fuorché capace di difendersi, maestra invece nell'utilizzare la tecnologia per aprire porte, riparare congegni e analizzare le varie situazioni, consigliandoci al meglio sul da farsi.

Tra noi e la salvezza, una legione di robot assetati di sangue, pronti a scovarci grazie ai loro sensori e renderci poltiglia fumante. Per sconfiggerli Monkey é dotato del suo fedele bastone, un'arma capace sia di infliggere poderosi danni corpo a corpo che spare cariche al plasma in grado di stordire o danneggiare il nemico, a patto di trovare le giuste batterie per ricaricarlo, un po' come un normale fucile laser. Il combattimento, sebbene non sia tutto, é infatti molto importante nell'economia del gioco, e ci pone in una situazione in cui dovremo barcamenarci tra coperture automatiche (basterà avvicinarsi a muri e simili) e scontri con i robot, presenti in una manciata di tipologie che vanno dai modelli può semplici ai boss più difficili. Con la possibilità di portare colpi deboli, forti, stordenti e simili, le fasi di lotta non sono parse poi troppo complicate, vista una tendenza del nemico di utilizzare una limitata lista di pattern, lasciandoci quindi la possibilità di attendere il giusto momento per sferrare l'attacco.




Facile ma non facilissimo, soprattutto quando ci troveremo a dover camminare attraverso il fuoco nemico senza avere a disposizione munizioni per colpire da lontano. Non preoccupatevi però, anche se doveste morire ci sarà sempre il ceckpoint più recente a rimettervi in gioco senza perdere troppo tempo. Se il bastone non vi fa sentire abbastanza sicuri sappiate che avrete un altro gadget molto potente al vostro fianco, cioé Nuvola. Stiamo parlando di una specie di skateboard d'energia in grado di farvi viaggiare a velocità elevatissima così da sfuggire dal pericolo o raggiungere luoghi altersì inaccessibili anche se, per qualche oscuro motivo, Nuvola non funziona sempre, facendosi spesso trovare fuori uso, logicamente in base alle necessità di gameplay scelte dal team di sviluppo.

Altissima!
Monkey però é anche un ottimo arrampicatore e mostra una agilità degna di una scimmia, riuscendo a sfruttare appigli che risulterebbero impossibili o inarrivabili per qualsiasi altro essere umano. Si sviluppa così il leit motiv del gameplay, basato sulla combinazione tra le capacità fisiche si Moneky e le abilità di Trip. La ragazza si rivela discretamente utile, potendo distrarre il nemico o indicarci i vari punti deboli dei robot, senza scordare la possibilità di ricevere dettagliate mappature delle zone in modo da evitare mine e altri pericoli. A dire la verità però, l'azione generale non mostra molta adrenalina, basandosi più che altro su movimenti e situazioni fisse. In ogni livello é sempre ben chiaro quello che si deve fare al punto che, quando dovremo scalare una costruzione o una parete rocciosa, vedremo persino brillare gli appigli da utilizzare, in modo da non avere alcun margine d'errore.

Impossibile anche cadere, motivo per cui il lato “platform” del gioco rimane bello da vedere ma abbastanza sterile per quel che riguarda il divertimento, utile però a spezzare il ritmo tra un combattimento e l'altro. Limitata anche la fase esplorativa, che ci offre semplicemente qualche breve digressione dalla strada principale, giusto per raggiungere bonus particolari (di cui non vogliamo svelarvi nulla) e globi d'energia, importantissimi per permettere a Trip di migliorare il nostro equipaggiamento grazie alle sue capacità tecnico-informatiche. Insomma, l'esperienza risulta abbastanza lineare e, come detto in precedenza, anche il combat system si adegua al trend.

Il vero traino di Enslaved pare essere la trama, capace di interessare e prendere più di una svolta inattesa. Il particolare rapporto che si crea tra i due personaggi pone il giocatore in una situazione delle forti connotazioni empatiche, portandolo a immedesimarsi in Monkey e a porsi verso Trip da vari punti vista. Amica da aiutare? Aguzzina pronta unicamente a sfruttarci? Il turbine di emozioni prosegue con l'avanzamento dell'avventura, confermando i Ninja Theory come ottimi story teller. Molti poi non faranno fatica a notare che il team ha voluto prendere spunto dalla famosissima leggenda di Sun Wukong (Son Goku in Giappone), lo Scimmiotto di Pietra cinese che é stato fonte d'ispirazione di decine di opere come Dragon Ball o Saiyuki. Basta uno sguardo per notare le movenze scimmiesche di Monkey, il suo bastone magico, una fascia che pare una coda e Nuvola, chiare prove dell'omaggio degli sviluppatori all'antico racconto.

Enslaved si presente così come un gioco estremamente guidato, senza particolari innovazioni ma la capacità di divertire e saper ammaliare l'utente, soprattutto per quel che riguarda il target di chi antepone trama e spettacolarità alla complessità del gameplay. Basta un tasto per finire un avversario con un colpo cinematografico, ma spesso ci si perde nella qualità dell'azione e del contesto, pronti a ripartire per scoprire quello che ci aspetta nel prossimo capitolo.

Uno sguardo all'aspetto del futuro
Non scopriamo certo oggi le qualità dei Ninja Theory per quanto riguarda il lato tecnico ed Enslaved non fa eccezione. Gli scorci paesaggistici sono davvero ottimi e le ambientazioni risultano ispiratissime, grazie ad un sapiente mix di elementi che danno vita a posti come la nostra New York ormai diroccata e quasi del tutto ricoperta dalla vegetazione che domina incontrastata. I personaggi non sono da meno, con una caratterizzazione non troppo innovativa ma buona, arricchita da animazioni fluide e piacevolissime alla vista. Il codice messo a nostra disposizione ha mostrato qualche rallentamento e alcuni errori di compenetrazione, ma stiamo parlando di una versione non completa del gioco, quindi nulla vieta che simili problemi vengano corretti all'arrivo nei negozi. Di alto livello anche il sonoro, grazie a ottime musiche e, soprattutto, ad un doppiaggio in italiano estremamente riuscito che, a nostro parere, non sfigurerebbe nemmeno al cinema. D'altro canto la narrazione, che appare come fattore primario di questa produzione ludica, non può che bearsi di questa qualità tecnica.