L'anteprima di Eternights tra combattimenti e amore!
Abbiamo provato il gioco che mescola dating game e action!
Mescolare ricerca dell'amore e combattimenti? Ci pensa Eternights!
Tra un titolo tripla A e l’altro, capita sempre più spesso di imbattersi in produzioni potenzialmente interessanti e questo è proprio il caso di Eternights, titolo sviluppato dallo Studio Sai che, a dirla tutta, fonda le sue basi su un'unica persona, tale Jae che ci assicura che per quanto sia lui l’incarnazione dello studio, sia riuscito ad avvalersi di alcuni aiuti esterni per il suo progetto. Insomma, uno studio composto da un unico elemento a tempo pieno, nonostante non sia il solo ad aver messo le mani in Eternights... se non è questa la rappresentazione per il gaming, allora non so cosa possa esserlo. Atteso per il prossimo 21 Settembre su personal computer, PlayStation 4 e PlayStation 5 a un prezzo di 29,99 euro, Eternights propone un gameplay che cerca di unire i dating game agli action in stile Devil May Cry. Impossibile non essere incuriositi da questa formula, complice uno stile anime marcatissimo, rafforzato dai video di intermezzo che sembrano essere presi di peso da una serie nipponica di alta qualità. Abbiamo potuto mettere mano alla versione preview del gioco per personal computer e ci siamo buttati a capofitto per capire pregi e difetti di questa particolare produzione. La trama è presto spiegata: il nostro protagonista sembra non essere proprio un grande rubacuori e cominciamo la storia con il nostro amico Chani che cerca di iniziarci al mondo delle app per appuntamenti. Nemmeno il tempo di prendere confidenza con certe meccaniche, che il mondo sembra essere catapultato in una apocalisse in cui un virus non ben specificato sta tramutando le persone in mostri e, come da copione, noi facciamo parte dei pochi sopravvissuti.
Ci ritroviamo insieme a Chani in un rifugio, ma ben poco ci è chiaro di quello che sta succedendo all’esterno. Quando ci troviamo a mettere il naso fuori dalla porta blindata ci si para davanti una situazione desolante: quasi tutte le persone sembrano essere state tramutate in mostri e gli unici sopravvissuti sembriamo essere noi, il nostro amico e due ragazze di cui una è Yuna, una famosissima idol per cui Chani e mezzo mondo farebbero follie, il tutto condito con un mucchio di misteri che girano intorno alla pandemia. Gli eventi, però, non sono ancora precipitati del tutto e in breve il nostro protagonista incontrerà un personaggio sconosciuto (di quelli in stile fighissimo tipo Sephirot di Final Fantasy 7) che gli amputerà il braccio destro, al cui posto comparirà una mortale arma di energia che sembrerà essere l’unico modo per sconfiggere gli infetti. Si, adesso si che gli eventi sono effettivamente precipitati... e l'’intreccio narrativo si arricchisce, inoltre, di una presenza femminile metafisica che sembra aver preso contatto con noi, per quanto non sia ancora chiaro quali siano i suoi obiettivi. L’incipit è abbastanza classico e ci vede catapultati in mezzo a una situazione estremamente complicata, ma dotati di nuovi poteri sovrumani che potranno esserci utili per riuscire a trovare il bandolo della matassa.
Dopo una prima fase di gioco estremamente interlocutoria, ci siamo ritrovati in quella che dovrebbe essere la nostra situazione cardine in Eternights: da un lato una “base operativa” rappresentata da un treno/bunker ideato per la sopravvivenza dei cittadini scampati all’infezione, dall’altra la presenza di livelli esterni dove l’unico modo per sopravvivere è scatenare i poteri legati alla nostra nuova arma. Proprio in queste due situazioni convive il doppio gameplay di Eternights: la gestione dei rapporti con gli altri sopravvissuti, e le sessioni di gioco action dove combattere contro gli infetti e risolvere qualche semplice enigma ambientale. Di entrambe abbiamo potuto avere solo un assaggio, per cui possiamo solo presentarne le meccaniche senza addentrarci in profondità.
Il sistema “dating” ci da modo di parlare con gli altri personaggi e di poter dare diverse risposte durante le discussioni, con ognuna di queste che andrà ad assegnarci un punto in una specifica skill sociale in quello che sembra essere un sistema che va a formare la nostra personalità e allo stesso tempo disegnare il rapporto con gli altri (si nota una certa ispirazione a Persona). A quanto visto, ad esempio, potremmo dare una risposta che farà salire il nostro livello di coraggio, ma allo stesso tempo potrebbe non incontrare i gusti di Yuna o di una delle altre ragazze, allontanandoci dalla ricerca dell’anima gemella. Questa parte del gameplay non dovrebbe essere fine a se stessa, in quanto più entreremo nelle grazie di un altro personaggio, più sbloccheremo specifici bonus o poteri o, quantomeno, questo è successo proprio alla fine del nostro tempo a disposizione nella demo, dove dopo una chiacchierata con Yuna abbiamo guadagnato alcune skill che però, avendo esaurito la disponibilità della demo, non abbiamo potuto testare sul campo.
A quanto abbiamo potuto vedere, il combat system di Eternights prende a piene mani da titoli come Devil May Cry e punta molto sul tempismo delle proprie azioni rispetto a quelle degli avversari, con la schivata perfetta che permetterà di rallentare il tempo di azione degli avversari e ci permetterà di scatenare le nostre combo migliori, a cui potremo concatenare colpi letali attivabili con quick time event, cioè la pressione a tempo di specifici pulsanti. Una occhiata ai menù svela la presenza di tante abilità da sbloccare che renderanno probabilmente varia l’esperienza di combattimento, ma per ora possiamo solo segnalare che il sistema di collisioni sembra buono, mentre il motore fisico ci pare un po’ leggerino, con colpi e personaggi che non riflettono a pieno quello che dovrebbe essere il loro "peso specifico". Per quanto riguarda entrambe le fasi di gioco, ci riserviamo di testare la versione definitiva così da comprendere la profondità di ognuna e capire se saranno ben bilanciate tra loro o ci sarà una preponderanza di una sull'altra.
Il comparto tecnico, a oggi, vive di una doppia identità: da un lato pensare che tutto questo sia stato creato con un unico sviluppatore a tempo pieno è abbastanza sorprendente, dall'altro manca ancora una rifinitura soprattutto grafica, visto che con una configurazione di tutto rispetto (Ryzen 5700X con 16 giga di ram e una GeForce 3060 da 12 giga) non sono mancati scatti, tearing e persino momenti in cui il sonoro è saltato, nonostante la qualità visiva non sia assolutamente eccelsa, ma l'impatto grafico sia più che altro simile a produzioni dell'epoca PlayStation 3. Segnaliamo però che Eternights è figlio di uno sviluppo che gronda amore per il gaming giapponese da tutti i pori e non manca l'attenzione per l'utenza: c'è persino la traduzione dei testi in italiano, elemento non scontato in progetti low budget come questo. La narrazione pare essere capace di alternare momenti seri ad altri più "spicy" e svagati, tra battute a doppio senso e situazioni più profonde. Noi ci siamo segnati sul calendario il 21 Settembre, perché Eternights potrebbe rivelarsi uno di quei titoli che, a prescindere dal basso budget, potrebbe regalarci più di una gioia. Voi non siete mai andati alla ricerca di una fidanzata durante una apocalisse?