Evil Genius

di Simone 'Simplo' Murtas
Fu nel periodo fra il 1997 e il 1999 che la Bullfrog presentò sul mercato Dungeon Keeper e Dungeon Keeper 2, due manageriali fra i più riusciti ed originali. Finalmente il giocatore poteva diventare "cattivo", vestendo i panni del diabolico possessore di un sotterraneo pieno di creature sadiche e malefiche. Scopo del gioco era quello di difendere i tesori più preziosi dai soliti "buoni": da paladini, eroi e cavalieri vari. Tutto era condito da una riuscitissima atmosfera a metà fra l'ironico ed il gotico, con tanto di caverne ed antri bui, umidi e unti, mostri di ogni sorta e possibilità di essere maledettamente malvagi, torturando i prigionieri con tremendi schiaffoni o attraverso l'utilizzo di macchine diaboliche. Nessuno, dopo il successo targati Bullfrog, ha osato riproporre qualcosa di simile o, se anche ci ha provato, non c'è riuscito (vedi Ghost Master).


I fan dei due titoli della Bullfrog possono ora tirare un sospiro di sollievo perché la struttura di gioco e i principi di Dungeon Keeper hanno ispirato la creazione di un nuovo gioco: Evil Genius. Questa volta l'ambientazione non è quella tipicamente fantasy dei titoli citati, ma una non meno suggestiva e divertente atmosfera da film di spionaggio degli anni '60. Evil Genius (genio diabolico), infatti è il termine che identifica il protagonista che altri non è che il tipico "malvagio" dei film del genere, cioè il "Numero Uno" di un'organizzazione che vuole conquistare il mondo. Si tratta di un ciccione pelato, vestito di grigio (ricorda molto il Dr. Male di Austin Powers) che ha come obbiettivo quello di sottomettere il pianeta ai propri capricci. Per farlo, ovviamente, dovrà mettere in piedi una base segreta, un esercito personale e dotarsi delle armi più moderne e devastanti. Per risultare carismatico verso i propri sgherri e acquisire credibilità, sarà necessario arredare opportunamente il proprio rifugio, facendo sfoggia di scrivanie piene di controlli elettronici, preziose e introvabili opere d'arte, cartine del mondo con tante lucette e, ovviamente, belle ragazze.

Indispensabile, inoltre, circondarsi di un paio di uomini fidati e altrettanto "particolari", come il gigantesco nero con capigliatura "funky" invincibile con la pistola, il silenzioso e glaciale giapponese in kimono dalla spada mortale e altri strani personaggi, tutti più o meno sullo stile dei tipici nemici di James Bond. (Oddjob, il cinese col cappello mortale di Goldfinger su tutti). Gli avversari non sono da meno: si va dal soldato speciale al paracadutista, senza dimenticare citazioni d'eccezione, come le spie in pieno Bond-style, o il personaggio di Jet Chan, che ricorda molto da vicino il Bruce Lee visto in "I tre dell'Operazione Drago". Uno dei maggiori divertimenti che si possono trarre dalle partite giocate a Evil Genius è, come nel caso di Dungeon Keeper, la possibilità di prendersela con i nemici maltrattandoli, torturandoli e sbeffeggiandoli in ogni maniera. Non si tratta di attività cruente o violente, comunque, perché qualsiasi azione, anche la più perfida e sadica, è mitigata dall'alone ironico che pervade tutto il titolo. Insomma, sostenere che Evil Genius è un gioco violento sarebbe un pò come dire che i film di Austin Powers sono cruenti.

Il sistema di gioco, come citato in precedenza, è molto simile a quello Dungeon Keeper e, con le dovute differenze, è sostanzialmente quello di un manageriale. Occorrerà trovare le risorse per finanziare la costruzione della propria base che dovrà prevedere alloggi, cucine e palestre d'allenamento per i propri scagnozzi, oltre che armerie, stanze blindate e simili per gestire armi e preziosi. Le celle frigorifere saranno indispensabili per contenere i cadaveri che inevitabilmente fioccheranno numerosi non appena avverranno i primi scontri con i nemici.