Extermination

DETTAGLI DI GIOCO
Sviluppato dal team interno a SCEI (Sony Computer Entertainment Incorporated) che risponde al nome di Deep Space, Extermination rientra a pieno diritto nel genere delle avventure "survival horror", cercando infatti di unire azione, atmosfera e dialoghi con argomentazioni del tutto truculente e misteriose. Gli elementi da tipico b-movie ci sono tutti, resta da vedere se e come saranno fusi tra di loro. A differenza di Onimusha, ma similarmente a quanto successo con Resident Evil: Code Veronica Complete, Extermination offre una grafica completamente tridimensionale, ivi incluse le telecamere che possono muoversi liberamente seguendo il personaggio come meglio gli aggrada. Il sistema di controllo é stato particolarmente studiato dal team Deep Space, che assicura di aver ottenuto un ottimo equilibrio tra immediatezza e velocità di utilizzo nei casi più disperati. Un elemento simile deve forzatamente essere curato nei minimi particolari in un titolo quale Extermination che, nelle intenzioni degli sviluppatori, offre una serie di momenti tipicamente "action" anche più marcati (dal punto di vista quantitativo) rispetto ai suoi diretti concorrenti e ispiratori

Pur non diventando un vero sparatutto alla Dino Crisis 2, insomma, Extermination dovrebbe offrire molte situazioni in cui corpi sbudellati, poltiglie verdi e proiettili impazziti riempiranno lo schermo. Le ambientazioni saranno naturalmente diversificate tra di loro, rimanendo comunque piuttosto coerenti e legate dalla locazione della base, una sorta di bunker tecnologico nel bel mezzo dell'antartico. In questo senso Extermination potrebbe ricordare da vicino sia Alien, sia, ancor di più, il mai troppo osannato "The Thing" ("La Cosa" in Italia). L'aspetto tecnico sembra discretamente curato, soprattutto per quel che riguarda i volti e i dettagli dei modelli poligonali con cui sono ricostruiti i personaggi. Meno efficiente e apprezzabile risulta invece la risoluzione (ancora afflitta da scalettature) e il dettaglio offerto dalle ambientazioni in alcuni casi, con elementi in 3D realizzati forse in maniera troppo semplice e conditi da texture che non appaiono ancora al livello di quanto può fare il complicato hardware della PlayStation 2