Extermination
ASCENSORI? ANCORA ASCENSORI?!?
Ebbene si, anche questa volta dovremo prendere un ascensore, e non sarà l'ultimo visto che da quanto abbiamo constatato gli ascensori in questo gioco proprio non mancano. Nulla di male, per carità, lo diciamo solo per introdurre un po' il discorso sul gameplay, che nel genere dei survival horror poggia spesso su tre pilastri: puzzle, porte chiuse e ascensori, più qualche sezione vagamente di abilità che non guasta mai. A differenza del precursore Resident Evil (i cui enigmi sono sempre stati unanimemente riconosciuti tra i più facili del genere) in Extermination di enigmi non dovrebbero essercene, e la nostra abilità dovrà semmai essere messa alla prova in altro modo. Gli espedienti escogitati dai ragazzi del team Deep Space risiedono principalmente in una maggiore frenesia dell'azione, laddove in Resident Evil si puntava soprattutto sull'effetto sorpresa, e in una maggiore e più complessa interazione con gli ambienti di gioco, interamente tridimensionali. Sul primo punto non si può non dar atto agli sviluppatori di aver imboccato la giusta via: Extermination é effettivamente tra i survival horror più adrenalici e basa tutto il suo potenziale sull'azione pura e semplice, condita da una atmosfera intrigante e ben studiata. Fino all'arrivo dei primi mostri, infatti, la tensione va sempre ad aumentare, alimentata dalle ottime location di gioco e dalla colonna sonora appropriata; dopo, il fattore tempo inizia a giocare un ruolo decisivo, costringendoci ad azioni veloci e guardinghe allo stesso tempo
Basta infatti un solo contatto con le misteriose creature che infestano la base per rimanere, come si suol dire, fregati. L'infezione che ci viene loro trasmessa aumenta col tempo e può essere fermata solo in un particolare luogo della base e con l'uso di un particolare vaccino. A questo aggiungete la modesta quantità di "camere di salvataggio" presenti, l'assoluta scarsità di proiettili per il nostro fucile e la subdola intelligenza artificiale a capo dei nostri nemici per avere un quadro della situazione. Non é il caso di sbilanciarsi prima di avere tra le mani la versione finale, ma possiamo con sicurezza affermare che in Extermination il livello di difficoltà é calibrato decisamente meglio che in altri titoli, e permette di non cavarsela tanto facilmente. Sulla trama, da quanto abbiamo visto, si può dire che gioca un po' troppo allo scoperto, almeno inizialmente, ma confidiamo come minimo in qualche colpo di scena andando avanti. Buono anche il sistema di controllo, che fa discreto uso dello stick analogico, mentre la "regia" digitale non ci ha, almeno per adesso, convinto fino in fondo. Non che ci aspettassimo un nuovo Metal Gear Solid, sia chiaro (per quello siamo già in fila dal negoziante...), ma su questo versante c'é sicuramente margine per migliorare
Ebbene si, anche questa volta dovremo prendere un ascensore, e non sarà l'ultimo visto che da quanto abbiamo constatato gli ascensori in questo gioco proprio non mancano. Nulla di male, per carità, lo diciamo solo per introdurre un po' il discorso sul gameplay, che nel genere dei survival horror poggia spesso su tre pilastri: puzzle, porte chiuse e ascensori, più qualche sezione vagamente di abilità che non guasta mai. A differenza del precursore Resident Evil (i cui enigmi sono sempre stati unanimemente riconosciuti tra i più facili del genere) in Extermination di enigmi non dovrebbero essercene, e la nostra abilità dovrà semmai essere messa alla prova in altro modo. Gli espedienti escogitati dai ragazzi del team Deep Space risiedono principalmente in una maggiore frenesia dell'azione, laddove in Resident Evil si puntava soprattutto sull'effetto sorpresa, e in una maggiore e più complessa interazione con gli ambienti di gioco, interamente tridimensionali. Sul primo punto non si può non dar atto agli sviluppatori di aver imboccato la giusta via: Extermination é effettivamente tra i survival horror più adrenalici e basa tutto il suo potenziale sull'azione pura e semplice, condita da una atmosfera intrigante e ben studiata. Fino all'arrivo dei primi mostri, infatti, la tensione va sempre ad aumentare, alimentata dalle ottime location di gioco e dalla colonna sonora appropriata; dopo, il fattore tempo inizia a giocare un ruolo decisivo, costringendoci ad azioni veloci e guardinghe allo stesso tempo
Basta infatti un solo contatto con le misteriose creature che infestano la base per rimanere, come si suol dire, fregati. L'infezione che ci viene loro trasmessa aumenta col tempo e può essere fermata solo in un particolare luogo della base e con l'uso di un particolare vaccino. A questo aggiungete la modesta quantità di "camere di salvataggio" presenti, l'assoluta scarsità di proiettili per il nostro fucile e la subdola intelligenza artificiale a capo dei nostri nemici per avere un quadro della situazione. Non é il caso di sbilanciarsi prima di avere tra le mani la versione finale, ma possiamo con sicurezza affermare che in Extermination il livello di difficoltà é calibrato decisamente meglio che in altri titoli, e permette di non cavarsela tanto facilmente. Sulla trama, da quanto abbiamo visto, si può dire che gioca un po' troppo allo scoperto, almeno inizialmente, ma confidiamo come minimo in qualche colpo di scena andando avanti. Buono anche il sistema di controllo, che fa discreto uso dello stick analogico, mentre la "regia" digitale non ci ha, almeno per adesso, convinto fino in fondo. Non che ci aspettassimo un nuovo Metal Gear Solid, sia chiaro (per quello siamo già in fila dal negoziante...), ma su questo versante c'é sicuramente margine per migliorare