F1 World Grand Prix
di
Redazione
Seppur con qualche mese di ritardo, il Grande Circo ha aperto i battenti anche sulle piste videoludiche, offrendoci fino ad ora uno spettacolo invero non troppo esaltante. Come si poteva prevedere, il lavoro confezionato da EA é tutt'altro che soddisfacente, lasciando solo sperare in un miglior futuro e in più valide proposte da parte dei concorrenti. Ragguagli e buoni propositi sono giunti da più parti, ma finalmente abbiamo potuto toccare con mano una versione di prova dell'imminente F1 World GP preparato da Eidos, che conferma piacevolmente le promesse riportate in sede di anteprima
Tagliando immediatamente la testa al toro, é bene precisare che le licenze acquistate sono relative unicamente alla stagione '99, con un Irvine ancora sulla rossa e Barrichello in fase di contratto per arrivare nella dimora di Montezemolo. E, checché se ne dica, un titolo ambientato nella Formula 1 non può che registrare una immediata perdita di fascino dalla mancanza degli aggiornamenti delle scuderie. E la Eidos lo sa bene, ed ha puntato così (a differenza della concorrenza di EA) maggiormente sulla qualità piuttosto che sull'hype del prodotto
In maniera del tutto inspiegabile, i programmatori hanno ritenuto opportuno inserire, oltre alla modalità simulazione, della quale parleremo più diffusamente, anche una sezione "arcade". L'impressione di guida in questa modalità ricorda vagamente le sensazioni che poteva offrire il lontano Formula One di Psygnosis su piattaforma Psx, pubblicato nel 1996. Inutile sottolineare un modello di guida solamente lontano alle circostanze reali, ma che, comunque, non si risolve negli eccessi tipici dei quei titoli di cui Sega Rally 2 é il miglior esponente nell'ambito Windows. Né sarà possibile allenarsi nell'arcade in vista di un miglior approccio in quel della modalità simulazione: le due sezioni, fortunatamente, sono cose ben distinte
Le opzioni offerte sono tutto sommato sufficienti: presenti senz'altro le canoniche "gara singola", "corsa veloce" e "campionato", oltre a un piacevole "scenario" che ci vedrà impegnati nel raddrizzare situazioni poco raccomandabili
Tagliando immediatamente la testa al toro, é bene precisare che le licenze acquistate sono relative unicamente alla stagione '99, con un Irvine ancora sulla rossa e Barrichello in fase di contratto per arrivare nella dimora di Montezemolo. E, checché se ne dica, un titolo ambientato nella Formula 1 non può che registrare una immediata perdita di fascino dalla mancanza degli aggiornamenti delle scuderie. E la Eidos lo sa bene, ed ha puntato così (a differenza della concorrenza di EA) maggiormente sulla qualità piuttosto che sull'hype del prodotto
In maniera del tutto inspiegabile, i programmatori hanno ritenuto opportuno inserire, oltre alla modalità simulazione, della quale parleremo più diffusamente, anche una sezione "arcade". L'impressione di guida in questa modalità ricorda vagamente le sensazioni che poteva offrire il lontano Formula One di Psygnosis su piattaforma Psx, pubblicato nel 1996. Inutile sottolineare un modello di guida solamente lontano alle circostanze reali, ma che, comunque, non si risolve negli eccessi tipici dei quei titoli di cui Sega Rally 2 é il miglior esponente nell'ambito Windows. Né sarà possibile allenarsi nell'arcade in vista di un miglior approccio in quel della modalità simulazione: le due sezioni, fortunatamente, sono cose ben distinte
Le opzioni offerte sono tutto sommato sufficienti: presenti senz'altro le canoniche "gara singola", "corsa veloce" e "campionato", oltre a un piacevole "scenario" che ci vedrà impegnati nel raddrizzare situazioni poco raccomandabili
F1 World Grand Prix
F1 World Grand Prix
Le prime impressioni sono certamente le più esaltanti, ma mano a mano che si conosce il prodotto una discreta quantità di "leggerezze" fanno capolino su un titolo che avrebbe potuto fare di meglio. Lungi dal voler dare una valutazione definitiva, che rimandiamo in sede di recensione, ci limitiamo a rilevare una giocabilità di fondo sostanzialmente migliore del concorrente EA, ma un risultato che, per ora, non può certamente aspirare a diventare un metro di paragone.