Fable 3
di
Favola, atto terzo
Se ognuno di noi é cresciuto ascoltando le care vecchie favole, le console Microsoft sono indubbiamente “diventate grandi” anche grazie alla saga action-RPG di Fable, nata dagli studi Lionhead e ormai vicina al suo terzo capitolo, atteso per la fine del 2010. Come era più che logico attendersi, tutto quel che ci é dato sapere di Fable 3, presentato ufficialmente all' X10, manifestazione americana dedicata ai giochi in arrivo su Xbox 360, é arrivato filtrato dalla personalità di Peter Molyneux, geniale padre-padrone del gioco che tutti leghiamo a indissolubili ricordi ludici come Syndicate o Populous. Sono ormai anni che il buon Peter rincorre la propria utopia: creare un gioco tanto ampio e completo da portare sui nostri schermi la reale sensazione di assistere e dare forma ad un esperienza il più possibile vicina alla vita reale.
Un mondo in continua evoluzione, comportamenti e scelte morali capaci di cambiare realmente la percezione del nostro avatar agli occhi dei personaggi non giocanti, nascita, crescita, morte e, perché no, dare lo spunto per l'inizio di nuove vite. Sebbene i primi due capitoli della saga siano stati senza ombra di dubbio due signori giochi, le prospettive e le promesse di Molyneux non hanno saputo tradursi in realtà, mostrando quanto i buoni propositi fossero anche troppo futuristici rispetto alla tecnologia disponibile. D'altro canto lo stesso Peter non ha mai fatto mistero di aver dovuto rinunciare ad alcuni elementi, arrivando persino a criticare aspramente negli scorsi giorni il proprio lavoro.
Che dal personaggio “Peter” ci si debba attendere uscite ad effetto e dichiarazioni d'impatto, ormai lo sappiamo perfettamente, ma la storia ci ha insegnato che, quando si tratta di marcare visita agli appuntamenti che contano, il leader dei Lionhead ha sempre qualche cosa di grosso che bolle in pentola. Sul sito del team di sviluppo, diversi mesi or sono, é iniziata quella che potremmo definire come una campagna d'avvicinamento “virale” dove, per alcuni giorni, si sono alternate le immagini dei più famosi rivoluzionari della storia, da Robespierre a Che Guevara. Mentre si rincorrevano voci e ipotesi, ha iniziato a stagliarsi la luce sull'annuncio di Fable 3.
La rivoluzione non é un pranzo di gala
Perché puntare così tanto su figure rivoluzionarie? Forse una nuova ambientazione per la saga? O un modo innovativo di concepire il genere action-RPG? Entrambe le cose, diremmo noi. Fable 3 ci porterà di cinquant'anni avanti rispetto ai fatti narrati in Fable 2, dove il re Logan é tiranno incontrastato del regno di Albion. Dopo diversi soprusi e angherie (di cui però non conosciamo ancora i particolari), il nostro protagonista deciderà di dedicarsi anima e corpo nel tentativo di rovesciare l'odioso regime. Questo darà il via al nuovo modo di intendere i giochi di ruolo, secondo Molyneux.
Cosa c'é di tanto originale nel combattere un sovrano malvagio? Teoricamente nulla, sembra semplicemente una di quelle storie viste e riviste tra videogame, film d'avventura e romanzi. Questa volta però, sembra che non dovremo limitarci a compiere una sequela di missioni per portare avanti la nostra storia, ma dovremo cercare di conquistare realmente i consensi necessari per mettere in atto i nostri desideri di rivoluzione. Insomma, se vorremo abbattere il tiranno, dovremo prima riuscire a convincere il suo popolo ad essere dalla nostra parte. Per farlo potremo dimostrarci capaci di imprese mirabili, ma dovremo anche dar fondo al nostro carisma e alla nostra vena politica. Molyneux ha infatti fatto sapere che potremo cercare di convincere la popolazione ad appoggiarci tramite discorsi o promesse su come governeremo Albion una volta preso il potere. Una vera e propria campagna elettorale dove non mancherà la più classica propaganda.
Tutto questo non avrebbe particolarmente senso se fosse semplicemente fine a se stesso. Peter ha infatti svelato che Fable 3 sarà diviso in due macrosezioni: la prima sarà quella in cui dovremo lottare per conquistare il potere, mentre nella seconda saremo chiamati a gestire la difficile ma affascinante posizione di signori di Albion. Essere re non significa semplicemente godersi la ricchezza e gli onori, ma comporta il ritrovarsi in complicate situazioni che richiedono la capacità di fare la scelta giusta davanti ad un bivio o, quantomeno, di prendersi la responsabilità delle proprie decisioni.
Vita da re (o quasi)
Una volta conquistato il trono, qualcuno potrebbe giustamente pensare di essersi meritato un po' di tranquillità e, magari, una pensione da sogno. Questo però stonerebbe in qualsiasi videogame e, a ben pensare, anche nella vita reale. Inizierà dunque la seconda parte del gioco, dove dovrete occuparvi dell'andamento della vostra nazione scegliendo il modo migliore (o quello che maggiormente vi aggraderà) di governarla. Sarete un sovrano illuminato o anche voi vi farete prendere dalla smania di potere e diventerete un sanguinario tiranno? Le promesse fatte durante il periodo della rivoluzione potranno anche non essere rispettate, a patto di sostenere un pesante calo di popolarità da parte dei sudditi.
Inizierete a dovervi preoccupare di problemi come il bilancio e la giustizia, magari mettendo da parte le care vecchie scorribande alla ricerca di qualche mostro obandito da levare di torno. Grande interesse ha scatenato l'annuncio dell'inserimento delle udienze, dove potremo ascoltare i nostri cittadini che ci porranno problemi di ogni tipo e saremo chiamati a decidere secondo nostri giudizio. Ci saranno messe davanti situazioni in cui, solitamente, vi saranno due parti in causa, ognuna con le proprie verità e le proprie ragioni. Potremo decidere in fretta, per levarci dalla posizione incresciosa e tornare a pensare al bene del nostro regno oppure, se la coscienza ce lo detterà, potremo decidere di metterci in viaggio e cercare notizie più precise sui fatti accaduti così da prendere una decisione più giusta e riflessiva.
In questo caso però dovremo mettere in conto che staremo per forza lontani dalla sala del trono, lasciando la nostra nazione con un pericoloso vuoto di potere. Questo potrebbe portare a malcontenti del popolo o problemi di altro genere, senza dimenticarci della nostra famiglia. Chi ha già giocato ad uno dei precedenti capitoli di Fable saprà che é possibile sposarsi e prendere moglie (o marito), ma questa volta le implicazioni saranno più profonde. Una consorte troppo attaccata al denaro potrebbe spingerci e consigliarci a dimenticare il bene dei nostri concittadini per pensare a quello dei nostri forzieri con tutte le conseguenze (positive e negative) del caso. La possibilità di dare udienza era già stata inserita in maniera abbastanza blanda in altri titoli come Summoner 2 per PlayStation2, siamo dunque estremamente curiosi di vedere come potrà arricchirsi in Fable 3.
Il mio corpo che cambia
Comportandoci in maniera buona o cattiva vedremo i cambiamenti nel nostro aspetto che ormai sono un segno caratteristico della saga, ma anche qui ci saranno novità. Oltre a noi, sarà la stessa Albion a cambiare, in base alle nostre decisioni politiche. Alzare le tasse ad una certa regione porterà più povertà nelle sue terre, e quando andremo a visitarle troveremo una popolazione povera ed edifici in via di decadimento. Esattamente il contrario succederà se lasceremo più soldi alla cittadinanza che potrà così migliorare le proprie condizioni di vita e abbellire le proprie abitazioni, ma logicamente avremo meno soldi da spendere per noi stessi. Da non dimenticare che, il nostro regno, sarà minacciato da un paese limitrofo e a noi starà decidere che metodi utilizzare per contrastarlo. Tutto questo porterà un nuovo continente da esplorare e nuove razze con cui confrontarsi.
Molyneux, intervistato a riguardo in questi mesi ha fatto sapere che, nonostante il mondo dei gestionali sia sempre uno dei suoi più grandi amori, Fable 3 non diventerà nulla di simile, ma si limiterà a dare ai giocatori quella che dovrebbe essere una realistica resa delle conseguenze delle proprie azioni, cioé il fine ultimo del gioco di ruolo inteso in maniera tradizionale. Di tradizionale però, il nostro Peter non sembra volere poi molto. Lui stesso ha fatto sapere di aver intrapreso una via che taglierà i ponti con il gameplay classico e che potrebbe persino scontentare la parte dei gamer legata ai canoni più conosciuti. Fable 3 punterà infatti a ricreare un'esperienza il più possibile immersiva, andando ad eliminare l'hud, cioé tutte le informazioni a schermo riguardanti i propri punti vita, scie da seguire per risolvere una missione e cose simili. Questo dovrebbe eliminare una certa patina posticcia che farebbe da limite alla possibilità dei giocatori di calarsi nella parte.
Anche se non abbiamo molte informazioni a riguardo, gli sviluppatori hanno parlato di due nuove componenti che stabiliranno i nostri rapporti con gli altri personaggi, l'Espressività e il Tocco. La prima parrebbe riguardare il nostro comportamento e le espressioni del nostro personaggio, mentre la seconda sarebbe parte dei veri e propri contatti fisici. Per fare un esempio semplice, dovendo salvare una donzella da una foresta pericolosa, prima dovremo comportarci in modo da guadagnarne la fiducia, poi prenderla per mano e condurla in un luogo sicuro. Solo una persona che si fiderà ciecamente di noi ci permetterà di avere nelle nostre mani la sua vita. Molta curiosità é dunque riposta su queste features.
La carne al fuoco messa da Molyneux é davvero tanta, non per nulla Peter é maestro nel far salire l'hype riguardo ai suoi prodotti. Ci saranno ancora molte cose da scoprire su Fable 3 nei mesi che ci separano dalla sua uscita, come ad esempio l'utilizzo di Project Natal, annunciato ma non ancora chiaro e la possibilità d0importare i salvataggi del precedente capitolo per alcune funzionalità attualmente da chiarire. Riuscirà questa volta il celebre game designer a portare nelle nostre case l'esperienza che ricerca da anni? A margine delle ottime premesse (e promesse) sarà necessario vedere la reale amalgama e realizzazione del tutto, in modo da scoprire se anche la nuova favola saprà farci sognare.
Se ognuno di noi é cresciuto ascoltando le care vecchie favole, le console Microsoft sono indubbiamente “diventate grandi” anche grazie alla saga action-RPG di Fable, nata dagli studi Lionhead e ormai vicina al suo terzo capitolo, atteso per la fine del 2010. Come era più che logico attendersi, tutto quel che ci é dato sapere di Fable 3, presentato ufficialmente all' X10, manifestazione americana dedicata ai giochi in arrivo su Xbox 360, é arrivato filtrato dalla personalità di Peter Molyneux, geniale padre-padrone del gioco che tutti leghiamo a indissolubili ricordi ludici come Syndicate o Populous. Sono ormai anni che il buon Peter rincorre la propria utopia: creare un gioco tanto ampio e completo da portare sui nostri schermi la reale sensazione di assistere e dare forma ad un esperienza il più possibile vicina alla vita reale.
Un mondo in continua evoluzione, comportamenti e scelte morali capaci di cambiare realmente la percezione del nostro avatar agli occhi dei personaggi non giocanti, nascita, crescita, morte e, perché no, dare lo spunto per l'inizio di nuove vite. Sebbene i primi due capitoli della saga siano stati senza ombra di dubbio due signori giochi, le prospettive e le promesse di Molyneux non hanno saputo tradursi in realtà, mostrando quanto i buoni propositi fossero anche troppo futuristici rispetto alla tecnologia disponibile. D'altro canto lo stesso Peter non ha mai fatto mistero di aver dovuto rinunciare ad alcuni elementi, arrivando persino a criticare aspramente negli scorsi giorni il proprio lavoro.
Che dal personaggio “Peter” ci si debba attendere uscite ad effetto e dichiarazioni d'impatto, ormai lo sappiamo perfettamente, ma la storia ci ha insegnato che, quando si tratta di marcare visita agli appuntamenti che contano, il leader dei Lionhead ha sempre qualche cosa di grosso che bolle in pentola. Sul sito del team di sviluppo, diversi mesi or sono, é iniziata quella che potremmo definire come una campagna d'avvicinamento “virale” dove, per alcuni giorni, si sono alternate le immagini dei più famosi rivoluzionari della storia, da Robespierre a Che Guevara. Mentre si rincorrevano voci e ipotesi, ha iniziato a stagliarsi la luce sull'annuncio di Fable 3.
La rivoluzione non é un pranzo di gala
Perché puntare così tanto su figure rivoluzionarie? Forse una nuova ambientazione per la saga? O un modo innovativo di concepire il genere action-RPG? Entrambe le cose, diremmo noi. Fable 3 ci porterà di cinquant'anni avanti rispetto ai fatti narrati in Fable 2, dove il re Logan é tiranno incontrastato del regno di Albion. Dopo diversi soprusi e angherie (di cui però non conosciamo ancora i particolari), il nostro protagonista deciderà di dedicarsi anima e corpo nel tentativo di rovesciare l'odioso regime. Questo darà il via al nuovo modo di intendere i giochi di ruolo, secondo Molyneux.
Cosa c'é di tanto originale nel combattere un sovrano malvagio? Teoricamente nulla, sembra semplicemente una di quelle storie viste e riviste tra videogame, film d'avventura e romanzi. Questa volta però, sembra che non dovremo limitarci a compiere una sequela di missioni per portare avanti la nostra storia, ma dovremo cercare di conquistare realmente i consensi necessari per mettere in atto i nostri desideri di rivoluzione. Insomma, se vorremo abbattere il tiranno, dovremo prima riuscire a convincere il suo popolo ad essere dalla nostra parte. Per farlo potremo dimostrarci capaci di imprese mirabili, ma dovremo anche dar fondo al nostro carisma e alla nostra vena politica. Molyneux ha infatti fatto sapere che potremo cercare di convincere la popolazione ad appoggiarci tramite discorsi o promesse su come governeremo Albion una volta preso il potere. Una vera e propria campagna elettorale dove non mancherà la più classica propaganda.
Tutto questo non avrebbe particolarmente senso se fosse semplicemente fine a se stesso. Peter ha infatti svelato che Fable 3 sarà diviso in due macrosezioni: la prima sarà quella in cui dovremo lottare per conquistare il potere, mentre nella seconda saremo chiamati a gestire la difficile ma affascinante posizione di signori di Albion. Essere re non significa semplicemente godersi la ricchezza e gli onori, ma comporta il ritrovarsi in complicate situazioni che richiedono la capacità di fare la scelta giusta davanti ad un bivio o, quantomeno, di prendersi la responsabilità delle proprie decisioni.
Vita da re (o quasi)
Una volta conquistato il trono, qualcuno potrebbe giustamente pensare di essersi meritato un po' di tranquillità e, magari, una pensione da sogno. Questo però stonerebbe in qualsiasi videogame e, a ben pensare, anche nella vita reale. Inizierà dunque la seconda parte del gioco, dove dovrete occuparvi dell'andamento della vostra nazione scegliendo il modo migliore (o quello che maggiormente vi aggraderà) di governarla. Sarete un sovrano illuminato o anche voi vi farete prendere dalla smania di potere e diventerete un sanguinario tiranno? Le promesse fatte durante il periodo della rivoluzione potranno anche non essere rispettate, a patto di sostenere un pesante calo di popolarità da parte dei sudditi.
Inizierete a dovervi preoccupare di problemi come il bilancio e la giustizia, magari mettendo da parte le care vecchie scorribande alla ricerca di qualche mostro obandito da levare di torno. Grande interesse ha scatenato l'annuncio dell'inserimento delle udienze, dove potremo ascoltare i nostri cittadini che ci porranno problemi di ogni tipo e saremo chiamati a decidere secondo nostri giudizio. Ci saranno messe davanti situazioni in cui, solitamente, vi saranno due parti in causa, ognuna con le proprie verità e le proprie ragioni. Potremo decidere in fretta, per levarci dalla posizione incresciosa e tornare a pensare al bene del nostro regno oppure, se la coscienza ce lo detterà, potremo decidere di metterci in viaggio e cercare notizie più precise sui fatti accaduti così da prendere una decisione più giusta e riflessiva.
In questo caso però dovremo mettere in conto che staremo per forza lontani dalla sala del trono, lasciando la nostra nazione con un pericoloso vuoto di potere. Questo potrebbe portare a malcontenti del popolo o problemi di altro genere, senza dimenticarci della nostra famiglia. Chi ha già giocato ad uno dei precedenti capitoli di Fable saprà che é possibile sposarsi e prendere moglie (o marito), ma questa volta le implicazioni saranno più profonde. Una consorte troppo attaccata al denaro potrebbe spingerci e consigliarci a dimenticare il bene dei nostri concittadini per pensare a quello dei nostri forzieri con tutte le conseguenze (positive e negative) del caso. La possibilità di dare udienza era già stata inserita in maniera abbastanza blanda in altri titoli come Summoner 2 per PlayStation2, siamo dunque estremamente curiosi di vedere come potrà arricchirsi in Fable 3.
Il mio corpo che cambia
Comportandoci in maniera buona o cattiva vedremo i cambiamenti nel nostro aspetto che ormai sono un segno caratteristico della saga, ma anche qui ci saranno novità. Oltre a noi, sarà la stessa Albion a cambiare, in base alle nostre decisioni politiche. Alzare le tasse ad una certa regione porterà più povertà nelle sue terre, e quando andremo a visitarle troveremo una popolazione povera ed edifici in via di decadimento. Esattamente il contrario succederà se lasceremo più soldi alla cittadinanza che potrà così migliorare le proprie condizioni di vita e abbellire le proprie abitazioni, ma logicamente avremo meno soldi da spendere per noi stessi. Da non dimenticare che, il nostro regno, sarà minacciato da un paese limitrofo e a noi starà decidere che metodi utilizzare per contrastarlo. Tutto questo porterà un nuovo continente da esplorare e nuove razze con cui confrontarsi.
Molyneux, intervistato a riguardo in questi mesi ha fatto sapere che, nonostante il mondo dei gestionali sia sempre uno dei suoi più grandi amori, Fable 3 non diventerà nulla di simile, ma si limiterà a dare ai giocatori quella che dovrebbe essere una realistica resa delle conseguenze delle proprie azioni, cioé il fine ultimo del gioco di ruolo inteso in maniera tradizionale. Di tradizionale però, il nostro Peter non sembra volere poi molto. Lui stesso ha fatto sapere di aver intrapreso una via che taglierà i ponti con il gameplay classico e che potrebbe persino scontentare la parte dei gamer legata ai canoni più conosciuti. Fable 3 punterà infatti a ricreare un'esperienza il più possibile immersiva, andando ad eliminare l'hud, cioé tutte le informazioni a schermo riguardanti i propri punti vita, scie da seguire per risolvere una missione e cose simili. Questo dovrebbe eliminare una certa patina posticcia che farebbe da limite alla possibilità dei giocatori di calarsi nella parte.
Anche se non abbiamo molte informazioni a riguardo, gli sviluppatori hanno parlato di due nuove componenti che stabiliranno i nostri rapporti con gli altri personaggi, l'Espressività e il Tocco. La prima parrebbe riguardare il nostro comportamento e le espressioni del nostro personaggio, mentre la seconda sarebbe parte dei veri e propri contatti fisici. Per fare un esempio semplice, dovendo salvare una donzella da una foresta pericolosa, prima dovremo comportarci in modo da guadagnarne la fiducia, poi prenderla per mano e condurla in un luogo sicuro. Solo una persona che si fiderà ciecamente di noi ci permetterà di avere nelle nostre mani la sua vita. Molta curiosità é dunque riposta su queste features.
La carne al fuoco messa da Molyneux é davvero tanta, non per nulla Peter é maestro nel far salire l'hype riguardo ai suoi prodotti. Ci saranno ancora molte cose da scoprire su Fable 3 nei mesi che ci separano dalla sua uscita, come ad esempio l'utilizzo di Project Natal, annunciato ma non ancora chiaro e la possibilità d0importare i salvataggi del precedente capitolo per alcune funzionalità attualmente da chiarire. Riuscirà questa volta il celebre game designer a portare nelle nostre case l'esperienza che ricerca da anni? A margine delle ottime premesse (e promesse) sarà necessario vedere la reale amalgama e realizzazione del tutto, in modo da scoprire se anche la nuova favola saprà farci sognare.