Facebreaker

di Fabio Fundoni
Dimostrami quel che sai fare...
Dopo i buoni risultati ottenuti da Electronic Arts nel campo delle simulazioni pugilistiche, grazie alla serie Fight Night, la casa statunitense non ha intenzione di abbandonare il ring, anche se, questa volta, ha tutte le intenzione di far riposare il buon Cassius Clay in favore di pugili capaci di non prendersi troppo sul serio. Nasce così l'idea di Facebreaker, titolo dove ai tatticismi e alla verosimiglianza di Fight Night si sostituiscono azione arcade, velocità e uno stile che sembra uscire da una serie animata comica.



Tanti lottatori bislacchi, pronti ad utilizzare i colpi meno convenzionali che si possano immaginare, logicamente con l'unico scopo di darsele di santa ragione. Atteso per il prossimo Settembre, il gioco é stato presentato al pubblico con una demo, rilasciata proprio nei giorni scorsi tramite un download da poco meno di un giga, logicamente reperibile tramite Xbox Marketplace ( ma segnaliamo il suo arrivo anche per Playstation 3). Per questa versione dimostrativa, Electronic Arts ha messo in campo tre pugili del suo fantasioso roster e due ring, per sfidarsi in un round dei futuri incontri. Presente anche l'editor per la creazione dei combattenti, modalità che promette una enorme customizzabilità, con la possibilità di utilizzare le proprie foto per crearsi un alter-ego il più somigliante possibile.

I moderni gladiatori a disposizione sono Ice, colosso di colore di Philadelfia, Steve, maestro un po' sovrappeso della disciplina “ninja-boxe”, e Sparrow, ragazza piena di fascino e muscoli, abbinamento che non sembra comunque lasciare spazio alla pietà, una volta indossati i guantoni. Si tratta naturalmente di una semplice rappresentanza di quelli che saranno i dodici lottatori della versione finale, numero amplificabile grazie all'editor di cui parlavamo poche righe fa.
Per testare a dovere l'impianto di gioco, nonostante la brevità delle partite a disposizione, é possibile selezionare tutti i livelli di difficoltà, in modo da impratichirsi in quelli più facili, in quello che, nelle intenzioni della casa di Redwood, é un gameplay fatto di azione immediata basata su colpi, schivate e contrattacchi. Si, perché a dispetto dell'utilizzo di solo alcuni pulsanti del nostro game pad, quel che dovremmo fare per portare a casa la vittoria, sarà “maledettamente” da studiare, per impadronirsi del modo di lottare richiesto da Facebreaker.

Botta e risposta
Dopo pochi minuti nei panni di uno dei personaggi di Facebreaker, sarete molto probabilmente spaesati e sorpresi. Nonostante il titolo sprizzi una natura arcade da ogni poligono, mettersi a premere come forsennati i pulsanti adibiti agli attacchi, porterà a ben poco, già a livello “easy” e, incredibilmente, tutto diventerà un massacro ai nostri danni, in quello medium. Certo, non che “arcade” voglia rappresentare una categoria di giochi semplici, ma non tutti si sarebbero aspettati di dover tanto metabolizzare lo stile di un gioco che tanto strizza l'occhio alle produzioni più “cartoon esche”. Se siete abituati a giocare a Fight Night, dimenticate la possibilità di utilizzare la levetta analogica per direzionare i pugni, perché qui dovrete tornare a prendere confidenza con i comandi digitali.

L'utilizzo dei colpi singoli non ha quasi ragione d'esistere, visto la preponderanza schiacciante delle combinazioni. Più attacchi concatenerete, più andrete a far salire una barra a fondo schermo, dotata di quattro livelli di carica. Una volta arrivati al compimento delle combo, potrete utilizzare il tasto per l'attacco speciale, andando a dare vita ad una delle quattro mosse segrete a vostra disposizione. Tali mosse saranno tanto forti quanto sarà colma la barra, e prenderanno il nome di Skybreaker, Groundbreaker, Bonebreaker e la temibile Facebreaker, dotata di inaudita potenza e capace di far volgere a proprio favore qualsiasi scontro.


Dopo tutto questo parlare di combo, é necessario sottolineare che la vittoria non dipenderà solo dalla nostra bravura nel concatenare colpi, ma anche dalla capacità di schivare quelli del nemico o di bloccarne le tecniche in corso. Per evitare un pugno dovremo acquisire il giusto tempismo, mentre per rompere una sequenza d'attacco del nostro contendente, sarà necessario combinare il tasto di parata con quello legato al pugno basso o al pugno alto, in base a dove staremo subendo danni. Una volta riuscito un contrattacco, potremo a nostra volta ricominciare a inanellare colpi su colpi, sempre che il destino beffardo non ci faccia cadere nella stessa trappola in cui avremo appena irretito l'avversario.

Non di rado vedremo sequele di parate e contrattacchi, sino alla vittoria finale. Velocità e capacità di interpretare l'incontro dunque, con una discreta attenzione al movimento dei combattenti, per comprendere al meglio le distanze da mantenere durante le sfide. Il meccanismo ci é parso decisamente intrigante, anche se necessità diversi round per essere compreso. Impossibile, nel mentre, non sorridere delle strampalate mosse (Sparrow non lesina calci nelle..parti basse dei maschietti) e delle espressioni di doloro dei simpatici contendenti.

Costruisci il tuo pugile
Se dei match abbiamo potuto vedere solo la parte iniziale (ma segnaliamo che la versione definitiva del gioco avrà logicamente altre modalità disponibili), abbiamo potuto apprezzare senza mezzi termini la presenza dell'editor dei personaggi. Oltre alla solita possibilità di cambiare i soliti parametri come viso, colore dei capelli e altro, si rimane piacevolmente colpiti dal poter inserire le proprie fotografie o quelle dei nostri amici, tramite Xbox Live Vision (per chi non lo sapesse, una webcam da collegare a Xbox 360) o il sito ufficiale di Electronic Arts, su cui potremo caricare le immagini desiderate dopo aver registrato un account totalmente gratuito.

Bastano una posa in primo piano e una di profilo per permettere al motore grafico di Facebreaker di ricostruire in maniera sorprendente le nostre fattezze in tre dimensioni, lasciandoci poi decidere su quale combattente originale applicarle. Fatto questo, potremo nuovamente mettere mano all'editor, per modellarci come meglio vorremo. I nostri esperimenti hanno dato risultati davvero apprezzabili, lasciando come unico punto non del tutto positivo, una scelta di capigliature e costumi non proprio sconfinata. In ogni caso, un importante colpo per il prodotto EA.

Tecnicamente, ci siamo ritrovati davanti al “solito” standard elevato a cui in questi anni ci sta piacevolmente abituando la major americana, con una grafica colorata e pulita e un sono all'altezza della situazione. Lievi incertezze visive, che non inficiano l'esperienza di gioco e che ci ripromettiamo comunque di esaminare nella versione definitiva del prodotto. D'altro canto sarebbe stato deleterio, per un titolo che fa della velocità uno dei suoi maggiori punti di forza, insieme ad un sicuro divertimento in multiplayer.

Facebreaker si propone come un'esperienza arcade che darà, senza ombra di dubbio, ore di svago a chi non cerca tutti i crismi di un titolo sportivo simulativo. A voler fare un paragone, il gameplay, con i dovuto paragoni, ci ha ricordato le tempistiche di un capolavoro come Killer Instinct, picchiaduro di qualche anno fa, nato dalle menti della Rare. Attendiamo la versione definitiva del gioco per capire sino a che punto sarà soddisfacente l'esperienza di portare sul ring questi improbabili pugili.