Fallout 3

Cogli l'atomo fuggente!
Ne abbiamo vissute di guerre davanti alle nostre console. Battaglie medievali, scontri all'arma bianca, conflitti mondiali in ogni salsa, veri o immaginari. Ma il dopo? Cosa può succedere dopo una guerra? E soprattutto, se fosse una guerra nucleare? Nessun pericolo! O meglio, nulla che una buona politica commercial-governativa non possa lenire! Certo, forse il tanto temuto fungo atomico non sarà il modo più adatto a preservare la superficie terrestre, ma di che lamentarsi quando si hanno a disposizione dei moderni bunker sotterranei?

Cosa aspettarsi di diverso da un paesaggio post-atomico?
Cosa aspettarsi di diverso da un paesaggio post-atomico?
I richiami alla vecchia civiltà sono praticamente onnipresenti
I richiami alla vecchia civiltà sono praticamente onnipresenti
Mettendo il gioco in pausa, potremo osservare i punti in cui colpire il nemico e decidere al meglio
Mettendo il gioco in pausa, potremo osservare i punti in cui colpire il nemico e decidere al meglio


Creati dalla Valut-Tec, questi rifugi offrono alla popolazione americana un luogo “ideale” per vivere, in attesa che il disastro, causato dal conflitto globale datato 2077, scompaia dal caro vecchio mondo. Una società perfetta alla vista, fatta di famigliole felici, immerse in quella che potrebbe essere una realtà parallela dove la scienza ha fatto passi da gigante, ma la moda é rimasta agli anni '50, tra donne dai capelli cotonati e televisori retrò con enormi tubi catodici. Ma tutto é davvero così paradossalmente piacevole come gli spot della Valut-Tec vogliono farci credere?

No, certo che no. E non lo era nemmeno nel 1997, quando sugli schermi dei personal computer di mezzo mondo, fece il suo esordio Fallout, gioco di ruolo con tutti i crismi del caso, passato alla storia come capolavoro, al pari del suo successore Fallout 2 ( e magari elargendo qualche critica in più per gli spin-off Fallout: Tactics e Fallout: Brotherhood of Steel...). Nata in seno alla mai abbastanza compianta Black Isle ( team di sviluppo, tra gli altri, di Baldur's Gate e Planescape: Torment ), la saga di Fallout ha saputo donare centinaia di ore di divertimento, grazie ad una stupenda atmosfera apost-apocalittica a cavallo tra humour nero e tematiche mature, sorrette da un gameplay di spessore e una libertà d'azione eretta da molti a termine di paragone per gli altri GDR.

Passano gli anni e i fan sognano. Certo, il gioco di ruolo non é più uno dei fulcri del mercato, soprattutto se in salsa occidentale, ma sperare non costa nulla. Talvolta però, dai sogni nasce qualcosa e, le voci più accorate che chiedevano un terzo capitolo del filone principale, non sono cadute nel dimenticatoio. A farsi carico del pesante fardello, é stata Bethesda, casa madre che tutti associano al gdr occidentale per eccellenza delle nuova generazione, The Elder Scrolls 4: Oblivion.

E così, nel prossimo autunno, su PlayStation 3, Xbox 360 e pc, arriverà il tanto atteso Fallout 3, ormai in lavorazione dal 2004. Attesa si, ma mista a timore, perché se le nuove leve di giocatori hanno sentito parlare di Fallout come una delle pietre miliari del loro hobby, gli appassionati di vecchia data sanno quanto una malaugurata realizzazione approssimativa potrebbe essere controproducente a fronte di cotanto nome. Ma, a osservare il materiale rilasciato negli ultimi mesi, con L'E3 2008 a fare da fulcro, sembra che in casa Bethesda nessuno abbia voglia di sprecare una simile opportunità...

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Con il tempo si cambia, con le radiazioni si muta
Non che nel Valut 101 si stia poi tanto male. Certo, le facce sono sempre le stesse e l'aria non é delle migliori, ma rispetto a quel che é rimasto sulla superficie, dove spopolano mutanti e insetti giganti, é sicuramente un posto accettabile. Ma un giorno il nostro protagonista, svegliandosi, scopre che per un motivo ignoto suo padre é uscito dal bunker, non lasciando tracce della sua destinazione. Inizieranno così le nostre avventure, con la coraggiosa salita verso la luce del sole, dopo una vita completamente passata nel sottosuolo. Da quando poseremo gli occhi su quel che é rimasto del mondo, inizieremo la ricerca del nostro genitore, in un turbinio di avvenimenti più o meno legati alla trama principale. E proprio da quel momento, la parola passerà al giocatore...

Innovare, cercando di rimanere fedeli alle vecchie sensazioni, senza ignorare i passi in avanti che il mondo dei videogiochi ha fatto in questi anni. Gioco di ruolo, ma da adattare alla nuova frontiera delle console, attualmente mercato principe del settore. Sfruttando così la recente esperienza accumulata con Oblivion, i ragazzi della Bethesda hanno deciso di puntare su una impostazione a doppia visuale, dove con la pressione di un pulsante si passa agevolmente dalla prospettiva in prima persona a quella in terza, più precisamente posizionata alle spalle del personaggio principale, con uno spostamento verso il lato destro, come é possibile vedere negli screenshot. Benché la scelta possa ricordare gli sparatutto di ultima generazione, non ci si deve lasciar trarre in inganno.

Se i due episodi originali erano giocati in tempo reale, per passare ad una sezione a turni in presenza di avversari, adesso potremo decidere se combattere come in un qualsiasi FPS (sfruttando le protezioni ambientali, in puro stile Gear of War) o utilizzare la possibilità di mettere in pausa il gioco, di fronte ai nostri antagonisti, e spendere i nostri punti azione per decidere in che zona del corpo colpirli, grazie ad una interfaccia che ci segnalerà le percentuali con cui avremo speranza di infliggere un danno nelle varie parti del fisico, il tutto denominato V.A.T.S. (Vault-Tec Assisted Targeting System, sistema assistito di puntamento Vault-Tec). Modalità affascinante, apparsa decisamente di spessore dalle prime dimostrazioni giocate all' E3, che ci riserviamo di provare in maniera accurata per capire se davvero capace di portare ad oggi le emozioni di un gameplay tanto profondo come il precedente.


Graficamente, Fallout 3 sembra davvero promettente
Graficamente, Fallout 3 sembra davvero promettente
Con i tantissimi personaggi non giocanti, dovremo districarci tra un buon numero di opzioni di dialogo
Con i tantissimi personaggi non giocanti, dovremo districarci tra un buon numero di opzioni di dialogo
La visuale in prima persona non si discosta dai classici FPS
La visuale in prima persona non si discosta dai classici FPS


Fallout 3

Fallout 3

Dopo tanto silenzio, finalmente le luci brillano su Fallout 3, come a dire che, in casa Bethesda, si parla solamente quando si ha davvero qualcosa da dire. Non neghiamo che quando ci sono in ballo titoli con un passato così glorioso come il GDR ex Black Isle, una certa paura nel cuore degli appassionati, non tarda a farsi sentire. Paura che i vecchi fasti siano quasi irrisi. Ma con i sentimenti non si dovrebbe scherzare e, forse, lo si era già fatto con il mezzo passo falso dello spin-off Brotherhood of steel, in ogni caso ad opera di un altro team di sviluppo. Il nuovo inferno post-atomico lascia decisamente l'acquolina in bocca, anche se é ancora molto quello che vorremmo sapere a riguardo. L'atmosfera sembra salva, perfettamente legata a quelle dei due episodi storici, fattore primario per l'immedesimazione dei giocatori. Tecnicamente sono davvero pochi i dubbi, visto anche che il titolo non si limiterà ad offrire una grafica al passo con i tempi, ma tantissime zone esplorabili e innumerevoli metodi d'interazione. Piacevole sorpresa dal gameplay: come da tradizione Bethesda, saranno accontentati sia gli amanti della visuale in prima persona, sia quelli abituati a vedere di spalle il proprio protagonista, portato sullo schermo con evidenti richiami ai migliori prodotti del mercato attuale come Gear of War. Certo, forse avremo perso la meccanica di gioco a turni, ma la decisione di offrire la scelta tra approccio FPS e il mettere in pausa per decidere come portare i colpi, sembra una nuova traslazione dello stile di Fallout, adeguata ai giorni nostri, con l'aggiunta dei poter risolvere in modo differente le situazioni che ci troveremo a sostenere, tra persuasioni, stealth e combattimenti. Ottime premesse a cui si associa il marchio nobile di Bethesda, che ancora tiene alto il nome dei gdr occidentali grazie alla serie The Elder Scrolls. Per un giudizio finale e completo, appuntamento al prossimo autunno, mentre cresce l'attesa di uscire dal Valut alla scoperta di quel che rimane del caro vecchio mondo.

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