Fallout 3
Altro fattore da cui gli appassionati difficilmente riescono prescindere, sono gli attributi del protagonista e il loro modo di evolversi. Torna alla ribalta il già conosciuto sistema S.P.E.C.I.A.L., acronimo di Strength (forza), Perception (percezione), Endurance (resistenza), Charisma (carisma), Intelligence (intelligenza), Agility (agilità) e Luck (fortuna). Sin dall'inizio potremo distribuire alcuni punti nelle varie voci, dando vita di fatto ad alcune classi di personaggio, a cavallo tra l'utilizzo della forza bruta o lo sfruttamento di intelligenza e movimento silenzioso. Oltre a questi valori, saranno a disposizione diverse abilità, legate alle azioni da compiere durante le partite. Da questo punto di vista, molte rimembranze dei primi due Fallout fanno capolino dal monitor. Anche la gestione del tutto, legata al computer da polso denominato Pip-Boy (sempre e rigorosamente “made in Valut”), ci riporta a piacevoli déjà vu stilistici.
Prima sparo e dopo parlo... o forse no?
Altro elemento primario, é la libertà d'azione che il titolo saprà offrire all'utenza. Gli sviluppatori assicurano che le situazioni a cui dovremo far fronte, saranno risolvibili in maniera differente, in base a diversi stili di gioco. Non solo fucili dunque, ma persuasione e possibilità di scoprire informazioni, facendo cambiare il comportamento dei personaggi non giocanti in base alla nostra capacità dialettica, tradotta nelle opzioni di dialogo che, a quanto potuto osservare, promettono di essere molteplici e varie. Ricordiamo infatti che, proprio le opportunità di vivere l'avventura in maniera interpretativa, erano tra le colonne portanti del successo dei prodotti Black Isle.
E se i programmatori ci parlano di un mondo indubbiamente più piccolo rispetto alle lande sconfinate di Oblivion, sembra che le cose da fare e le persone guidate dall'intelligenza artificiale con cui parlare, saranno davvero tante, per offrire una varietà più che soddisfacente. Non mancheranno comunque aree ed edifici da esplorare, tutti ricreati per fare sentire il giocatore perennemente immerso in un mondo devastato a seguito della catastrofe atomica, tra quel che rimane dell'umanità e aberrazioni genetiche, figlie delle radiazioni. Stessa cosa dicasi per le armi, presenti in tantissimi modelli, in modo da avvicinarsi a qualsiasi stile di gioco, tra pesanti calibri e strumenti d'offesa più leggeri, ma non meno letali se usati a dovere.
Le tematiche presenti in Fallout 3, non saranno probabilmente adatte a tutti. Come da tradizione, é stato assicurato che argomenti caldi come sesso e violenza, saranno imprescindibili per una società in decadenza, senza tralasciare la dipendenza dalle droghe, anch'esse disponibili in game e con particolari ripercussioni sul comportamento del nostro alter ego. Anche i bambini faranno la loro comparsa, nonostante siano da sempre un argomento di difficile trattazione nei videogiochi. Qui potremo interagire e parlare con loro, ma non ucciderli, opzione che forse sarebbe stata foriera di critiche troppo aspre da diverse parti.
Qualora però volessimo provare ugualmente a minacciare un ragazzino, li vedremo fuggire e verremo immediatamente attaccati dagli adulti nei dintorni, pronti a difendere le preziose nuove leve destinate a ripopolare la terra. Tutto rientra nella grande cura infusa per ricreare un ambiente dove si sovrappongono, ad elementi della vecchia umanità, gli inevitabili solchi della distruzione e rari segni di tentativi di ricostruzione. Gruppi di sopravvissuti, mutanti e mostri affamati, con il contorno di stralci degli immancabili manifesti pubblicitari della Valut, in cui si nota sempre uno stile anni '50 di pregevole fattura.
Tecnicamente, forse proprio la minor superficie esplorabile rispetto ad oblivion, ha permesso una migliore ottimizzazione dell'aspetto grafico del gioco. Oltre ad ottimi modelli poligonali e elogi indirizzati alle ambientazioni, davvero evocative (anche se non certo allegre...), filmati in game e la demo giocabile mostrata all' E3, hanno evidenziato come i principali difetti di fluidità sembrano essere superati, in favore di un'esperienza di gioco più piacevole. Dal punto di vista audio, voci, effetti sonori e musiche sembrano poter supportare a dovere l'aspetto visivo, anche se allo stato attuale é davvero troppo presto per sbilanciarsi a riguardo.
Altro punto da approfondire ulteriormente é l'intelligenza artificiale, sia dei nemici che dei personaggi non ostili. Mentre la mira degli avversari sembra discretamente affinata, le diverse conseguenze delle opzioni di dialogo e il comportamento dei nostri interlocutori, in base a quel che diremo, sarà necessariamente da testare in modo più approfondito. Mancano ancora diversi mesi prima dell'uscita del gioco sul mercato, ma l'impegno Bethesda é palpabile. Certo le aspettative sono davvero tante, se non altro per il buon nome che il marchio di Fallout si porta appresso. Aspettiamo trepidanti per sapere se le soluzioni studiate per Fallout 3, saranno in grado di portare ai giorni nostri il feeling e l'appeal di una serie che ormai é leggenda.
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Prima sparo e dopo parlo... o forse no?
Altro elemento primario, é la libertà d'azione che il titolo saprà offrire all'utenza. Gli sviluppatori assicurano che le situazioni a cui dovremo far fronte, saranno risolvibili in maniera differente, in base a diversi stili di gioco. Non solo fucili dunque, ma persuasione e possibilità di scoprire informazioni, facendo cambiare il comportamento dei personaggi non giocanti in base alla nostra capacità dialettica, tradotta nelle opzioni di dialogo che, a quanto potuto osservare, promettono di essere molteplici e varie. Ricordiamo infatti che, proprio le opportunità di vivere l'avventura in maniera interpretativa, erano tra le colonne portanti del successo dei prodotti Black Isle.
E se i programmatori ci parlano di un mondo indubbiamente più piccolo rispetto alle lande sconfinate di Oblivion, sembra che le cose da fare e le persone guidate dall'intelligenza artificiale con cui parlare, saranno davvero tante, per offrire una varietà più che soddisfacente. Non mancheranno comunque aree ed edifici da esplorare, tutti ricreati per fare sentire il giocatore perennemente immerso in un mondo devastato a seguito della catastrofe atomica, tra quel che rimane dell'umanità e aberrazioni genetiche, figlie delle radiazioni. Stessa cosa dicasi per le armi, presenti in tantissimi modelli, in modo da avvicinarsi a qualsiasi stile di gioco, tra pesanti calibri e strumenti d'offesa più leggeri, ma non meno letali se usati a dovere.
Le tematiche presenti in Fallout 3, non saranno probabilmente adatte a tutti. Come da tradizione, é stato assicurato che argomenti caldi come sesso e violenza, saranno imprescindibili per una società in decadenza, senza tralasciare la dipendenza dalle droghe, anch'esse disponibili in game e con particolari ripercussioni sul comportamento del nostro alter ego. Anche i bambini faranno la loro comparsa, nonostante siano da sempre un argomento di difficile trattazione nei videogiochi. Qui potremo interagire e parlare con loro, ma non ucciderli, opzione che forse sarebbe stata foriera di critiche troppo aspre da diverse parti.
Qualora però volessimo provare ugualmente a minacciare un ragazzino, li vedremo fuggire e verremo immediatamente attaccati dagli adulti nei dintorni, pronti a difendere le preziose nuove leve destinate a ripopolare la terra. Tutto rientra nella grande cura infusa per ricreare un ambiente dove si sovrappongono, ad elementi della vecchia umanità, gli inevitabili solchi della distruzione e rari segni di tentativi di ricostruzione. Gruppi di sopravvissuti, mutanti e mostri affamati, con il contorno di stralci degli immancabili manifesti pubblicitari della Valut, in cui si nota sempre uno stile anni '50 di pregevole fattura.
Tecnicamente, forse proprio la minor superficie esplorabile rispetto ad oblivion, ha permesso una migliore ottimizzazione dell'aspetto grafico del gioco. Oltre ad ottimi modelli poligonali e elogi indirizzati alle ambientazioni, davvero evocative (anche se non certo allegre...), filmati in game e la demo giocabile mostrata all' E3, hanno evidenziato come i principali difetti di fluidità sembrano essere superati, in favore di un'esperienza di gioco più piacevole. Dal punto di vista audio, voci, effetti sonori e musiche sembrano poter supportare a dovere l'aspetto visivo, anche se allo stato attuale é davvero troppo presto per sbilanciarsi a riguardo.
Altro punto da approfondire ulteriormente é l'intelligenza artificiale, sia dei nemici che dei personaggi non ostili. Mentre la mira degli avversari sembra discretamente affinata, le diverse conseguenze delle opzioni di dialogo e il comportamento dei nostri interlocutori, in base a quel che diremo, sarà necessariamente da testare in modo più approfondito. Mancano ancora diversi mesi prima dell'uscita del gioco sul mercato, ma l'impegno Bethesda é palpabile. Certo le aspettative sono davvero tante, se non altro per il buon nome che il marchio di Fallout si porta appresso. Aspettiamo trepidanti per sapere se le soluzioni studiate per Fallout 3, saranno in grado di portare ai giorni nostri il feeling e l'appeal di una serie che ormai é leggenda.
Fallout 3
Fallout 3
Dopo tanto silenzio, finalmente le luci brillano su Fallout 3, come a dire che, in casa Bethesda, si parla solamente quando si ha davvero qualcosa da dire. Non neghiamo che quando ci sono in ballo titoli con un passato così glorioso come il GDR ex Black Isle, una certa paura nel cuore degli appassionati, non tarda a farsi sentire. Paura che i vecchi fasti siano quasi irrisi. Ma con i sentimenti non si dovrebbe scherzare e, forse, lo si era già fatto con il mezzo passo falso dello spin-off Brotherhood of steel, in ogni caso ad opera di un altro team di sviluppo. Il nuovo inferno post-atomico lascia decisamente l'acquolina in bocca, anche se é ancora molto quello che vorremmo sapere a riguardo. L'atmosfera sembra salva, perfettamente legata a quelle dei due episodi storici, fattore primario per l'immedesimazione dei giocatori. Tecnicamente sono davvero pochi i dubbi, visto anche che il titolo non si limiterà ad offrire una grafica al passo con i tempi, ma tantissime zone esplorabili e innumerevoli metodi d'interazione. Piacevole sorpresa dal gameplay: come da tradizione Bethesda, saranno accontentati sia gli amanti della visuale in prima persona, sia quelli abituati a vedere di spalle il proprio protagonista, portato sullo schermo con evidenti richiami ai migliori prodotti del mercato attuale come Gear of War. Certo, forse avremo perso la meccanica di gioco a turni, ma la decisione di offrire la scelta tra approccio FPS e il mettere in pausa per decidere come portare i colpi, sembra una nuova traslazione dello stile di Fallout, adeguata ai giorni nostri, con l'aggiunta dei poter risolvere in modo differente le situazioni che ci troveremo a sostenere, tra persuasioni, stealth e combattimenti. Ottime premesse a cui si associa il marchio nobile di Bethesda, che ancora tiene alto il nome dei gdr occidentali grazie alla serie The Elder Scrolls. Per un giudizio finale e completo, appuntamento al prossimo autunno, mentre cresce l'attesa di uscire dal Valut alla scoperta di quel che rimane del caro vecchio mondo.