Far Cry 3
di
Un'isola tropicale lussureggiante, la savana, quindi ancora un'isola lussureggiante. Far Cry 3 pare proprio tornare alle origini, almeno a quell'ambientazione da sogno sfornata da Crytek nell'ormai lontano 2004. Gli oltre sei minuti di filmato mostrato durante la press conference Ubisoft, tre al netto delle cinematiche e i dialoghi deliranti di un tamarro con la cresta da mohicano, sono stati indubbiamente un ottimo biglietto da visita per questo terzo capitolo della serie. Sviluppato a sei mani, da Ubisoft Montréal con la collaborazione dello studio di Shanghai e Massive Entertainment, il terzo capitolo uscirà per 360, PS3 e PC.
Jason Brody, il protagonista, si ritrova da subito nella peggiore delle situazioni: mani e piedi legati, i secondi a un blocco di cemento. Dinnanzi a lui un tizio dalla dubbia capigliatura, tale Vaas, che inizia un monologo altrettanto dubbio per poi lasciarci scivolare in acqua col peso attaccato scimmiottando uno stile mafioso. Scimmiottando appunto, perché poi Jason riuscirà a liberarsi e salvare la pelle, in barba agli svariati cadaveri che hanno avuto sorte ben peggiore. Almeno per il momento. Da qui in poi l'uccisione alle spalle del primo avversario appena usciti dall'acqua, poi uno sguardo sorpreso all'ambientazione di gioco. Ed é qui che ancora una volta gli occhi dello spettatore strabuzzano di fronte a tale spettacolo grafico, che si dimostra grande anche in termini di animazioni ed espressioni facciali. Quella mostrata é stata ovviamente la versione PC (per quanto giocata col pad 360), giusto per presentare il tutto in versione smagliante.
Si continua poi col solito leitmotiv della serie, la libertà lasciata al giocatore, che qua può variare il proprio modus operandi per raggiungere l'obiettivo. Le opportunità lasciate al giocatore sono molteplici: affidarsi agli immancabili barili esplosivi oppure far fuoco dalla collinetta ed eliminare i nemici dalla lunga distanza. O ancora buttarsi nella mischia alla Rambo. E qui ne approfittiamo per menzionare il sistema di punti esperienza ottenibili dopo aver ammazzato un nemico (e ben visibili a schermo). Una novità che se ben implementata risulterà sicuramente interessante ma su cui non abbiamo attualmente maggiori informazioni. Il resto del filmato é poi dato da sparatorie concitate, una fuga non riuscita in elicottero e tanta, tanta adrenalinica azione.
Che dire quindi? Laddove negli ultimi tempi gli fps abbiano mostrato una linearità disarmante, Far Cry 3 si propone di lasciare al giocatore la libertà di fare, come fare e quando fare. Questo grazie a un'ambientazione di gioco libera da condizionamenti. Isola che, ancora una volta, sarà il vero e proprio protagonista dell'avventura. Interessantissima, oltre l'ambientazione, anche la parte narrativa: finora possiamo dire che le scene crude e violente mostrato sostengono perfettamente quel regime dittatoriale che pare essersi impadronito dell'isola per uno scopo ancora imprecisato ma non certo nobile.
Far Cry 3 é quindi un fps atipico, proprio perché rifugge dal quell'impostazione troppo lineare che permea la quasi totalità degli sparatutto attuali. Ed é anche un ritorno alle origini, che ancora una volta pare elevare a protagonista la stessa isola, godimento per gli esteti e per chi stanco delle solite ambientazioni.
Jason Brody, il protagonista, si ritrova da subito nella peggiore delle situazioni: mani e piedi legati, i secondi a un blocco di cemento. Dinnanzi a lui un tizio dalla dubbia capigliatura, tale Vaas, che inizia un monologo altrettanto dubbio per poi lasciarci scivolare in acqua col peso attaccato scimmiottando uno stile mafioso. Scimmiottando appunto, perché poi Jason riuscirà a liberarsi e salvare la pelle, in barba agli svariati cadaveri che hanno avuto sorte ben peggiore. Almeno per il momento. Da qui in poi l'uccisione alle spalle del primo avversario appena usciti dall'acqua, poi uno sguardo sorpreso all'ambientazione di gioco. Ed é qui che ancora una volta gli occhi dello spettatore strabuzzano di fronte a tale spettacolo grafico, che si dimostra grande anche in termini di animazioni ed espressioni facciali. Quella mostrata é stata ovviamente la versione PC (per quanto giocata col pad 360), giusto per presentare il tutto in versione smagliante.
Si continua poi col solito leitmotiv della serie, la libertà lasciata al giocatore, che qua può variare il proprio modus operandi per raggiungere l'obiettivo. Le opportunità lasciate al giocatore sono molteplici: affidarsi agli immancabili barili esplosivi oppure far fuoco dalla collinetta ed eliminare i nemici dalla lunga distanza. O ancora buttarsi nella mischia alla Rambo. E qui ne approfittiamo per menzionare il sistema di punti esperienza ottenibili dopo aver ammazzato un nemico (e ben visibili a schermo). Una novità che se ben implementata risulterà sicuramente interessante ma su cui non abbiamo attualmente maggiori informazioni. Il resto del filmato é poi dato da sparatorie concitate, una fuga non riuscita in elicottero e tanta, tanta adrenalinica azione.
Che dire quindi? Laddove negli ultimi tempi gli fps abbiano mostrato una linearità disarmante, Far Cry 3 si propone di lasciare al giocatore la libertà di fare, come fare e quando fare. Questo grazie a un'ambientazione di gioco libera da condizionamenti. Isola che, ancora una volta, sarà il vero e proprio protagonista dell'avventura. Interessantissima, oltre l'ambientazione, anche la parte narrativa: finora possiamo dire che le scene crude e violente mostrato sostengono perfettamente quel regime dittatoriale che pare essersi impadronito dell'isola per uno scopo ancora imprecisato ma non certo nobile.
Far Cry 3 é quindi un fps atipico, proprio perché rifugge dal quell'impostazione troppo lineare che permea la quasi totalità degli sparatutto attuali. Ed é anche un ritorno alle origini, che ancora una volta pare elevare a protagonista la stessa isola, godimento per gli esteti e per chi stanco delle solite ambientazioni.