Far Cry 3
di
Roberto Vicario
Uno dei titoli che più di tutti ha avuto risalto nello stand Ubisoft, é sicuramente il terzo capitolo della serie di Far Cry. Dopo un secondo capitolo con più bassi che alti, gli sviluppatori si sono rimboccati le maniche per cercare di proporre un'esperienza che si riallacciasse in termini di stile e di gioco al primo, pur apportando delle novità sostanziali.
La presenza di demo station sullo showfloor, ci ha dato modo di testare con mano una decida di minuti della campagna single player e una missione della nuovissima modalità cooperativa.
Questione di approccio
Di Far Cry 3 se ne é già parlato in lungo ed in largo. Come già successo in passato per altri titoli, ci troviamo di fronte ad un caso abbastanza particolare in cui il protagonista é totalmente oscurato dall'antagonista: uno psicopatico di nome Vaas.
Per chi di noi non ne fosse ancora al corrente, la storia ci vede vestire i panni di Jason Brody un giovane che in compagnia di alcuni amici decidere di fare la vacanza della vita girando in barca per le isole del Pacifico. Gli eventi prenderanno una piega pericolosa ed inaspettata, quando approderanno su un'isola non segnalata sulla mappa. Qui gli amici saranno violentemente divisi, e Jason si troverà a dover combattere contro agguerriti nemici capitanati da uno squilibrato mentale, con l'obiettivo di salvare se stesso e i suoi compagni di viaggio.
La demo singolo giocatore, ci ha offerto meno di una decina di minuti di gameplay, tuttavia utili per testare con mano la libertà di approccio che gli sviluppatori hanno cercato di inserire all'interno del gioco.
Partiti dall'alto di una scogliera, la posizione sopraelevata ci ha dato la possibilità di notare sin da subito l'elevato colpo d'occhio che il gioco offre, con una serie di atolli decisamente esotici e ricchi di vegetazione tropicale. A questi elementi, già tratti distintivi delle precedenti presentazioni fatte alla stampa, si sono aggiunti gli animali, in grado di aggiungere un ulteriore variabile di cui il giocatore dovrà tenere conto sia durante gli scontri che per le fasi di esplorazione.
Dopo un pirotecnico tuffo, ci siamo trovati immersi nelle cristalline acque dell'oceano. Sott'acqua la definizione risulta del tutto simile a quella illustrata per le terre emerse con una serie di dettagli sui fondali marini e un popolazione ittica florida che rendendo vivo e credibile il contesto di gioco.
Arrivati ad un molo in maniera silenziosa, abbiamo accoltellato un nemico che stava cercando di sbarazzarsi di alcuni cadaveri. Il classico attacco melee, in Far Cry 3 acquista tutta una nuova dimensione, grazie alla possibilità data dagli analogici di poter effettuare sino a due uccisioni corpo a corpo con il nostro machete.
Mossa non inserita casualmente dagli sviluppatori, ma che rientra in un quadro generale che contempla una libertà di approccio allo scontro assolutamente personalizzabile. La presenza di questi attacchi associati all'arco offrono al giocatore la possibilità di muoversi in maniera silenziosa all'interno della giungla, programmando attacchi rapidi a gruppi di due o tre nemici senza che il rumore allarmi quelli pochi distanti da loro. Durante la demo abbiamo avuto modo di provare questa tecnica e nonostante si tratti di un FPS abbiamo notato che la caratteristica funziona perfettamente e ben si amalgama con la struttura di gioco.
Superata la giungla siamo arrivati ad un piccolo accampamento in cui si trovava con molta probabilità Vaas. Da questo punto in poi lo scontro si é fatto decisamente più classico con una serie di sparatorie decisamente caotiche.
Anche in questo caso però gli sviluppatori hanno cercato di offrire al giocatore il maggior numero di possibilità di approcci differenti. Oltre alla classica corsa ad armi spianate, si potranno utilizzare degli oggetti presenti nell'ambientazione per far pendere le sorti dello scontro a nostro favore. Ci saranno, ad esempio, grossi barili esplosivi che potranno essere abbattuti per creare grosse e devastanti esplosioni, oppure, potremo liberare una tigre dalla sua gabbia in modo che questa si scagli sui malcapitati facendoci guadagnare tempo.
La presenza di demo station sullo showfloor, ci ha dato modo di testare con mano una decida di minuti della campagna single player e una missione della nuovissima modalità cooperativa.
Questione di approccio
Di Far Cry 3 se ne é già parlato in lungo ed in largo. Come già successo in passato per altri titoli, ci troviamo di fronte ad un caso abbastanza particolare in cui il protagonista é totalmente oscurato dall'antagonista: uno psicopatico di nome Vaas.
Per chi di noi non ne fosse ancora al corrente, la storia ci vede vestire i panni di Jason Brody un giovane che in compagnia di alcuni amici decidere di fare la vacanza della vita girando in barca per le isole del Pacifico. Gli eventi prenderanno una piega pericolosa ed inaspettata, quando approderanno su un'isola non segnalata sulla mappa. Qui gli amici saranno violentemente divisi, e Jason si troverà a dover combattere contro agguerriti nemici capitanati da uno squilibrato mentale, con l'obiettivo di salvare se stesso e i suoi compagni di viaggio.
La demo singolo giocatore, ci ha offerto meno di una decina di minuti di gameplay, tuttavia utili per testare con mano la libertà di approccio che gli sviluppatori hanno cercato di inserire all'interno del gioco.
Partiti dall'alto di una scogliera, la posizione sopraelevata ci ha dato la possibilità di notare sin da subito l'elevato colpo d'occhio che il gioco offre, con una serie di atolli decisamente esotici e ricchi di vegetazione tropicale. A questi elementi, già tratti distintivi delle precedenti presentazioni fatte alla stampa, si sono aggiunti gli animali, in grado di aggiungere un ulteriore variabile di cui il giocatore dovrà tenere conto sia durante gli scontri che per le fasi di esplorazione.
Dopo un pirotecnico tuffo, ci siamo trovati immersi nelle cristalline acque dell'oceano. Sott'acqua la definizione risulta del tutto simile a quella illustrata per le terre emerse con una serie di dettagli sui fondali marini e un popolazione ittica florida che rendendo vivo e credibile il contesto di gioco.
Arrivati ad un molo in maniera silenziosa, abbiamo accoltellato un nemico che stava cercando di sbarazzarsi di alcuni cadaveri. Il classico attacco melee, in Far Cry 3 acquista tutta una nuova dimensione, grazie alla possibilità data dagli analogici di poter effettuare sino a due uccisioni corpo a corpo con il nostro machete.
Mossa non inserita casualmente dagli sviluppatori, ma che rientra in un quadro generale che contempla una libertà di approccio allo scontro assolutamente personalizzabile. La presenza di questi attacchi associati all'arco offrono al giocatore la possibilità di muoversi in maniera silenziosa all'interno della giungla, programmando attacchi rapidi a gruppi di due o tre nemici senza che il rumore allarmi quelli pochi distanti da loro. Durante la demo abbiamo avuto modo di provare questa tecnica e nonostante si tratti di un FPS abbiamo notato che la caratteristica funziona perfettamente e ben si amalgama con la struttura di gioco.
Superata la giungla siamo arrivati ad un piccolo accampamento in cui si trovava con molta probabilità Vaas. Da questo punto in poi lo scontro si é fatto decisamente più classico con una serie di sparatorie decisamente caotiche.
Anche in questo caso però gli sviluppatori hanno cercato di offrire al giocatore il maggior numero di possibilità di approcci differenti. Oltre alla classica corsa ad armi spianate, si potranno utilizzare degli oggetti presenti nell'ambientazione per far pendere le sorti dello scontro a nostro favore. Ci saranno, ad esempio, grossi barili esplosivi che potranno essere abbattuti per creare grosse e devastanti esplosioni, oppure, potremo liberare una tigre dalla sua gabbia in modo che questa si scagli sui malcapitati facendoci guadagnare tempo.
Far Cry 3
Far Cry 3
Far Cry 3 si presenta quindi come un titolo solidissimo in grado di offrire divertimento per tutti i gusti grazie alle diverse modalità di gioco. La storia per quanto già solida sarà il vero spartiacque per questo titolo dato che per stessa ammissione degli sviluppatori, il gioco si focalizza principalmente sull'esperienza singolo giocatore