Far Cry 5

La saga di Far Cry ha cercato, nel corso della sua storia videoludica, di trovare contesti innovativi all’interno del quale muoversi. Una scelta precisa, che non è mai andata ad intaccare il concetto di open world, ma che ha saltuariamente influenzato il gameplay (pensate al coraggioso Far Cry Primal).

Qualche giorno fa ho avuto modo di toccare con mano la quinta incarnazione della serie. Un titolo che torna ai giorni nostri per raccontare qualcosa che non è più solo frutto della follia creativa degli story teller della software house canadese (Vaas è ancora nei nostri cuori) ma che tocca argomenti reali, concreti, che trovano punti di contatto con la realtà di oggi.

“Chiamatemi Padre”

La demo che abbiamo avuto tra le mani era esattamente quella che i nostri colleghi hanno potuto provare all’E3, con ovviamente la possibilità di esplorare la contea di Hope County con maggiore calma, per scoprire qualche easter egg e prendere dimestichezza con alcuni dei partner su cui potremo fare affidamento nel corso dell’avventura.

La prima parte della demo ci chiedeva di liberare il solito avamposto nemico in pieno stile Far Cry. La cittadina tenuta in scacco dai seguaci di Eden’s Gate (il culto creato dal villan Joseph Seed) si è trasformata nel classico terreno di scontro in cui gli scontri furiosi e molto arcade della saga, si mescolano ad un minimo di strategia data dall’utilizzo corretto dei “buddy”. Nella versione da noi provata erano tre quelli selezionabili. Il cane Boomer riprende alcune delle caratteristiche viste negli animali di Far Cry Primal: attacca i nemici, ruba e riporta armi, e tagga i cattivoni senza destare sospetti; Nick Rye è un asso dell’aviazione, e grazie al suo ultra leggero ci darà una grossa mano dai cieli grazie ai suoi bombardamenti; Grace, infine, è una cecchina tanto silenziosa quanto letale, in grado di darci una grossa mano soprattutto se appostata in zone rialzate della mappa.

Questi sono solo alcuni dei supporti di cui potremo avvalerci nel corso della nostra esperienza di gioco, e complice anche un sistema di impartire ordini piuttosto semplice, la commistione di nostre azioni con quelle delle nostre spalle è immediata ed efficace.

Liberato l’avamposto, abbiamo avuto accesso alla seconda parte della demo che, di fatto, era una vera e propria missione della campagna. La prima parte ci chiedeva di andare a far visita al campo di volo di Nick, dandoci così anche la possibilità di saggiare una piccolissima parte di open world.

Esattamente come da tradizione della saga, la mappa è quasi totalmente esplorabile sin da subito, ed arricchita di diverse operazioni secondarie che ci serviranno per scoprire segreti, easter eggs (abbiamo trovato un bobblehead di Vaas sul cruscotto di un classico truck!) ma soprattutto estirpare completamente il culto dalla contea dello stato americano. Abbiamo avuto anche il piacere di cimentarci nella pesca, grande novità di questo capitolo; canna alla mano, in qualsiasi momento (presenza di fiume permettendo) potremo cimentarci nella sacra arte della pesca, un’attività che sembra andare decisamente di moda in questo 2017 videoludico.

Altro elemento che speriamo venga saldamente implementato all’interno dell’esperienza finale è indubbiamente quello della varietà. Un piccolo assaggio lo abbiamo avuto durante questa demo, con la seconda parte della missione che ci metteva alla guida di un piccolo aereo e ci chiedeva in prima battuta di abbattere dei silos nemici e, successivamente, di ingaggiare una battaglia con un velivolo del culto. Il sistema di guida è assolutamente arcade, ma piuttosto soddisfacente, stesso discorso per quanto riguarda i mezzi a quattro ruote che spaziano dal classico pick up, alle mietitrebbia.

Qualche minuto di confidenza con i comandi e la demo è filata via liscia in poco meno di un'ora. Se siete fan della saga qui ritroverete il suo frenetico gunplay e uno stile che sopra le righe che esalta gli scontri più spericolati. Ovviamente ci sono ancora molte cose che dobbiamo scoprire, a partire da un potenziale skill tree del personaggio, passando per la varietà delle missioni principali, sino ad arrivare ai contenuti del mondo open world. Per non parlare del comparto multigiocatore di cui non abbiamo potuto vedere nulla. L'unica cosa che possiamo dire al momento è che riprende in mano un pad per giocare un capitolo di Far Cry, ci ha decisamente divertito.

Il gioco ovviamente era doppiato in un ottimo inglese, ma non facciamo fatica a credere che arriverà completamente localizzato in lingua italiana.