Fatal Inertia

di Fabio Fundoni
"... e dopo il missile a ricerca, prenda la strada a destra..."
Nella storia recente dei videogame, ci siamo abituati ad associare il nome della Koei alla produzione di giochi come Dynasty Warriors e Samurai Warriors, dove al comando di un valoroso guerriero tra i tanti proposti, ci siamo dilettati nel falciare migliaia di avversari più o meni inermi. Senza dimenticare perle come Romance of Three Kingdom e Kessen, mettere le mani sulla demo di un gioco di guida futuristica della casa giapponese (anche se è bene ricordare che lo sviluppo è in mano a Koei Canada), scatena un misto d'interesse e curiosità. Scarichiamo dunque i 300 mega abbondanti che da qualche giorno sono approdati sul marketplace Xbox 360 per dare la possibilità a tutti di saggiare le qualità di Fatal Inertia, titolo in cui dovremo guidare piccole astronavi da corsa in gare all'ultimo sangue, tra power up, armi poco convenzionali e ambientazioni fantascientifiche. La trama non è certo il punto cardine, ci basti sapere che nel ventiduesimo secolo, lo sport che furoreggia è classico campionato in giro per l'universo dove coraggiosi piloti si sfidano su mezzi altamente tecnologici, ambientazioni che riportano alla mente i celebri F-Zero e Wipeout. Quasi più interessante risulta la bizzarra storia dello sviluppo del gioco, presentato nel 2005 come titolo di lancio di Playstation 3 per diventare pian piano multipiataforma e affacciarsi oggi sull'ammiraglia Microsoft.
Atteso per il 14 Settembre, Fatal Inertia si muove grazie al celebre Unreal Engine, offrendo così una solida base per la grafica e la fisica e, allo stesso tempo, una programmazione apparentemente senza troppi vincoli di piattaforma. Il team canadese promette tante navette dalle diverse particolarità (dalle più manovrabili alle più veloci e via dicendo) divise in diverse categorie, per adattarsi a tutti i gusti. I campionati saranno poi spartiti in diverse specialità, da quelli più dedicati alla velocità, a quelli più combattivi dove si dòvrà eliminare fisicamente gli avversari. "Niente di nuovo sotto il sole" potrebbe dire qualcuno, Koei però alza il tiro e, oltre ad un multyplayer ricco d'opzioni, annuncia la possibilità di modificare le proprie vetture, sia dal punto di vista delle prestazioni che da quello estetico, un vero e proprio tuning che potrà rendere unica ogni esperienza di gioco.


"Navigatore satellitare? Si, per correre sui satelliti..."
Avviata la versione dimostrativa troveremo, oltre a un filmato di presentazione, la possibilità di provare tre modalità di gioco diverse che, come accennato poco sopra, si differenziano per il comportamento da tenere in gara, più o meno votato alla semplice vittoria nella gara, o indirizzato al combattimento. Scesi in pista, tutto si traduce nella differenza di power up sparsi per il circuito e pronti per essere raccolti. Vedremo infatti diversi cerchi luminosi sul terreno, su cui potremo transitare per accaparrarci un bonus. Ampio campionario di oggetti che vanno dai missili a ricerca termica ai "turbo", passando per i più che utili meccanismi temporali che, rallentando il tempo per gli altri concorrente, spesso si riveleranno un arma vincente. Da segnalare due idee molto interessanti, come i magneti da lanciare che, attaccandosi sulle corazze delle altre vetture, le appesantiranno rendendole più lente, e un enorme cavo, utile per differenti scopi. Proprio sul cavo è utile fermarsi per qualche parola aggiuntiva, essendo ad una prima occhiata uno degli elementi di maggior spessore tattico. Agganciandoci ad un concorrente più veloce potremo farci "trainare", stando attenti a sganciarci nel momento migliore per sfruttare la situazione. Altresì potremo far agganciare due navette avversarie per farle intralciare tra loro. Sarà importante scegliere in una frazione di secondo, perché la velocità di crociera di 400 km/h non permetterà troppi tentennamenti. Oltretutto è necessario tenere gli occhi bene aperti, sia sugli altri che sul circuito: troppi colpi subiti o troppi incidenti portano al prematuro ritiro causato dalla trasformazione del nostro bolide in rottami fumanti. Nei momenti più concitati sarà il caso di usare con saggezza la possibilità di smaterializzarsi e riapparire nel centro del circuito. Eviteremo danni irreparabili, anche se riprenderemo a correre da fermi, con comprensibile perdita di terreno. Gioca un ruolo importante la possibilità di premere in contemporanea i tasti A e X per partire a razzo grazie al sovraccarico del motore. Anche qui il tempismo la fa da padrone, in pochi attimi passeremo da un'accellerazione fantastica all'esplosione per il troppo gas.


"Bucarmi le gomme non servirà..."
Vista la quantità d'azioni da compiere sul filo del rasoio, grande importanza ricade sui comandi. Nella demo i grilletti inferiori del pad, nonostante nei giochi di guida su 360 siano solitamente adibiti ad acceleratore e freno, avranno il compito di farci spostare lateralmente, mentre per aumentare la velocità e decelerare, saremo legati ai comandi digitali. La scelta risulta quantomeno scomoda, più che altro a causa della mancanza di accelerazione analogica, indubbiamente più comoda per una buona governabilità del mezzo; non resta che sperare che a differenza di questa versione, il gioco finale permetta una rimappatura dei comandi. La padronanza della navetta è infatti estremamente difficoltosa, non solo per l'alta velocità, ma soprattutto per una fisica tutta da scoprire e che, in questa sede, risulta spesso poco coerente anche in situazioni simili. Nella maggior parte dei casi, un lieve errore di traiettoria corrisponde a veder il nostro povero pilota sballottato in giro per lo schermo, compromettendo quasi sempre il risultato della gara. L'impatto visivo è altalenante. Alcuni elementi come l'acqua o le parti in metallo si lasciano ammirare, mentre la bassa definizione e la poca cura per gli ambienti fa storcere il naso. Buona la sensazione di velocità, ma minata da rallentamenti ancora da correggere. Altra nota negativa per le collisioni, non troppo precise tra le vetture, spesso deficitarie con il circuito, al punto che sbattere contro un muro potrebbe si rallentarvi, ma darvi altresì l'impressione visiva d'averlo attraversato come se fosse di cartone.
La demo di Fatal Inertia non può certo darci indicazioni sulla longevità del gioco, ma ci fa assaggiare una porzione di desing, dove è gradevole l'unione di elementi futuristici e figure retrò, sia negli sfondi che nelle fuoriserie guidabili. Un vero peccato che l'esperienza di gioco risulti troppo spesso frustrante per i continui incidenti, fattore che potrebbe solleticare il palato di chi ama le sfide se parlassimo di semplice difficoltà, purtroppo però gli errori spesso sembrano più dipendere da una fisica migliorabile che da l'errore umano. Il tutto, unito ad altri elementi non d'altissimo livello (da segnalare un sonoro anonimo), lasciano sperare che quella provata sia una versione distante dal risultato finale dei ragazzi di Toronto.