Fifa 11
di
Il calcio canadese
Dopo la scorsa fantastica stagione dove si é vinto tutto quello che si poteva vincere, la domanda sorge spontanea: la squadra avrà nuovamente voglia e ambizione per ricominciare a lottare per bissare i risultati, magari con ancora maggiore fame agonistica? Senza dubbio si é vinto ampiamente le precedenti battaglie, ma non si fa che parlare del fatto che il team si sta rafforzando per combattere ancora e difendere l'onore conquistato. Ma ora che fare? Confermare la formazione vincente o ritoccarla per renderla ancora più forte?
Con FIFA 10 Electronic Arts ha colpito il bersaglio, producendo il migliore capitolo della sua saga calcistica dando vita a quello che, probabilmente, rimane la meglio concepita versione digitale di sempre dello sport più bello del mondo. Dopo essere riusciti nell'impresa, come aveva “predetto” il boss di EA Sports Peter Moore, FIFA 10 ha portato a casa la ragguardevole media di “90+” su Metacritic (sito che raccoglie tutti i voti dati delle varie recensioni in giro per il mondo). Successo di critica ma anche di vendite, visto che il titolo ha piazzato globalmente più di dieci milioni di copie riuscendo a convertire parte dello zoccolo duro dei giocatori del rivale di casa Konami, PES che, negli scorsi anni, avrebbero detto un secco “no” ad un qualsiasi FIFA. Adesso però é il turno di FIFA 11 e la paura di un po' tutto il pubblico é che, una volta raggiunta la vetta, ci si limiti a cambiare il numero sulla copertina del gioco e a chiamare i ragazzi del marketing per creare qualche nuova illustrazione. Cosa ci riserva il futuro?
Siamo andati nella sede di EA Canada, in compagnia di un nutrito gruppo di giornalisti europei del settore, per passare una settimana in compagnia dei ragazzi di EA Sports nei loro studios, dove si capisce subito che il calcio e molte altre discipline sono prese davvero sul serio. Tre edifici in cui possiamo trovare il più grande impianto di motion capture al mondo, circa 3000 dipendenti, un campo da basket al coperto, uno all'aperto, un campo da beach volley, una palestra e una mensa che sembra quasi un ristorante dove non manca la birra alla spina! Se poi si ha tempo c'é persino un campo da calcio per fare qualche tiro nella pausa tra un lavoro e l'altro. Non poteva naturalmente mancare un torneo tra i vari giornalisti divisi per nazionalità e il team di FIFA, dove purtroppo ci siamo fatti battere dagli spagnoli... é mancato qualche fallo (e qualche ottimo giocatore della squadra francese), ma logicamente il clou della settimana non é stato il calcio vero, ma l'incontro con FIFA 11: niente indugi e andiamo a raccontarvi come é stata la giornata passata alla scoperta di questa nuova avventura!
Novità e buoni propositi
La presentazione inizia alla mattina, e sin dalle prime battute ci sono state mostrate le novità della nuova edizione rispetto al passato. Si parte con Kazuya Makita, produttore esecutivo del gioco, che una volta salito sul palco ha ripercorso le tappe del brand e ha confermato l'intenzione di portare il marchio FIFA ad un pubblico sempre più ampio. Un po' di cifre e obiettivi da raggiungere per poi lasciare il posto a David Rutter (anche lui da molti anni dietro al nome di FIFA). David ha detto chiaramente che FIFA vuole soddisfare i suoi fan, e che ogni volta non si é mai pensato unicamente al gioco dell'anno, ma si é vissuto tutto con uno sguardo al lungo periodo. Certo c'é stata grande soddisfazione per FIFA 10, ma i giocatori sono comunque stati i critici più inflessibili. Tutto poteva essere realizzato meglio, e una diapositiva mostrataci contenente pregi e difetti del prodotto elencava solo due punti a favore e una lunga lista di cose da migliorare. Ed é così che ha lavorato il team di sviluppo, perennemente a contatto con il proprio pubblico per “tastare il polso” e stilare un elenco di bug e difetti vari.
Raffinare il gameplay, audio da migliorare e “Personalità +”. Partiamo proprio da questa nuova features che, a prima vista, potrebbe semplicemente sembrare una “sparata” di marketing. Siamo in realtà davanti ad un mix di vari elementi che mirano a rendere il gioco più realistico e i calciatori più simili alle loro controparti reali. Si é cominciato con lavorare su una grafica più elaborata, cercando di eliminare l'effetto “plasticoso” sulle teste dei protagonisti. Moltissimi utenti avevano detto che i volti e le sembianze dei giocatori erano decisamente peggiori rispetto a PES, motivo per cui ci si é messi a lavorare a riguardo. Molte animazioni anche per i movimenti degli stessi, compresi dribling ed esultanze. Meno visibili al primo sguardo, ma di sicura importanza, l'impatto dei valori delle varie skill dei nostri eroi che, adesso, avranno un peso enorme sulla resa in campo, anche su come gestiranno il posizionamento e i movimenti senza palla.
Nuova la lista dei brani musicali da ascoltare che promette di essere di altissimo livello, ma finalmente potremo anche sostituirvi le nostre canzoni preferite tramite hard disk e periferiche varie, una bella comodità. Sarà possibile anche utilizzare le nostre musiche per sottolineare momenti come l'ingresso in campo e i festeggiamenti per il gol, tutto all'insegna della personalizzazione e del realismo, visto che si utilizzerà un effetto che renderà il tutto come se fosse diffuso dagli autoparlanti dello stadio. Potrete persino personalizzare il tifo e creare o caricare nel gioco i canti della vostra squadra del cuore scaricandoli da internet, così anche la Serie B potrà essere perfetta, visto che un piccolo editor interno lavorerà per rendere la qualità dei cori aggiunti simile a quella di tutti quelli già inseriti nel gioco.
Anche l'occhio vuole la sua parte
Il lato dove appunto PES prevaleva su FIFA era l'impatto visivo dei giocatori, come ammesso dal feedback dell'utenza. Mea culpa degli sviluppatori, che hanno promesso di rendere i protagonisti riconoscibili al primo impatto, a differenza di quanto successo in passato per loro stessa ammissione. Ora i modelli poligonali sono composti da ben 130 parti, tutte ruotabili e flessibili in nome del realismo, con aggiunte minimali tipo calzettoni abbassati e simili. Se prima ci si doveva accontentare di tre modelli generali per la creazione di tutti i giocatori, adesso il range é stato aumentato a nove, così da avere maggiori differenze tra una tipologia di fisico all'altra, partendo dai piccoli come Messi per arrivare ai giganti come Ferdinand. Ci saranno poi i calciatori con fisici unici, difficili da inserire nei precedenti macrotipi. Un esempio é Peter Crouch, col suo aspetto più simile ad un cestista NBA rispetto ad un calciatore, per lui e altri ci saranno modelli fatti appositamente in nome della verosimiglianza.
Grande impegno quindi per ricreare i volti dei giocatori, naturalmente con un occhio di riguardo per le star. Si parte dalle foto del giocatore e, in sette giorni di duro lavoro, si crea il modello in tre dimensioni del volto da applicare al resto del corpo. Lo stesso campione avrà una mimica facciale più ampia, permettendoci di vedere la felicità per un goal o una smorfia di dolore per un brutto fallo subito, senza dimenticarci la tristezza magari per una finale persa all'ultimo minuto. Anche gli occhi dei giocatori seguiranno maggiormente la palla, cosa che più che altro interesserà, assieme alle rughe della pelle e altri particolari, i momenti dei replay. Cura di bellezza anche per gli stadi, in cui sarà migliorata l'illuminazione e la qualità delle texture, in un complesso che dovrebbe rendere la visione molto simile a quella televisiva, cioé quel che tutti noi ci auguriamo.
Inutile dire che, però, le attese erano tutte verso le novità del gameplay e sulle sensazioni che avremo una volta impugnato il gamepad. Gli obiettivi dichiarati sono quelli di migliorare la profondità di gioco, una maggiore costruzione tattica e un realismo più elevato. La strada per arrivare a tutto questo passa dal prendere i fondamenti che hanno fatto la fortuna di FIFA 10 e raffinarli per portarli a nuovi livelli di qualità, appunto ascoltando consigli e critiche della comunità di appassionati.
...e passa quella palla!
Migliora l'intelligenza artificiale, i nostri compagni cercheranno di impegnarsi maggiormente in fase d'attacco, seguendo i nostri movimenti e gettandosi negli spazi, magari in attesa di un passaggio in profondità. In risposta alla frequente lamentela sulla facilità dei passaggi arriva il “Pro Passing”, che rende il tutto più reale. Ci é stato spiegato che i passaggi saranno comandati da complicati algoritmi che mescoleranno assieme capacità dei giocatori e fisica del pallone. Siamo sinceri: di matematica non ne capiamo molto, ma guardando la versione dimostrativa del gioco il tutto é sembrato funzionare davvero. Per capirci, utilizzando Messi e i suoi piedi vellutati si potranno compiere appoggi di ogni tipo, mentre i giocatori un po' meno dotati tecnicamente dovranno rinunciare a passare la palla di prima cercando invece di controllarla per evitare brutte figure.
Il motore del gioco sarà impegnato a gestire tutte le abilità degli atleti, e sarà davvero il caso di controllarle a dovere prima di scendere in campo, perché le specializzazioni saranno rispettate. Non aspettatevi di fare gol da urlo se non avrete in mano un giocatore con alti livelli di tiro e, per quanto riguarda i dribbling, l'agilità sarà a dir poco vitale. Particolare importanza sarà rappresentata dalla skill d'impegno, che era un po' sottovalutata sino a questo episodio. Facciamo l'esempio di Rooney, calciatore famoso per la mole di lavoro capace di compiere sul campo, sempre pronto a cercare un buco per forare le difese nemiche, mobile senza palla e pronto a tornare alla lotta anche una volta perso il possesso. L'esatto contrario saranno i giocatori con basso valore d'impegno come ad esempio Berbatov, molto meno mobile e spesso “fermo” sul campo in attesa di piazzare la zampata vincente.
E dopo una giornata di presentazione delle novità fatta in Power Point, finalmente abbiamo potuto mettere le mani su una versione di FIFA 11 ancora in via di completamento, da considerare pronta solo al 50%. Come la mia fede mi consiglia, eccomi subito a prendere il Manchester United, mentre il mio avversario si orienta verso le casacche blu del Chelsea. L'impatto visivo é subito di alto livello, con l'Old Trafford in grande spolvero e già visibilmente migliore rispetto al passato, come anche i giocatori in campo. A dire la verità il giorno prima ero stato ampiamente asfaltato proprio dal mio antagonista a FIFA 10, quindi mi ero prefissato il compito di limitare i danni e salvare l'onore.
Iniziato il gioco la sensazione é stata subito di avere tra le mani qualcosa di diverso, anche se le mie capacità avrebbero potuto portare facilmente ad una nuova disfatta. Il mio avversario era però troppo legato al veloce ritmo dei passaggi del passato e, trincerandomi in difesa, sono riuscito diverse volte a fermare la sua azione. Si é dimostrato importantissimo guardare il radar a schermo per capire dove indirizzare la palla, proprio perché il tutto ci é sembrato meno “radiocomandato”. Palla a Giggs per la mia riscossa, sebbene le gambe dell'ala gallese non siano più quelle degli anni migliori. Quanto saranno importanti le varie skill lo capisco appena crosso in area per Rooney, che di testa manda a lato. Avrei decisamente dovuto evitare di passarla alta ad un compagno poco potente di testa, e in futuro pare proprio che tutti dovremo stare più attenti a queste cose. Un salvataggio miracoloso di Cech e finalmente la gioia del gol, festeggiata con esultanze in tempo reale e non staccate dal resto dell'azione come negli anni passati.
Durante la partita sono comparse sullo schermo diverse statistiche come il possesso palla, rendendo tutto molto “televisivo”. Il nuovo sistema di passaggi é ancora da migliorare, talvolta l'azione é stata un po' troppo rapida in stile “ping pong”, ma nel complesso siamo già sopra a quanto visto in FIFA 10. Da rivedere assolutamente i portieri, spesso impegnati in movimenti ai limiti del ridicolo e pronti a prendere gol facilmente evitabili, ma ricordiamo che gli sviluppatori hanno detto sin da subito che gli estremi difensori sono una delle parti che ancora deve essere perfezionata, quindi abbiamo messo da parte le preoccupazioni. Il verdetto finale? 2-1. Una vera vittoria personale inattesa, aggiunta alla sicurezza che il gioco é davvero cambiato.
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Dopo la scorsa fantastica stagione dove si é vinto tutto quello che si poteva vincere, la domanda sorge spontanea: la squadra avrà nuovamente voglia e ambizione per ricominciare a lottare per bissare i risultati, magari con ancora maggiore fame agonistica? Senza dubbio si é vinto ampiamente le precedenti battaglie, ma non si fa che parlare del fatto che il team si sta rafforzando per combattere ancora e difendere l'onore conquistato. Ma ora che fare? Confermare la formazione vincente o ritoccarla per renderla ancora più forte?
Con FIFA 10 Electronic Arts ha colpito il bersaglio, producendo il migliore capitolo della sua saga calcistica dando vita a quello che, probabilmente, rimane la meglio concepita versione digitale di sempre dello sport più bello del mondo. Dopo essere riusciti nell'impresa, come aveva “predetto” il boss di EA Sports Peter Moore, FIFA 10 ha portato a casa la ragguardevole media di “90+” su Metacritic (sito che raccoglie tutti i voti dati delle varie recensioni in giro per il mondo). Successo di critica ma anche di vendite, visto che il titolo ha piazzato globalmente più di dieci milioni di copie riuscendo a convertire parte dello zoccolo duro dei giocatori del rivale di casa Konami, PES che, negli scorsi anni, avrebbero detto un secco “no” ad un qualsiasi FIFA. Adesso però é il turno di FIFA 11 e la paura di un po' tutto il pubblico é che, una volta raggiunta la vetta, ci si limiti a cambiare il numero sulla copertina del gioco e a chiamare i ragazzi del marketing per creare qualche nuova illustrazione. Cosa ci riserva il futuro?
Siamo andati nella sede di EA Canada, in compagnia di un nutrito gruppo di giornalisti europei del settore, per passare una settimana in compagnia dei ragazzi di EA Sports nei loro studios, dove si capisce subito che il calcio e molte altre discipline sono prese davvero sul serio. Tre edifici in cui possiamo trovare il più grande impianto di motion capture al mondo, circa 3000 dipendenti, un campo da basket al coperto, uno all'aperto, un campo da beach volley, una palestra e una mensa che sembra quasi un ristorante dove non manca la birra alla spina! Se poi si ha tempo c'é persino un campo da calcio per fare qualche tiro nella pausa tra un lavoro e l'altro. Non poteva naturalmente mancare un torneo tra i vari giornalisti divisi per nazionalità e il team di FIFA, dove purtroppo ci siamo fatti battere dagli spagnoli... é mancato qualche fallo (e qualche ottimo giocatore della squadra francese), ma logicamente il clou della settimana non é stato il calcio vero, ma l'incontro con FIFA 11: niente indugi e andiamo a raccontarvi come é stata la giornata passata alla scoperta di questa nuova avventura!
Novità e buoni propositi
La presentazione inizia alla mattina, e sin dalle prime battute ci sono state mostrate le novità della nuova edizione rispetto al passato. Si parte con Kazuya Makita, produttore esecutivo del gioco, che una volta salito sul palco ha ripercorso le tappe del brand e ha confermato l'intenzione di portare il marchio FIFA ad un pubblico sempre più ampio. Un po' di cifre e obiettivi da raggiungere per poi lasciare il posto a David Rutter (anche lui da molti anni dietro al nome di FIFA). David ha detto chiaramente che FIFA vuole soddisfare i suoi fan, e che ogni volta non si é mai pensato unicamente al gioco dell'anno, ma si é vissuto tutto con uno sguardo al lungo periodo. Certo c'é stata grande soddisfazione per FIFA 10, ma i giocatori sono comunque stati i critici più inflessibili. Tutto poteva essere realizzato meglio, e una diapositiva mostrataci contenente pregi e difetti del prodotto elencava solo due punti a favore e una lunga lista di cose da migliorare. Ed é così che ha lavorato il team di sviluppo, perennemente a contatto con il proprio pubblico per “tastare il polso” e stilare un elenco di bug e difetti vari.
Raffinare il gameplay, audio da migliorare e “Personalità +”. Partiamo proprio da questa nuova features che, a prima vista, potrebbe semplicemente sembrare una “sparata” di marketing. Siamo in realtà davanti ad un mix di vari elementi che mirano a rendere il gioco più realistico e i calciatori più simili alle loro controparti reali. Si é cominciato con lavorare su una grafica più elaborata, cercando di eliminare l'effetto “plasticoso” sulle teste dei protagonisti. Moltissimi utenti avevano detto che i volti e le sembianze dei giocatori erano decisamente peggiori rispetto a PES, motivo per cui ci si é messi a lavorare a riguardo. Molte animazioni anche per i movimenti degli stessi, compresi dribling ed esultanze. Meno visibili al primo sguardo, ma di sicura importanza, l'impatto dei valori delle varie skill dei nostri eroi che, adesso, avranno un peso enorme sulla resa in campo, anche su come gestiranno il posizionamento e i movimenti senza palla.
Nuova la lista dei brani musicali da ascoltare che promette di essere di altissimo livello, ma finalmente potremo anche sostituirvi le nostre canzoni preferite tramite hard disk e periferiche varie, una bella comodità. Sarà possibile anche utilizzare le nostre musiche per sottolineare momenti come l'ingresso in campo e i festeggiamenti per il gol, tutto all'insegna della personalizzazione e del realismo, visto che si utilizzerà un effetto che renderà il tutto come se fosse diffuso dagli autoparlanti dello stadio. Potrete persino personalizzare il tifo e creare o caricare nel gioco i canti della vostra squadra del cuore scaricandoli da internet, così anche la Serie B potrà essere perfetta, visto che un piccolo editor interno lavorerà per rendere la qualità dei cori aggiunti simile a quella di tutti quelli già inseriti nel gioco.
Anche l'occhio vuole la sua parte
Il lato dove appunto PES prevaleva su FIFA era l'impatto visivo dei giocatori, come ammesso dal feedback dell'utenza. Mea culpa degli sviluppatori, che hanno promesso di rendere i protagonisti riconoscibili al primo impatto, a differenza di quanto successo in passato per loro stessa ammissione. Ora i modelli poligonali sono composti da ben 130 parti, tutte ruotabili e flessibili in nome del realismo, con aggiunte minimali tipo calzettoni abbassati e simili. Se prima ci si doveva accontentare di tre modelli generali per la creazione di tutti i giocatori, adesso il range é stato aumentato a nove, così da avere maggiori differenze tra una tipologia di fisico all'altra, partendo dai piccoli come Messi per arrivare ai giganti come Ferdinand. Ci saranno poi i calciatori con fisici unici, difficili da inserire nei precedenti macrotipi. Un esempio é Peter Crouch, col suo aspetto più simile ad un cestista NBA rispetto ad un calciatore, per lui e altri ci saranno modelli fatti appositamente in nome della verosimiglianza.
Grande impegno quindi per ricreare i volti dei giocatori, naturalmente con un occhio di riguardo per le star. Si parte dalle foto del giocatore e, in sette giorni di duro lavoro, si crea il modello in tre dimensioni del volto da applicare al resto del corpo. Lo stesso campione avrà una mimica facciale più ampia, permettendoci di vedere la felicità per un goal o una smorfia di dolore per un brutto fallo subito, senza dimenticarci la tristezza magari per una finale persa all'ultimo minuto. Anche gli occhi dei giocatori seguiranno maggiormente la palla, cosa che più che altro interesserà, assieme alle rughe della pelle e altri particolari, i momenti dei replay. Cura di bellezza anche per gli stadi, in cui sarà migliorata l'illuminazione e la qualità delle texture, in un complesso che dovrebbe rendere la visione molto simile a quella televisiva, cioé quel che tutti noi ci auguriamo.
Inutile dire che, però, le attese erano tutte verso le novità del gameplay e sulle sensazioni che avremo una volta impugnato il gamepad. Gli obiettivi dichiarati sono quelli di migliorare la profondità di gioco, una maggiore costruzione tattica e un realismo più elevato. La strada per arrivare a tutto questo passa dal prendere i fondamenti che hanno fatto la fortuna di FIFA 10 e raffinarli per portarli a nuovi livelli di qualità, appunto ascoltando consigli e critiche della comunità di appassionati.
...e passa quella palla!
Migliora l'intelligenza artificiale, i nostri compagni cercheranno di impegnarsi maggiormente in fase d'attacco, seguendo i nostri movimenti e gettandosi negli spazi, magari in attesa di un passaggio in profondità. In risposta alla frequente lamentela sulla facilità dei passaggi arriva il “Pro Passing”, che rende il tutto più reale. Ci é stato spiegato che i passaggi saranno comandati da complicati algoritmi che mescoleranno assieme capacità dei giocatori e fisica del pallone. Siamo sinceri: di matematica non ne capiamo molto, ma guardando la versione dimostrativa del gioco il tutto é sembrato funzionare davvero. Per capirci, utilizzando Messi e i suoi piedi vellutati si potranno compiere appoggi di ogni tipo, mentre i giocatori un po' meno dotati tecnicamente dovranno rinunciare a passare la palla di prima cercando invece di controllarla per evitare brutte figure.
Il motore del gioco sarà impegnato a gestire tutte le abilità degli atleti, e sarà davvero il caso di controllarle a dovere prima di scendere in campo, perché le specializzazioni saranno rispettate. Non aspettatevi di fare gol da urlo se non avrete in mano un giocatore con alti livelli di tiro e, per quanto riguarda i dribbling, l'agilità sarà a dir poco vitale. Particolare importanza sarà rappresentata dalla skill d'impegno, che era un po' sottovalutata sino a questo episodio. Facciamo l'esempio di Rooney, calciatore famoso per la mole di lavoro capace di compiere sul campo, sempre pronto a cercare un buco per forare le difese nemiche, mobile senza palla e pronto a tornare alla lotta anche una volta perso il possesso. L'esatto contrario saranno i giocatori con basso valore d'impegno come ad esempio Berbatov, molto meno mobile e spesso “fermo” sul campo in attesa di piazzare la zampata vincente.
E dopo una giornata di presentazione delle novità fatta in Power Point, finalmente abbiamo potuto mettere le mani su una versione di FIFA 11 ancora in via di completamento, da considerare pronta solo al 50%. Come la mia fede mi consiglia, eccomi subito a prendere il Manchester United, mentre il mio avversario si orienta verso le casacche blu del Chelsea. L'impatto visivo é subito di alto livello, con l'Old Trafford in grande spolvero e già visibilmente migliore rispetto al passato, come anche i giocatori in campo. A dire la verità il giorno prima ero stato ampiamente asfaltato proprio dal mio antagonista a FIFA 10, quindi mi ero prefissato il compito di limitare i danni e salvare l'onore.
Iniziato il gioco la sensazione é stata subito di avere tra le mani qualcosa di diverso, anche se le mie capacità avrebbero potuto portare facilmente ad una nuova disfatta. Il mio avversario era però troppo legato al veloce ritmo dei passaggi del passato e, trincerandomi in difesa, sono riuscito diverse volte a fermare la sua azione. Si é dimostrato importantissimo guardare il radar a schermo per capire dove indirizzare la palla, proprio perché il tutto ci é sembrato meno “radiocomandato”. Palla a Giggs per la mia riscossa, sebbene le gambe dell'ala gallese non siano più quelle degli anni migliori. Quanto saranno importanti le varie skill lo capisco appena crosso in area per Rooney, che di testa manda a lato. Avrei decisamente dovuto evitare di passarla alta ad un compagno poco potente di testa, e in futuro pare proprio che tutti dovremo stare più attenti a queste cose. Un salvataggio miracoloso di Cech e finalmente la gioia del gol, festeggiata con esultanze in tempo reale e non staccate dal resto dell'azione come negli anni passati.
Durante la partita sono comparse sullo schermo diverse statistiche come il possesso palla, rendendo tutto molto “televisivo”. Il nuovo sistema di passaggi é ancora da migliorare, talvolta l'azione é stata un po' troppo rapida in stile “ping pong”, ma nel complesso siamo già sopra a quanto visto in FIFA 10. Da rivedere assolutamente i portieri, spesso impegnati in movimenti ai limiti del ridicolo e pronti a prendere gol facilmente evitabili, ma ricordiamo che gli sviluppatori hanno detto sin da subito che gli estremi difensori sono una delle parti che ancora deve essere perfezionata, quindi abbiamo messo da parte le preoccupazioni. Il verdetto finale? 2-1. Una vera vittoria personale inattesa, aggiunta alla sicurezza che il gioco é davvero cambiato.
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