Final Fantasy IX

Sono passati 10 anni da quando in Italia comparivano scarne informazioni sulla serie di Final Fantasy nei reportage dalle mostre americane del settore, quando gli inviati (quasi tutti amighisti) si sorprendevano del predominio delle console instaurato con il NES. Con l'arrivo degli episodi usciti su PlayStation (con l'ingiusta esclusione di Final Fantasy Tactics) la saga della Squaresoft é diventata uno dei blockbuster più apprezzati dai giocatori nonostante il netto calo qualitativo di Final Fantasy VIII, un successo alimentato più da un lancio pubblicitario di elevate proporzioni piuttosto che da una valida pianificazione del gameplay e della trama. Non a caso il battage pubblicitario di Final Fantasy IX é costato circa la metà del predecessore mentre a beneficiarne é stato il budget assegnato allo sviluppo del gioco vero e proprio. Alla Square assicurano che il nuovo capitolo della serie sarà uno dei migliori in assoluto, non a caso Hironobu Sakaguchi figura nei credit come autore e non solo come produttore come invece é avvenuto in quasi tutti i titoli precedenti. La presenza nello staff di Yoshitaka Amano nelle vesti di character design sottolinea ulteriormente la volontà di recuperare lo stile che aveva contraddistinto Final Fantasy VI (a detta di molti il migliore della serie) facendo nel contempo retromarcia rispetto alle atmosfere steampunk e fantascientifiche che avevano contraddistinto Final Fantasy VII e Final Fantasy VIII. Fin dai primi screenshot era facile intravedere un'ambientazione medievaleggiante priva di fronzoli pseudotecnologici, ma ricca di elementi fantastici lontani dalle cupe visioni di Vagrant Story. Ovviamente la parte da curare di più doveva essere forzatamente il sistema di gioco considerando il fatto che ultimamente le scelte della Square in questo senso hanno lasciato perplessi molti appassionati degli RPG. L'evoluzione del sistema di gioco dei vari Final Fantasy ha portato a un interesse crescente nei confronti degli elementi accessori che sono diventati inizialmente un tramite per far imparare l'arte della magia ai personaggi (gli Esper di Final Fantasy VI) per poi diventare il vero fulcro del tutto (la Materia in Final Fantasy VII). Le Guardian Force di Final Fantasy VIII hanno rappresentato il passo più lungo della gamba e hanno ridotto le battaglie a una serie di show pirotecnici gestiti da combattenti fin troppo legati alle loro evocazioni. In Final Fantasy IX i programmatori hanno pensato di tornare all'efficace gestione standard dell'equipaggiamento per customizzare i personaggi con il conseguente ritorno alla specializzazione dei combattenti. Possiamo quindi dire addio ai supermaghi megaforzuti che sanno fare praticamente tutto e prepararci a sviluppare tattiche basate su personaggi "picchia" da prima linea e maghi da tenere nelle retrovie. Sebbene a livello di combattimento ci si trovi sempre e comunque di fronte al classico "linea contro linea" pare che sia stata data una maggiore importanza alla formazione, tanto che é possibile riconfigurarla direttamente tramite un apposito tasto. Un'innovazione per modo di dire é la possibilità di usare quattro personaggi nel party giocante al posto dei soliti tre, elemento presente già nelle produzioni a 16 bit, ma poi abbandonato dalla maggioranza delle software house per ottenere una grafica più efficace. Fin dalle prime fasi sarà molto frequente il cambiamento del punto di vista e spesso e volentieri i personaggi principali non saranno dalla stessa parte anche se alla fine sono destinati inevitabilmente a confluire nello stesso gruppo. Tecnicamente parlando Final Fantasy IX rimane saldamente ancorato ai soliti fondali renderizzati mentre i protagonisti dopo aver perso la connotazione pseudo realistica di Squall e soci sono tornati a un look semi deformed in linea con la tradizione degli RPGnipponici. Molta della concept art appare molto simile a quella di Final Fantasy Tactics e chiunque abbia giocato al migliore tra i giochi strategici per PlayStation riconoscerà nel personaggio di Vivi il mitico Dark Mage. La storia parte senza grosse pretese, ma al solito é destinata a complicarsi man mano che si va avanti nel gioco: il ladro Zidane viene assoldato dal prefetto Cid (per la cronaca c'é sempre un Cid in ogni Final Fantasy) per rapire la principessa Garnet durante un grande concerto. Le intenzioni di Cid sono poco chiare, ma sembrano una risposta alla politica espansionistica e guerrafondaia della madre della principessa ovvero la regina Brahne. Ovviamente Zidane e il suo gruppo troveranno mille difficoltà ad attenderli durante la loro missione, alcune delle quali originate dalla sottile sfortuna che sembra perseguitarli. Vivi, per esempio, scopre che il suo biglietto per il concerto é falso e dovrà trovare un modo per entrare prima che il piano fallisca a causa della sua assenza. Prima era stato accennato il fatto che non tutti i personaggi controllabili sono inizialmente dalla stessa parte, infatti dopo aver rapito la principessa Garnet il giocatore prenderà il controllo del massiccissimo Steiner che, come guardia del corpo della suddetta, non é affatto contento dell'accaduto. Durante l'avventura non mancheranno sottogiochi come un nuovo card game e il Mog Net. Quest'ultimo appare come una versione fantasy (il lavoro é tutto svolto attraverso una bizzarra staffetta tra Mog postini !) delle e-mail di Front Mission 3 e la sua utilità é quella di fornire informazioni sull'avventura e sulla vita dei personaggi. Le premesse di Final Fantasy IX sono in generale piuttosto buone, tuttavia é bene notare i rischi potenziali in cui il gioco potrebbe incappare. Le evocazioni sono state scorciate ed é diminuita la loro importanza, tuttavia mancano elementi che diversifichino l'ultima fatica della Square dalla produzione passata. Insomma, Final Fantasy IX potrebbe alla fin fine essere una sorta di versione sbiadita di Final Fantasy XI nel caso mancasse la necessaria convinzione. Ironicamente anche nella peggiore delle ipotesi tutto questo basta e avanza.