Fist of the North Star: Ken's Rage

di Fabio Fundoni
Tra tre secondi morirai
Nella nostra gioventù, di cartoni animati ne abbiamo visti tanti (forse troppi), ma solo alcuni sono rimasti indelebili nei nostri ricordi, pretendendo un posto di rilievo in quella particolarissima lista di nomi indimenticabili. Uno di questi é Ken il Guerriero, storia ambientata in un mondo devastato da una guerra nucleare dove la povera gente é in balia di predoni e violenti signori della guerra. In tutto questo si muove Kenshiro (Ken, per gli amici), successore della Divina Scuola di Hokuto, fenomenale arte marziale che da ai propri adepti il potere di far esplodere il corpo dei propri nemici con il semplice tocco di alcuni punti di pressione.



Ken é uno di quegli eroi impossibili da dimenticare, capace di tenere incollate al televisore intere generazioni, al punto da diventare un vero e proprio prodotto di culto. Action figures, romanzi, gadget, film dal vivo e naturalmente videogame, tutto questo ha sempre rotato intorno al nostro protagonista dalle sette stelle anche se, come spesso accade, le trasposizioni dal progetto originale non riescono ogni volta ad offrire un tasso qualitativo anche solo accettabile. Basti pensare che lo stesso “anime” (parola utilizzata in Giappone per indicare le serie animate) ha sempre mostrato ampiamente il fianco rispetto all'originale storia nata come manga.

Dopo svariati titoli di scarso valore, sin dai tempi delle console a 8 bit, i fan di tutto il mondo hanno sussultato all'annuncio di Koei riguardo lo sviluppo di un titolo basato sul guerriero di Hokuto sviluppato per PlayStation 3 e Xbox 360. Dopo l'uscita bagnata da un discreto successo in territorio Giapponese, si avvicina sempre più il momento di vedere Fist of The North Star Ken's Rage anche nei nostri negozi, avendo orma la data fissata per il 5 Novembre. Una mera conversione dell'edizione nipponica? Nemmeno per sogno, visto che il team si é impegnato per migliorare e correggere quanto visto dagli utenti del paese del sol levante. Quale migliore occasione per tastare il polso al gioco della presentazione alla stampa italiana? Quando Ken chiama é davvero difficile inventarsi una scusa e rifiutare l'invito!




Sette stelle per un gioco
Ad introdurci in questo nuovo modo di vivere l'epopea di ken é venuto direttamente dal Giappone Hisashi Koinuma, uomo di punta di Tecmo Koei e producer di Ken's Rage, dopo aver lavorato alla saga di Samurai Warriors e allo spin-off dei “Guerrieri Koei” dedicato al mondo di Gundam. Come ormai molto probabilmente saprete siamo anche questa volta davanti ad un derivato della fortunatissima serie che vede il giocatore prendere il comando di un generale del medioevo cinese (o nipponico) e lanciarsi in combattimento contro centinaia di nemici, dove i soldati semplici rappresentano la cosiddetta “carne da macello” e gli altri generali incarnano la vera sfida.

Logicamente presentarsi con i marchio dell'intramontabile Ken é un ottimo biglietto da visita, ma anche un rischio non da poco, vista la proverbiale esigenza degli appassionati pronti a mettere sotto lente d'ingrandimento tutto quello che riguarda i propri eroi. Non stupisce dunque che a darci il benvenuto sia proprio una digressione su come sia nato il progetto e di come si sia modellato tra le mani dei programmatori. Se qualche dubbio era ancora presente sulle scelte stilistiche, ecco a rassicurarci la voce probabilmente più autorevole riguardo Kenshiro: stiamo naturalmente parlando di Tetsuo Hara, creatore insieme a Bronson del manga che ha dato il via a tutto.

Ci teniamo a sottolineare la parola “manga”, proprio perché il design é stato elaborato dalle tavole originali di Hara, decisamente migliori per qualità e dettaglio rispetto all'anime (quantomeno a quello originale). Tramite un video messaggio Hara ci racconta di come si sia posto da presenza costante nei lavori del team Koei, facendo valere il suo veto su tutte le realizzazioni prese in esame dagli artisti della casa giapponese, sino ad arrivare a quelle visibili oggi. Lo stesso Koinuma ride ripensando a tutti i disegni mostrati al mangaka, non mancando di ricordare quanto materiale sia stato cestinato prima di accontentare il “Mestro”, davvero poco incline a cedere la mano, visto l'amore viscerale che ancora oggi prova verso le sue creature di carta.