Fist of the North Star: Ken's Rage

di Fabio Fundoni
Due litri di sangue in più, grazie!
Come dicevamo qualche riga prima, l'edizione occidentale di Fist Of The North Star offre diversi cambiamenti rispetto a quanto visto sulle console orientali, a partire dal più classico dei lavori di fixaggio di alcuni immancabili bug, a ritocchi dedicati allo stile del titolo. Graditissimi miglioramenti, ma soprattutto più violenza. Si, perché secondo Koei il pubblico occidentale é molto più abituato alle scene “forti” rispetto a quello nipponico, motivo per cui potremo godere di un maggior numero di tipi di esplosioni dei nemici e più sangue a schermo, per dare vita a quelle che non facciamo nessuna fatica a definire come “vere e proprie piogge di liquido ematico, adesso ancora più realistico e accompagnato da animazioni decisamente più a effetto.



Buone notizie dal lato sonoro, che mantiene la doppia traccia audio in inglese e giapponese (con il doppiaggio originale) e sfrutterà sottotitoli in italiano, cosa non sempre scontata sui Dynasty Warriors e affini. Principalmente ci si dovrà dividere tra la modalità principale, dedicata ai fatti accaduti nella reale story-line di Ken, e il Dream Mode, dove prenderemo il controllo di alcuni dei personaggi della storia e ne decideremo la sorte in una specie di universo parallelo: cosa sarebbe accaduto se Shin non fosse morto sotto i colpi di Ken? I fan potranno trovare risposta a questa e a tante altre domane “impossibili”, con la rassicurazione che, anche in questa fase, si é fatta sentire la voce di Tetsu Hara per monitorare che venissero create storie plausibili e fedeli alla linea della narrazione originale.

Arrivato poi il momento di impugnare il pad, eccoci nei panni di Ken e compagnia bella, a combattere contro decine di sbandati fedeli a Shinn, sfruttando un combat system basato su colpi deboli, potenti, prese e naturalmente gli immancabili attacchi speciali. In mappe abbastanza grandi ma con azioni scandite da una serie di missioni a svolgere per andate avanti nella narrazione, dove logicamente a farla da padrone sono i classici compiti d'eliminazione di ai danni di nostri avversari. Giocando a livello di difficoltà “Normale” il nemico si é principalmente limitato a ricevere le nostre combo alternando alcune fasi d'attacco dove é riuscito a ferirci, soprattutto nei momenti di presenza di cosiddetti boss o mini-boss. É da notare ad ogni modo che i “Warriors” Koei, sono da sempre basati sull'offrire un impatto molto semplice al gioco, per poi diventare esperienze estremamente complicate con l'aumentare del livello selezionato. Insomma, potrebbe esserci pane anche per i denti di chi vuole una sfida estrema.




Anvedi come balla Nanto
L'impatto grafico di quanto abbiamo potuto giocare si attesta nella media, mostrando modellazioni interessanti ma qualche texture rivedibile, senza insomma raggiungere le migliori produzioni viste in questa generazione di console. Abbiamo già parlato del sonoro, ma giocando si é rivelato più che soddisfacente. I veri otaku saranno felici di sapere che proprio quest'ultimo si avvale delle voci originali nipponiche, una vera gioia da ascoltare, soprattutto per gli indimenticabili “urletti” alla Bruce Lee che Ken lancia ormai da decenni nelle sue battaglie.

Nelle nostre partite di prova abbiamo potuto utilizzare vari personaggi notando così una diversità d'impostazione che va da una certa differenza di movenze e velocità a un gameplay che quasi cambia quando si abbandonano i muscoli dei protagonisti maschili per passare a Mamiya. La combattiva ragazza sfrutta la sua balestra e alcune lievi doti stealth, dando una boccata d'ossigeno ad un gameplay che per alcuni potrebbe apparire troppo lineare anche se segnaliamo come nei panni di Ken e soci ci sia capitato, oltre naturalmente a menare le mani e utilizzare diverse tecniche delle scuole di Hokuto e Nanto, di brandire piloni di cemento o persino missili da lanciare sul nemico per farlo esplodere, questa volta senza scomodare i punti di pressione.

Il primo impatto con l'edizione europea di Fist of the North Star: Ken's Rage ha mostrato quindi un'impostazione già vista nei vari Dynasty Warriors, dotata però di una fisica che, in queste brevi battute, ci é parsa più solida e capace di far “sentire” meglio la pesantezza dei colpi inferti. Inutile dire che il valore aggiunto del prodotto é legato all'importanza del marchio di Ken, un nome che, quantomeno stilisticamente, sembra essere stato ampiamente rispettato. Attendiamo l'uscita nei negozi per capire quanto il gameplay si adatterà all'esperienza ludica, mentre Hara-sensei ci saluta parafrasando il colpo più famoso di Kenshiro: “Tu sei già morto!”. Speriamo almeno di arrivare al 5 Novembre...