Forza Motorsport

Autonominatosi spocchiosamente The Real Driving Simulator, la serie GT è classificabile come un prodotto dalle indubbie capacità ricreative e una pignoleria nei settaggi delle vetture, nella fisica dei veicoli e nella ricostruzione fedele di alcune piste da far gridare al miracolo. Pur tacendo di numerosi altri pregi, un'IA dei piloti avversari patetica, la mancanza dei danni e altre superficialità che lasciamo ai pignoli rendono il prodotto di Yamauchi tanto bello, quanto ancora distante dalla definizione di simulatore di guida definitivo a cui il progetto vorrebbe ambire. Accontentandosi di porsi come un'interpretazione della simulazione, Forza alza meno il tiro e, lasciando da parte falsi proclami, tenta il sorpasso percorrendo la corsia dell'online. Per quanto campeggi un'atmosfera palesemente da work in progress nella versione da noi testata, lo stadio di sviluppo era abbastanza avanzato per poter avanzare qualche considerazione.


La decisione è stata quella di entrare nel grande mondo delle corse a bordo di una Mini azzurra come il cielo limpido d'estate. Solito calvario del pilota alle prime armi, ma la piccola tedesca è abbastanza magnanima da consentirci una condotta pulita di gara, considerate anche le basse prestazioni. Dopo aver vinto qualche gara e accumulato crediti, era d'obbligo vitaminizzare la nostra piccola Cooper S in modo da renderla più prestante e competitiva. La possibilità di intervenire su buona parte dell'engine, aumenta considerevolmente il numero di cavalli che ora superano tranquillamente i 120. Incrementata la potenza anche grazie all'installazione di vari turbo e dell'intercooler, qualche modifica al sistema di iniezione e un perfezionamento all'aerodinamicità del mezzo grazie all'aggiunta di uno spoiler, la macchina denota un comportamento più aggressivo e le prestazioni risultano tangibilmente migliorate. Le leggi della fisica sono ineluttabili, e anche la nostra Mini comincia a sbilanciarsi nelle condizioni più critiche, per poi schiantarsi clamorosamente contro un muro in un entrata in curva non troppo esemplare, dovuta al manto stradale irrorato d'acqua. Il nostro gioiello è ora deturpato da una parte frontale completamente danneggiata, scudo, fari e paraurti ci ricordano che la potenza è nulla senza controllo, così un'altra visita all'autofficina per il cambio dei freni e della trasmissione pare la decisione più saggia.

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Delle 233 macchine presenti nel codice, la Mini non vanta il nome più altisonante, ma la cura e la precisione profusa dagli sviluppatori nella riproduzione del comportamento delle vetture su strada si attesta su livelli alti in ogni veicolo, passando dalle utilitarie fino a macchine di ben altro spessore. Il parco macchine vanta nomi illustri come Mercedes, BMW, Audi, Bentley, Ferrari (rappresentata con una quindicina di modelli), Honda, Jaguar, Lexus, Lotus e molte altre case prestigiose raggruppate in tre diversi territori (Asia, Nord America, Europa) e a loro volta suddivise in classi. Non è certamente il numero complessivo a stupire, quanto la capacità di customizzazione, capacità non limitata al potenziamento delle specifiche tecniche delle vetture ma allargata alla possibilità d'intervenire esteriormente inserendo decalcomanie e adesivi. Tra le features sarebbe ingeneroso non prestare attenzione al Drivatar. Trattasi di un'IA che simula lo stile di guida del giocatore, in modo che questa possa gareggiare in sua vece. Sostanzialmente si tratta di percorrere un certo numero di tracciati, in modo che il codice abbozzi uno stile di guida similare calcolando velocità d'uscita dalle curve, angolo di sterzata, staccate e via discorrendo. Il risultato è soddisfacente non tanto per l'emulazione con discreti risultati dello stile di guida del giocatore, quanto per addestrare l'IA in modo da farle gareggiare le gare di endurance o poterla direttamente sfidare.

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